venerdì 11 aprile 2014

Il marasma del palcoscenico

Stage Fright
Trama: Applausi a scema aperta

Un musical horror. Questo è Stage Fright
Si canta e si muore in Stage Fright, e tutto con una ridanciana cazzoneria che assomiglia quasi all'inizio di Team America.
In due parole: fratellino e sorellina assistono al successo della madre attrice, Minnie Driver (che fine di merda ha fatto Minnie Driver?), successo a cui segue un efferrato omicidio ad opera (!) di uno mascherato da fantasma del palcoscenico
Passano gli anni e ritroviamo i due fratelli sguatteri in un "musical camp", un campo estivo (topos horror) dove i ragazzi cantano e ballano tutto il tempo. 
Quest'estate si prepara una versione kabuki del Fantasma del Palcoscenico e, manco a dirlo, i giovani coristi, attori, comparse e macchinisti iniziano a morire come cicale (non ho detto mosche per quella cosa del canto no? eh? capito...), sotto i colpi rock di questo nuovo assassino con maschera
Quindi bello? Bah, diciamo che al regista è stato palesemente chiesto di allungare il cortometraggio che lo ha portato alla ribalta (!), un "musical with guts"

E, come spesso accade, il minutaggio allargato (che poi, 90 minuti per puzza) crea un dislivello tra le cose oggettivamente divertenti (alcune canzoni, il pazzo omicida) e le lungaggini. Però tra citazioni sanguinolente
e quelle a film di genere
il film suscita simpatia, è originale e girato bene, quindi dai, carino. 
Ecco, forse un trend all'orizzonte? Palchi teatrali + pazzi omicidi... 

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