venerdì 4 maggio 2012

INDIANAPOLIs

Into Paradiso
Trama: Simm'Indianapolì Paisà

Preso un po' dall'entusiasmo che possono dare due film itagliani di seguito venuti bene (uno meglio, uno un po' meno ma meglio di questo sì) mi vedo questo Into Paradiso che di paradisiaco ha ben poco. 
Che quasi sembra uno spin-off di Un posto al sole che "napoli/india una faccia/una razza" ci racconta con piglio partenopeo la storia un ometto qualunque che si ritrova tra l'incudine di un politico camorrista (interpretato da Servillo, l'altro) e la mazza da cricket di un "indiano" (dello sri lanka, non d'america) che "al paese suo" era appunt campione di cricket ma una volta arrivato in itaglia è costretto a fare il cameriere e si appassiona alle telenovelas. 
Il resto è commediola pulcinella e babbà!
Ci sono alcune invenzioni visive (qualcosa in stop-motion, qualcos'altro con un utilizzo divertito di videoproiezioni e colori saturi) che, vabbé, è più che altro la sorpresa di trovarseli in un italico film (ricorda quasi quel Tano da Morire di tanti anni fa), ma il resto è mancia, buonismo e "napoli mille colori" che sono sicuro che i napoletani si sono anche un po' rotti il cazzo di essere dipinti così. Tiè guagliò, colla mancia pigliat' o cafè.

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