giovedì 26 maggio 2016

CB ANTEPRIMA • Alice Attraverso lo specchio

Alice attraverso lo specchio
Trama: ...verso lo spacchio

Per avercela con l'Alice di Tim Brutton ci sono tutti i motivi. Tuttissimi.
A parte l'essere stato il maggior incasso assoluto per un film del regista, che avrebbe meritato questo primato (merimato, quindi) per ben altri film belli tipo Edward mani di forbice o Beetlejuice e averlo definitivamente rincoglionito (ha fatto più bei film Tim? La risposta è no. no. no. you don't do good film anymore and you know now tatatutù), quell'Alice lì (peggior film di quell'anno, peggior film tra i film di favole che si moltiplicano ogni anno, sì, peggio ancora di Cappuccetto Rospo) ha avuto la colpa di far rendere conto alla Disney (e altre case di produzione tutte intorno) di avere nelle tasche belli e pronti tutta una serie di film da trascinare dal mondo dei cartoni animati a quello reale. Che poi, con tutto il 3D con cui fanno ormai 'sti film - agevolo diapositiva dove si vede come un vero genio della comicità smodata e pungentissima inglese (ricorderete Little Britain, se non lo ricordate FATELO ORA) è ridotto a fare il pupazzo in calzamaglia verde.
 
Perché ogni volta che un grande comico inglese viene fagocitato da Hollywood poi non fa più ridere? Ricky Gervais, Pegg/Frost... Il paese delle merdaviglie veramente...
Comunque c'erano altri motivi per odiare fortissimo quel primo Alice, oltre al fatto che era oggettivamente un bruttissimo film, ma non li elenco e perché non ho tempo e perché voglio cercare di chiudere la pratica nel breve tempo possibile, che sembra un po' quello che si sono detti anche regista, sceneggiatore e attori (tranne uno).
Il film è il sequel più pigro che si potesse immaginare, il che paradossalmente lo rende meglio del primo, infatti non si può dire che il minutaggio non arrivi a compimento senza un certo ritmo, ma ogni scena, ogni dialogo, ogni espressione, ogni apparizione sono messi lì perché "va bene così": rimettiamo tutti i personaggi del primo, ma non facciamogli dire più di due battute (oddio, detta così non so se è una cosa positiva o negativa), facciamo fare ad Alice delle cose ma mi raccomando puntiamo l'attenzione sul personaggio più irritante di tutti: Gionni Deppe col mascherone e la convinzione che si possa davvero interpretare per vent'anni personaggi borderline senza uscirne completamente rincoglioniti

Convinzione che ha solo lui, a tutti gli altri è lampante il contrario:

Ah, ricordiamo che nel primo c'era anche la Deliranza. Sta roba qui che ancora invade i miei incubi di tanto in tanto:

Incredibile ma vero non v'è traccia di deliranza questa volta. Forse questo era stato troppo anche per Gionni.

Insomma ci sono i personaggi del primo, gli animali pazzi, le regine pazze, tutti pazzi, tutti parlano strano (ma senza una vera ricerca stilistica, ci si limita a mettergli in bocca ogni tanto qualche parola strana) e via che il film è fatto senza poi tanto sforzo, tanto i bambini lo vedranno comunque, i genitori dovranno accompagnarli e le teenager che su instagram non fanno altro che dire "cioè Alice è proprio la mia favola preferita" sono già in fila. Con buona pace per il reverendo Charles Lutwidge Dodgson, al secolo Lewis Carroll, uno che per diletto fotografa bambine in pose un po' "così". È LA STORIA SIGNORI!!!undici!!
Comunque. In un guazzabuglio di viaggi spazio-temporali (avevano già unito Paese e Specchio nel primo, quindi hanno dovuto un po' creare da zero, con tutto il non-rispetto del caso) ritorniamo alle origini del Cappellaio, scopriamo il perché dell'odio tra Regina Bianca e Regina Rossa - che per inciso sono sempre insopportabili come ce le ricordiamo, la prima, Anne Hathaway, sembra Mina (la cantante, non il giornalista, quello c'ha l'accento) che muove le mani tutto il tempo e fa l'eterea


l'altra, l'immancabilmente pessima Helena Bonham Carter, tutta urla e facce da speedata

