mercoledì 25 novembre 2015

CB ANTEPRIMA • Il viaggio di Arlo

Il viaggio di Arlo
Trama: Arlo Verdone

Premessa: i dinosauri NON si sono estinti 65 milioni di fa, il meteorite ha solo sfiorato la terra e loro hanno avuto tutto il tempo di evolversi fino a diventare agricoltori. Hanno detto no all'estinzione, ma sì a Val Soia.
Ecco Arlo il dìdinosauro.
Arlo il didinosauro (che ricorda molto Semola) è un giovane brontosauro timido, impacciato e molto pauroso. Vive con la famiglia in una valle e coltivano il grano. 
Non sono i Flinstones
the flintstones dinosaur 1994
loro anche senza pollice opponibile costruiscono le case, irrigano il terreno, sbucciano le pannocchie, si muovono in branco
Un giorno Arlo va a inseguire con il padre (che ricorda molto Mufasa, infatti muore) una creatura selvaggia che ruba le pannocchie dalla scorta di famiglia. Arlo torna a casa, il padre no. Qualche giorno dopo Arlo si riperde nello stesso modo di qualche giorno prima. 
Arlo dà la colpa della morte del padre alla creaturina, quindi lo insegue per ucciderlo, che si scoprirà essere un esemplare di uomo non evoluto, selvaggio e ancora animalesco, prenderà il nome di Spot (e ricorda molto Stitcht). Arlo non brilla in intelligenza, gli sceneggiatori non brillano in struttura.
I due si trovano lontani da casa e sono costretti a fare il viaggio del titolo per tornare indietro, anche se ovviamente sarà un andare avanti, perché impareranno a volersi bene e difendersi e ad avere coraggio che ovviamente viene solo se hai paura (cose giuste, ma che ricordano tutti gli altri film Disney degli ultimi 30 anni) ma soprattutto a fare acrobazie circensi
Durante il viaggio i due incontreranno tre pterodattili cattivi (che ricordano molto gli squali di Nemo, uno è il capo gli altri due dei deficienti), quattro velociraptor cattivi (che ricordano molto le iene del Re Leone, uno è intelligente, una è furba, uno è totalmente schizzato), tre T-rex (tre-x, infatti) cowboy buoni (che ricordano molto dei cowboy, ivi compreso Clint Eastwood), e un triceratopo fumato (che ricorda molto il Brucaliffo).
Insomma, con tutto questo ricordare vecchi personaggi Disney, e con una storia - in modalità "on the road" (che sapete non mi è cara per nulla, trovo che sia facile arrivare ad un minutaggio dignitoso a furia di "incontra questo, incontra quello, happy end") Il viaggio di Arlo risulta il più minore dei Pixar minori; e ce ne sono, anche ultimamente.
Quando poi raggiungiamo lo zenith dell'americanismo in un buon quarto d'ora di pura epopea western con tanto di galoppate nella prateria, mito della frontiera, racconti intorno al fuoco, schiocchi di frusta coda, mandrie da riportare sulla giusta via e YAHAAAA gridati forte, Arlo perde completamente la brocca, e dire che l'ultima volta che la Disney si è avvicinata al western non è andata tanto bene.
Quando arrivò la locandina - dopo aver superato il primo pensiero che riassumerei con "ancora dinosauri? Ma basta! Capisco che il finale della mia recensione precedente sul vostro film sui dinosauri precedente vi ha fatto innervosire, e infatti avete raggirato il problemuccio dell'estinzione, ma mi sembra che quest'anno in quanto a dinosauri abbiamo dato." - avevo bollato il film con un "questo è proprio per bambini-ini-ini", e infatti lo è. Ma cosa abbiamo imparato dalla Pixar? Che quando la prima impressione è quella del "un film sui giocattoli?" o "un topo che cucina, bah" o "la Pixar che fa una principessa? naaa", poi escono dei capolavori. Non è questo il caso.
Sai che sempre la maggior parte del tempo? Un test movie per vedere quanto sono diventati bravi a fare l'acqua, gli effetti della natura, le foglie, l'erba, il vento, sempre di più veri, pare fatto con riprese vere e poi sopra montati i didinosauri, il che fa anche pensare a quanto sia giusto arrivare a fare le cose col computer talmente bene da sembrare vere tanto che pensi che forse facevano prima a riprendere e basta. Come quegli illustratori bravvissimi col fotorealistico che dici "sembra una foto!", sì be' allora fai la foto no?
Forse Arlo paga anche caro il fatto di venire subito dopo quel successo di critica e pubblico che è Inside Out (ah! ha superato i maledetti Minions al botteghino, c'è giustizia nel mondo), ma di certo non brillerà di luce propria nei ricordi di noi amanti della Pixar. E non credo godrà di qualche seguito, anche perché se tanto mi dà tanto:
Non fosse altro perché l'unico dinosauro verde degno di essere il dinosauro verde più amato della storia dell'animazione c'è già:
MA NO! Intendevo Rex!
Pixar, dovevi proprio farlo, Arlo? Chi ti ha spinto a farlo? Arlo? Pensi che conti qualcosa fare un altro film di dinosauri? Pensi che conti? Arlo Conti?
dinosaur
Ok. La smetto. Sto tirando la corda, e so che il momento è delicato, so che qui basta un attimo che se a qualcuno della Disney gli salta la schicchera al naso a me salta l'anteprima del film per cui tutti stiamo ancora respirando affannosamente come stretti da una morsa invisibile
Ma che vi devo dire. Arlo non è Inside Out, e secondo me un pochino lo sanno anche loro, che lo fanno uscire un po' di corsa, in questo periodo in cui siamo a metà tra il ricordo adorabile di Gioia e Tristezza e l'attesa del 16 Dicembre.
Dici che me la so giocata, ve'? NO DAI allora a tentativo disperato di rimettervi a posto la schicchera saltata pocanzi posso dire che il corto d'accompagno è veramente carino! Con gli InsuperabilHINDIli
No eh?
E se dico che il nuovo trailer di Zootopia mi ha fatto riderissimissimo! Ah! Ah! AHAHAH!

Ah.
Che forte. Lui è bradipo e quindi va lento e loro aspettano e ahahah madonna troppo forte.

Ok. Allora metto il teaser di il seguito che nessuno volev Alla ricerca di Dory

Eh? Allora con quella cosa di Star Wars? Eh? Io aspetto nel mio salottino l'invito eh, aspetto...aspetto... ecco.. sto aspettando... ancora un po'... cambio posizione che questa sedia è scomoda... attendo.. faccio finta di nulla.. mi si è addormentata la gamba... io sto qui nel mio salottine eh...

IL CAMPANELL...ah no.

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