martedì 24 maggio 2016

Il bordello del Nilo

Gods of Egypt
Trama: AMICI RA RA RA!

Il riferimento principale di God of Egypt è Scontro di Titani (ma non l'originale, magari avessero fatto qualcosa in stop-motion, no, proprio quello nuovo con Schindler e Voldemort coi sandaloni), ma neanche il primo, più il secondo. E insomma, se come riferimento hai quel film di merda, voglio proprio vedere che cosa tiri fuori. A questa cosa sconsiderata di prendere la merda e ricoprirla di spray dorato (belle immagini) pensando che non si senta la puzza, si aggiunge la voglia di fare la cosa più kitsch, ma più eccessiva, caciarona, "egiziana" coatta dell'intero universo.

Non metto in dubbio che i costumisti si siano divertiti un mondo, il nostro senso del gusto un po' meno.
Allora come si fa a fare questa cosa? Si prendono gli Dèi egiziani (Horus, Ra, Anubi) e li si veste da Cavalieri dello Zodiaco d'oro (proprio come gli Dèi di Scontro di Titani)

Lionsgate gerard butler gods of egypt gerardbutler
però prima li si ingigantisce un po', tipo che sono alti almeno due metri e mezzo (con buona pace per l'armonia delle figure, infatti ogni scena che vede condividere lo schermo un Dio e un uomo è ridicola.
Ma la ridicolaggine è, più di una sceneggiatura stupidella e di un comparto attoriale assurdo di cui poi discutiamo un attimo, tutto ciò che riguarda lo stile, lo stile del film: scenografie, costumi (dio santo i costumi) e gli effetti speciali.
A ritroso: gli effetti speciali sono quanto di più spettacolarmente brutto si possa pensare. Non si può dire che non ci abbiano speso dei soldi (soldi ben spesi, bravi):

ma il livello è infimo, teste appiccicate con la UHU su modelli 3D dorati, sfondi di cartapesta allungati col copia/incolla, pirotecnica da sabato nel villaggio, tutti gli effetti sono come una promozione di creme solari indonesiana, il cartellone di un solarium.
Da una parte c'è l'intento palese di esagerare in tutto, in tutto ma proprio tutto, dall'altra l'impossibilità oggettiva di rendere credibili dei tizi che quando sono "normali" sono alti tre metri e quando si incazzano si trasformano in statue tutte cromate, lucenti, che manco i sopramobili della casa più kitsch che possiate immaginare. 
Lionsgate nikolaj coster-waldau gods of egypt horus nikolajcosterwaldau
Ci mancava qualche cristallo swarowsky qua e là, un dipinto di un pagliaccio che piange, un centrino di Burano e un piatto con l'effige del Papa Wojtyla appeso alla parete ed era subito telenovela sudamericana, altro che Egitto.
Che poi a dirla tutto, una tale esagerazione è talmente spinta all'eccesso che quasi quasi può piacere. Perché se vedi tutti gli studi preparatori pare un upgrade videogiocoso ancora più coatto di quello che in fondo in fondo (oggi non lo ammetteremo mai, ma all'epoca ci eravamo tutti gasati) avevamo amato di Stargate:
Com'è gli uscito di fare questo film? È davvero un mistero. Non si può dire che Clash of Titans abbia fatto proseliti. Sarà che l'Egitto sia un tantinello di moda è risaputo (Scott, Notti al Museo, horror, telefilm, pure gli X-Men di cui parleremo tra un paio di giorni), ma sembra una moda abbastanza stupidella, non può attecchire davvero... ditemi che non può attecchire davvero.
Poi inventarsi questo scontro di Dèi è l'operazione più semplicistica, ebbast! Ancora con il Dio con la brama di potere? Ma se è un Dio che brama di potere può avere? Cioè sei già un Dio, cazzo vuoi di più?
Vabbè comunque ci sono degli attori con dei curriculum pure interessanti, ma che quando cedono ai finti blockbuster veramente fanno una figura da scemi che secondo me gli ci vogliono mesi per riprendersi (non fosse che probabilmente neanche li vedono i film che girano questi qui...)
Primo fra tutti Gerald Butler, che si sta pericolosamente avvicinando ai Direct to Video pure lui. Fa dei film che magari non sono ancora roba SyFy, ma poco ci manca. Qui lo ritroviamo nei panni di Leonida con meno barba, ma la stessa attitudine alla coattaggine urlata

C'è di buono che è tornato abbastanza in forma, un po' di esercizio non fa mai male. La sua sola presenza assicura scontri al ralenti anche se sono gli unici del film

Game. Seth. Incontro.
L'altro protagonista della storia è il Lannister biondo, quello che era partito stronzissimo e adesso fa sempre il buono. Capacità attoriali: zero.
 
Il meglio del bigonzo è Geoffrey Rush (premio oscar e superattore in generale) che si lascia coinvolgere probabilmente con la promessa del tipo "sarà Pirati dei Caraibi ma in Egitto! Geniale!" a fare un vecchietto rincoglionito nello spazio 

che quando si incazza però diventa TUT de foco

Insomma uno dei peggiori esempi di blockbuster (che poi, un flop annunciato così non si vedeva da anni) che paradossalmente potrebbe pure divertirvi alla follia, perché stai tutto il tempo a dirti "dài, Dèi, l'hanno fatto di proposito, non può essere altrimenti".
Una cosa molto bella è che, dopo due ore (DUE ORE!) di roba egiziana, proprio negli ultimi minuti, milleni di politeismo fichissimo, perché il politeismo egiziano è fico quando quello greco con tutti quegli animali pazzi a reggere il mondo e a farsi la guerra, viene distrutto da Horus, vincitore e re d'egitto (eh?) che dice "da questo momento per entrare nel Paradiso (eh?) non dovrete più pagare tesori ma buone azioni. Cristianesimo anyone?
A proposito di miracoli, nel film c'è una delle spose di Immortal Joe che insomma, è uscita un po' dal cappello e, lasciatemi dire, una ragazza d'oro veramente:

Bona track:

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