L'unica - davvero l'unica - nota positiva del film si chiama Sacha Baron Coehen. Sappiamo da anni che Cohen è un attore di primissimo calibro, prima ancora di essere Borat o qualsiasi altra maschera assurda voglia indossare, e anche questa volta si dimostra una spanna su tutti gli altri. Il suo Tempo, una specie di cyborg metà uomo metà ingranaggio



è l'unico che ha qualcosa da dire, che riesce a dirlo bene, e a raggiungere quel minimo di profondità tragica che i personaggi delle favole DEVONO avere, se non ce l'hanno loro, diamine, con tutti i casini che gli succedono! 
Tempo, fossero stati più coraggiosi, sarebbe potuto essere un villain indimenticabile, horrorifico e shakespeariano come certi cattivi di favole del passato (penso alla regina pazza del Fantastico mondo di Oz o al Re della Luna del Barone di Munchausen... vedi, due che perdevano la testa per un nonnulla...)

Sai invece di Freddie Mercury chi dovrebbe interpretare il buon Sacha? Rasputin! Cavolo sarebbe perfetto!
Fanno la loro apparizione il Moriarty televisivo per un totale di 30 secondi che se non sta attento diventa quello mellifluo e sudaticcio sempre. Proprio nel contratto "il mellifluo sudaticcio"

e una citazione vivente di Arcimboldo che ho molto apprezzato

Si può dire che questo secondo Alice sia la sintesi dei peggiori approcci che si possano avere di fronte all'adattamento cinematografico di una fiaba. Io non dico di fare per forza la fiaba horror, capisco che sei la Disney e devi fare i tuoi conti, ma se a poco impegno nella scrittura ci metti pure una qualità più bassa della media in quanto ad effetti speciali e un totale disinteresse ad approfondire qualsivoglia personaggio (sì ok, qualcuno dirà che qui si approfondisce il Cappellaio, la scelta più logica. È molto più interessante il brucaliffo, allora... peraltro doppiato dal compianto Piton a cui è dedicato il film. Che poi nel cast ci siano un sacco di Harry Potteriani (ricordiamo l'unica vera fiaba moderna) mi fa venire la tristezzuola...)
Comunque ragazze vi volevo dire una cosa: BASTA BASTA BASTA mettere la citazione di Kerouac sulla pazzia dappertutto tipo Facebook, Instagram, (soprattutto) Tinder. Sai quella che fa: “Perché per me l’unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano, come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni attraverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno Oooohhh”
Prima di tutto una cosa è che la scrive Kerouac, un'altra che la leggi sotto le foto di voi che saltate sul bagnasciuga di Ostia, scondo poi perchè, BREAKING NEWS, essere pazzi fa schifo al cazzo.
Tipo secondo voi questa ci stava col cervello quando si faceva questo tatuaggio?
Chiudiamo con una gallery di disegni che hanno composto una mostra, disegni che rispecchiano ampiamente il fandom generale di Alice: gli piace a tutti ma in pochi sanno dire qualcosa di nuovo:
Ah! Oh! La canzone finale l'ha scritta Pink. Ha fatto pure un video. Il video parte benissimo proprio pazzo: ci sta un tizio che si prepara la colazione e sente degli strani rumori venire dall'altra stanza... ci va incuriosito e... AIUTO! CI STA UN PROSCIUTTO APPESO AL SOFFITTO! A Carroll sarebbe piaciuto...

Gwen dije qualcosa tu va...

All'anteprima ci ho rimediato ben DUE REGALI! Un quadernino multisoggetto (và che foto artistica):

e una bellissima maglietta in poliestere stampata con tutto un disegno alicesco. Che dite ci sto bene? Sembro abbastanza pazzo se ci esco?

La Delipanza. Ma anche la Depilanza.

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