venerdì 27 novembre 2015

Last Horror Screamers

The final girls
Trama: Domenica 17

Tutto mi sembrava un grosso sbaglio, quando ho letto di The Final Girls.
Intanto questo rimpastone degli anni 80 a cui stiamo assistendo ci ha già rotto le palle. Già era vecchio quando qualche mese fa ci siamo messi tutti a condividere Kung Fury, uno sghembo frullatone di rimandi visivi, musicali e tematici - tutti illuminati da neon fortissimi -  ai gloriosi action degli ancora più gloriosi Eighties.
Anche questo si presentava come un omaggio citazionista ai film slasher di quegli anni, con tanto di palese remake di Venerdì 13, ivi compreso il campeggio e il mostrone ammazzatutto con la maschera, lui:
Non che quest'anno ce ne siano state poche, di operazioni del genere, già Scream Queen e Scream sono praticamente la stessa cosa (soprattutto la prima). Ma anche questo, dello scorso anno, era una variazione (musicale) sullo stesso tema. Poi ci sono altri film che non ho visto, come questi che partono proprio dalla stessa idea di The Final Girls:

E queste operazioni nostalgia di solito si rivelano come roba di una tristezza unica.
Ultimo ma non ultimo c'era il fatto che giusto qualche mese fa rabbrividivo di fronte ad un film dal titolo praticamente identico.
Con queste premesse ero già pronto a distruggerlo (se non proprio a non vederlo per nulla), e non sarebbe stato neanche così divertente.
E invece, come spesso accade quando si hanno pochissime aspettative, ecco la sorpresa.
The Final Girls si avvicina pericolosamente alla bomba totale.
Il film racconta una storia che se vogliamo è una sorta di Last Action Hero in salsa di lampone usata per fare il sangue finto, che rifà Venerdì 13 ma con il trucchetto di chi ne sa a pacchi delle regole degli horror come in Scream
Max (una ragazza), rimane orfana di mamma. La mamma era un'attrice, famosa solo per un film, un film horror girato vent'anni fa:

Qualche anno dopo la morte della madre (continuano a riempirci di mamme al cinema, quest'anno!) Max viene coinvolta da alcuni amici in una serata-omaggio a quei film, una maratona per appassionati.
Durante la proiezione qualcuno fa cadere del liquore e qualcun'altro una sigaretta, le due cose non stanno bene insieme e danno vita a quello che immaginate: un bel rogo. Per scappare dall'incendio i cinque amici (Max la vergine, il joker, il fico, la secchiona e la zoccoletta, vi ricorda qualcosa?) tagliano lo schermo e ci entrano dentro e, simINsalabim, si ritrovano nel film. 
Quel che ne consegue è un divertente, brillante e, contro ogni aspettativa, intelligentissimo meta-racconto, in cui vengono utilizzate con sapienza (e senza smarmellare tutto dopo cinque minuti) le tipiche dinamiche del film horror slasher: ci sarà quindi il confronto tra i protagonisti bidimensionali del film, destinati a comportarsi come i loro personaggi (la cretina, l'assetato di sesso, il cretino assetato di sesso)

e quelli "reali", che dal canto loro sanno di essere in un film e ne utilizzeranno i limiti e le regole per sconfiggere il terribile assasino con la maschera ridicola.


La protagonista quindi rincontra la madre morta, ma in versione personaggio scemo del film

Non sono pochi i film che si fanno beffe delle regole dell'horror. Capostipite indimenticabile è il già citato Scream, e  qualche anno fa abbiamo avuto il capolavoro del genere, The Cabin in the Woods (che rimane ineguagliabile e irraggiungibile, anche se The final girls è molto carino), ma non scordiamoci Behind the mask, questo:

un mockumentary su un serial killer mascherato che ne racconta la vita di tutti i giorni, tra allenamente per correre dietro le vittime dando l'impressione di camminare e vari altri trucchetti da villain anni 80, ivi compresi i traumi di essere in fondo un incompreso.
The final girls è divertente, con sorprese e idee inaspettatamente acute, di quelle che vanno oltre all'idea da semplice appassionato che ha voluto fare il film come gli piaceva quando era ragazzino, ma che ha saputo imprimere anche una sua personale firma al film, ammodernizzandolo. Strizzate d'occhio continue e alcuni momenti di perfetta ilarità.
Meta come piovesse, sia horrorifico che cinematografico. Esempi lampanti i loop (non mannari) che non lasciano scappare i ragazzi dalla scena, i ralenti che li costringono a muoversi piano piano avendone coscienza

i flashback, i testi in sovraimpressione con i personaggi che ci interagiscono, 


le voci off che si sentono come fossero trasmesse da un altoparlante, i titoli di coda che appaiono in cielo, nel senso proprio appaiono
il meta fatto bene insomma.
Attrice protagonista Taissa Farmiga, anche lei informichita come la sorella, e a fare la scream queen lei, Malin Akerman svedese che amammo in Watchmen, per poi scoprire che ha dei gusti veramente di merda in fatto di uomini

Purtroppo delle regole che non ho scritto io mi hanno costretto a mettere delle foto sue nude, purtroppo sono le regole. Sorprendente, da vedere.
Un omaggio in stile

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