mercoledì 15 giugno 2016

CB ANTEPRIMA • Angry Birds - Il film

Angry Birds

Trama: Uccelli di Rovio*

Hanno fatto un film da un gioco in cui metti un uccello a forma di palla su una fionda e lo lanci contro delle costruzioni con sopra dei maiali verdi. Non deve essere stato facilissimo trovare una storia valida da raccontare per farne un film intero, eppure, allo stesso tempo, deve essere venuto facilissimo. Succede così, soprattutto nelle opere di fantasia, che a volte crei dei personaggi e quelli prendono vita da soli. Si adattano a delle storie classiche (è come quando vedi che i personaggi di un mondo si adattano benissimo anche a un altro, si chiamano mash up, e che tutti si adattano perfettamente a Guerre Stellari, si chiama archetipo).

Scommetto che quando hanno disegnato i primi uccelli arrabbiati 
non avevano pensato neanche ai nomi, e certamente non avevano pensato che sarebbero diventati così famosi.
Si può dire che Angry Birds sia il gioco/app più famoso di sempre? Candy Crush è più famoso? Be' di certo AB è quello che ha avuto più vita fuori dal rettangolo smart del telefono (e anche dentro ha avuto mille versioni, da quella di Rio a quella di Star Wars), e via centinania di gadget, fumetti - in cui i caratteri dei vari uccelli si sono delineati - e ora il film (che comunque, dice, arriva in ritardo rispetto ai piani e sembra che la cosa stia creando non pochi problemi).
AB è di certo il primo film tratto da una App. C'è da pensarci a questa cosa. Non più di tanto in effetti, ma insomma, mi sembra un possibile apripista infinito, della serie che dopo libri, STORIE VERE, videogiochi, fumetti, serie di giocatolli, giochi da tavolo, ora possono fare film anche dalle app. Non voglio sapere come sarà il film di Tinder.
Il film è movimentato, caruccio, simpatico e frizzante, certo, è dedito più allo slapstick (scenette di ridere di uccelli che cascano come ci fosse una buccia di banana a ogni angolo)

e alle urla che divertono i bambini più che all'approfondimento psicologico (quello che amiamo tanto di una certa Pixar), ma di certo è spanne sopra a film di simile target come L'era glaciale o Madagascar, e, prendendo un concorrente diretto in quanto a uccellitudine, a Rio.
Il protagonista di AB è un uccello incazzato (NO! Non farò battute sugli uccelli incazzati! Non cederò!), Red, un orfano (e come te sbaj) che sta sempre nervoso e usa il sarcasmo per mascherare la sua malinconia.

Costretto a frequentare un corso di gestione della rabbia incontra nuovi amici, tra cui un uccello velocissimo (!) 

che peraltro è dichiaramente gay (e dopo il ghepardo ciccione di Zootropolis sono già due i personaggi dichiaratamente gay in film d'animazione, quello che dovrebbe sembrare naturale, è ancora una cosa da sottolineare e ammirare)
image
e che praticamente è Quicksilver degli X-Men, con tanto di inevitabile citazione della famosa scena del ralenti. 
E l'uccello grasso che esplode (ho promesso... siete voi i maliziosi...)
I tre formano il tipico trio "pippo-pertica-palla", cioè c'è il leader che è quello diciamo "normale", poi c'è il matterello joker e poi il cicciodolce e tenero. Inevitabile che l'alchimia tra i tre funzioni benissimo, anche qui siamo dalle parte dell'archetipo puro. Oppure possiamo parlare di brand, che quanto bravi sono stati a monetizzare il successo è da applauso. 
Angry Birds è un logo, o tutti gli altri loghi sono Angry Birds:



Funzionano anche i villain, quei maiali verdi che amano le uova e lo steampunk, con una fisica identica a quella dei Flubber 

ma con la faccia da porco

A volte si lasciano andare a scenette degne dei Minions, ma sono divertenti nella loro ciccionaggine sfacciata.
Il tutto si svolge su un'isola la cui architettura caraibica ricorda quasi Monkey Island contrapposta all'isola dei maiali che invece sembra una cittadina fantasy col castello in alto e tutto il borgo sotto costruito su palafitte adattissime ad essere distrutte con effetto domino.
Insomma la dinamica del gioco (fiondare gli uccelli contro le cose per farsi strada) è rispettata benissimo, è tutto un lanciare e vedere carambolare

