lunedì 22 settembre 2014

COMMERDIA • Cassa Keaton

Mai così vicini
Trama:  L'erba del vecchino

Il buonismo geriatrico che serpeggia fastidioso e acido per tutta la pellicola è atroce. Veramente, la morte non si augura a nessuno mai ed è un fatto, ma, agli attori quantomeno un finale di carriera glorioso non dovrebbe negarglielo nessuno. E invece ecco che quando arrivi alla terza età sembri destinato a fare tante tante zozzerie (a meno che tu non ti chiami Maggie Smith).
In questo film ci sono Michael Douglas e Diana Keaton che sono vicini, si detestano, poi si sopportano, poi si piacciono, poi copulano (!), poi si allontanano, poi si riavvicinano, poi si innamorano e poi vissero felici e contenti quello scampolo di vita che gli rimane. Insomma le regole delle rom-com (che avevamo elencato in tempi non sospetti, cioè che non sospettavamo che dopo cinque anni saremmo stati ancora a parlar di cinema qui) ma declinate a due cariatidi. Dai tipo quello con Tommy Lee Jones e Meryl Streep lo scorso anno.
Ma io questi film non li capisco molto. Capisco che tu vuoi continuare a lavorare, che non vuoi finire in pantofole sul divano a urlare contro i giovani attori coi capelloni o a guardare gli operai che fanno i lavori su Sunset Bulevard, ma dico io, non sei arrivato ad un punto della tua carriera in cui puoi permetterti di dire no a copioni di merda come questo? Perché questo è veramente un copione di merda, non è neanche che sulla carta era carino e poi non si sa che passaggio ha rovinato tutto, facendo proprio una bella...
Michael giusto lo scorso anno ci aveva fatto credere un ritorno di fiamma tra lui e la recitazione con Liberachi, e invece eccolo qui, vecchiardo non troppo borbottone non troppo provolone (cioè è entrambe le cose ma non fino in fondo) alle prese con un cane che fa la popò nel suo giardino. E alle prese con Diane Keaton che canta in un 
MA quanto erano belli? Quanto? Tanto.
Tanto così:
[Oddio magari non bella, ma elegante sì...)
Ma più della bellezza fisica, effimera e passeggera (sì vallo a di' agli attori americani che tanto tutto passa, soprattutto a quei pazzi che si aggrappano disperati alla chirurgia plasticosa. Nicole Kidman anyone?), a fare male a noi spettatori è la qualità infima dei progetti a cui si legano, tipo questo (che comunque ho scoperto perché hanno accetato di farlo, perché il regista è Rob Reiner, uno che quando forse ancora non era andato col cervello faceva film tipo Stand By Me, Misery non deve morire e, udite, la regina di ogni rom-com, Harry ti presento sally).
Ora, partendo dal presupposto che tutti gli attori americani fanno sempre, in qualsiasi punto della loro carriera, delle cazzate, e che in quanto tali, una volta vecchie, una volta passati 30 anni, vengono scordate (insomma, non è che l'industria cinematografica produce migliaia di film solo ora, l'ha sempre fatto, e in quanto migliaia ce ne sono tanti che fanno proprio schifo, sempre ci sono stati, sempre ci saranno). Insomma noi ci scordiamo le Commerdie - e in generale - i film del passato e ci rimangono solo in Cult. 
Quindi ora io guardo Michael e penso a Gekko, al Gioiello del Nilo, a Coma Profondo. Guardo Diane e penso a Annie, al Padrino. Ma so che se vado a scartabellare la loro carriero le trovo anche quando erano giovani dell schifezze, sicuro
Tipo "razzie" di questo che film è? 

E questo?

Capito il punto del discorso qual è? Ecco ditemelo che io non c'ho capito un cavolo Il punto è che se saremo ancora qui tra trent'anni non ricorderemo, che ne so, Ben Stiller per questo o questo, ma piuttosto per questo e questo. E ci sembrerà un attore migliore di quanto è.
E allora i gerontofilm (tranne rari casi, quando magari gli attori coinvolti non te li ricordi bellissimi da giovani, tipo questi o questi, e te li ricordi solo già vecchi) diventano solo lapidi già scritte di una tristezza ineguagliabile.
E poi, per chi come me non riesce proprio a non pensare a tutto quello che succederà da qui a 50 anni, pensa come saranno i gerontofilm nel 2064: in un doppio bio-pic, la vera storia d'amore coronata in tarda età tra un ex-giocatore di baseball, interpretato dal due volte vincitore di Oscar Michael Fassbender, con la tenera ricercatrice premio Nobel 2033 per la scoperta della cura all'AIDS, interpretata da una sempre dolcissima e quattro volte vincitrice di Oscar Jennifer Lawrence; i due però sono osteggiati dal vecchio amante di lei, un multimiliardario ormai ottuagenario, il vincitore di Oscar Matthew McConaughey, che tenta in tutti i modi di mandare i suoi tre figli a mettere i bastoni tra le ruote all'anziana coppia, figli interpretati da Tam Felton (che tutti ricordete nel ruolo di Draco Malfoy nella prima serie di Harry Potter e di Voldemort nella seconda serie del 2042/2049), il sette volte candidato all'Oscar Jonah Hill (uscito di recente dal carcere per l'omicidio di Leonardo di Caprio, una scelta di cast questa destinata ad accendere grosse polemiche) e, nella parte del minore dei tre, la rivelazione del cinema internazionale degli ultimi anni, Chicken Broccoli, che, partito con un piccolo video amatoriale ha scalato le classifiche di Imdb e dei cuori delle spettatrici solo grazie alla sua faccia di cartone.
Ecco, saranno così i gerontofilm del 2064, speriamo non siano tutte Commerdie, almeno.
PS. Volete sapere perché ho visto questo film, pur sapendo che sarebbe stata una Commerdia? Per la disperazione in vista degli Awards di non aver trovato manco un trend... qui c'erano i vicini... per dire, saremmo a due, il minimo è tre. Quindi ho deciso una cosa, per gli Award: preparate le telecamerine dei vostri telefonini.

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