Hidden
Hidden è un piccolo film horror, del tipo "che ansia che c'ho".
Ci sono tre attori e una manciata di comparse in alcune scene. La trama non è particolarmente originale e anche il finale - che funziona, per inciso - non è proprio imprevedibile. Eppure, come a ribadire la regola di cui parlavamo anche ieri del "non importa se mi racconti una storia un po' risaputa, basta che me la racconti bene", Hidden è una piccola sorpresa.
Ricominciando.
Hidden è un horror, ne ha tutte le caratteristiche: una famiglia (padre, madre, ragazzina) è costretta a vivere in un rifugio sotterraneo, mangiando cibo in scatola, cercando di passare il tempo come può, non pensando al casino che c'è fuori. Scopriamo infatti che 301 giorni prima è scoppiato un virus - non meglio specificato, ma siamo sempre lì, che virus vuoi che scoppi, quello che trasforma tutti in zombi o, come in questo caso, creature con gli occhietti luminosi gialli che ti vogliono ammazzare male - e loro non possono uscire. Tutto è giocato sull'ansia di essere bloccati lì nella penombra.
I tre attori laggiù se la cavano egregiamente
Il padre è Vampire Eric - che non è mai riuscito a diventare una stella di prim'ordine nonostante il notevole aiuto di fisico, statura e biondaggine, ma che alla fine sta meglio di tutto il resto del cast di True Blood messo insieme - che cerca di mantenere il suo ruolo di pater familias ma poco ci riesce (non riesce neanche a uccidere un topo), anche se sul finale si riprende, si riprende eccome.
Più forte si rivelano la madre (strano ve', in quest'anno dominato da madri coraggio non dovrebbe essere una sorpresa) - un'attrice che ho visto varie volte ma ancora non reputo necessario ricordarne il nome, un mio tipico atteggiamento, ricordiamo che anche gente come Joseph Gordon-Levitt era uno di quelli - e la bambina, una ragazzina di quelle con la faccia già da adulta, il che in questo caso è un plus, rende bene l'alienazione di vivere in un bunker. Certo alle volte è un po' fastidiosa, ma vista la media di questo 2015 (ricordiamo lui, lui e lui), accontentiamoci.
Insomma questi tre vivono sotto terra, costretti lì dalle assassine creature che stanno fuori, creature che non vedremo quasi mai se non per quei loro occhietti vispi. E il regista gioca benissimo le carte dell'attesa, del non svelare il loro aspetto, del farci sudare le mani quando le sentiamo col fiato sul collo.
Il film dura poco, non poteva essere altrimenti visto che è quasi tutto in penombra, claustrofobico e palesemente in difetto di budget, ma, di necessità virtù, merita un plauso per aver svolto bene il proprio compito.
Non svelo il finale, sarebbe da stronzi, anche se sarà impossibile, se siete un attimino smaliziati (o avete visto anche un solo film di Shyemolan), non pensare anche a quella possibilità, tra le tante che penserete, però quando poi vi viene svelata non fate come quelli che dicono subito "ma certo io l'avevo capito dall'inizio!".
Certo quanta gente che ci sta sottoterra:
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