Sembra quasi che questa cosa di trarre film da videogiochi funzioni al meglio proprio quando riproduce la dinamica di gioco (come la battaglia navale in Battleship e le orde di orchi nel brutto Warcraft di pochi giorni fa).
Volano gli uccelli volano, direbbe quello, non fosse che nel film la questione è proprio che questi uccelli non volano, e devono usare altri metodi per le loro ascese velocissime, i voli imprevebili e le discese in picchiata.
Quindi promosso questo AB, anche se non me l'aspettavo. 
Certo, fa praticamente tutto leva sulla simpatia cinetica dei protagonisti, ma non è quella la loro caratteristica principale? Sono nati per quello, per essere palle volanti con facce di uccelli buffi. Certo poi cedono anche all'inserimento di qualche batuffolo tanto per sfruttare l'effetti puccioso

e la storia verso metà fatica a procedere, con dei raccordi un po' faragginosi, inoltre si conclude in maniera abbastanza confusionaria (escludendo l'immancabile canzone finale, ormai pratica odiosa di tutti i film animati), ma, accentando che non è la Pixar migliore (c'è anche una Pixar peggiore, se ti ricordi di Arlo), il risultato finale è molto meglio di altri film che si giocavano la carta della simpatia del personaggio, fallendo miseramente.
Certo il fenomeno AB è davvero stupefacente. Dalla Finlandia con furore, e via che nel giro di soli 5 anni siamo passati da una delle milioni di App che escono tutti i giorni sull'Apple Store al film più costoso della storia di Finlandia (fai conto che quello più costoso prima di AB era questo, con 8 milioni di dollari. AB ne è costati 100 e qualcosa come 200 di promozione. C'è sì da incazzarsi sì se va male

Il doppiaggio italiano è parimenti divertente e fastidioso. Maccio Capatonda fa un lavorone

Davvero, sembra un doppiatore navigato, al pari dell'ormai riconoscibilissimo Pannofino. Dall'altra parte c'è Alessandro Cattelan, lui si impegna come può e non è fastidioso come Volo in Kung Fu Panda, ma la sua milanesità non riesce a sparire mai del tutto e il suo Chuck vola un po' troppo spesso dalle parti del bauscia. Però dai, alla fine ok.
Comunque forse la mia benevolenza per il film è anche merito dell'organizzazione dell'anteprima, una sola parola: 'na bomba! Il respiro è stato finalmente un roba internazionale. C'erano i pupazzoni per i bambini
c'era il pallone morbidone da far rimbalzare in sala
(Anche se mi sono chiesto perché non avesse le fattezze di Red, sarebbe stato perfetto)
c'erano i gadgets

A sto punto potevano offrirci la cena:
E insomma si dia il via ai film tratti da giochi e app. Posso farvi un nome? Peggle.
Ci avete mai giocato a Peggle? È bellissimo. È una sorta di pachinko ma con missioni, personaggi, lucine. Non i hanno pagato per promuoverlo, ma io sono un vero campione. Il film lo vedrei tantissimo.
Ed ora per l'Angolo del Campanilismo ecco qualche schizzo bellissimo di Francesca Natale, character designer italiana, anzi romana, che ha trasformato cerchi e triangoli in uccelli con ali, zampe e ciccia. Bravona




Comunque tornando ai carachter che crei per un motivo e poi ti si trasformano in tutt'altro, prendono "vita", diventano personaggi, voglio solo ricordarvi questo:

Dài, quando lo facciamo il film di Chicken Broccoli?

*Lo so che "Uccelli di Rovio" è una cosa troppo perfetta per non essere già stata detta. Ma a me piace pensare che l'ho invatata io. 

Nessun commento:

Posta un commento