venerdì 11 luglio 2014

Vespini romani

Caro diario
Trama: Bellissimo ventenne

Caro diario ha vent'anni.
Ci si rimane sempre con una faccia un po' incrinata quando si pensa che film che tu ricordi di aver visto in età adulta arriva a compiere venti anni. Vuol dire che tu sei vent'anni più vecchio (o grande, chiamala come vuoi) e non te ne sei poi tanto accorto. Insomma venti non sono dieci. E Pulp Fiction ha vent'anni. Matrix quindici. Azkaban dieci. 
E mi piace Moretti. Ma mi è iniziato a piacere solo in età adulta. Ci sono registi che si fanno piacere solo a certe età? Oppure solo le cose che ti succedono che cambiano la prospettiva? So solo che vidi Caro diario vent'anni fa (venti. anni. fa.) e non l'ho mai più rivisto. Mai più, prima di ieri sera, senza nessunissimo motivo particolare, se non quello di essere capitato non so come sulla scena di Moretti che balla con la Mangano...

...e aver pensato "VENT'ANNI!!??".
E Caro diario si dischiude come un film bellissimo, profondo e divertente in egual misura, surreale; il personaggio stesso Moretti è surrealtà, timidezza e riservatezza (se cerchi nel vocabolario la parola "schivo" trovi la foto di lui, ma che appare tutto all'angolo, che lo si nota di più) mischiate a stupore e entusiasmo quasi adolescenziale (quando canta alla balera, quando incontra Jennifer Beals, se quella non è una scena surreale non so io quale.
E pensavo ieri, sulle note bellissime di un Piovani in stato di grazia:

che tutto il primo capitolo, la lunga cavalcata in sella alla sua fida vespa nei quartieri di Roma, è la VERA Grande Bellezza. Precursore delle passeggiate disilluse di Jep Gambardella e della traversata sul Tevere all'alba, Nanni con le sue due ruotine e il suo fare dinoccolato, ci mostra Roma da Romano, parlando dei palazzi, dei quartieri, degli attici, e quando arriva al monumento a PPP, orrendo monolite storto in orrenda città litorale, Ostia, piangiamo lacrime sentite perché non servono parole a spiegare che noi, romani, la Bellezza non sappiamo neanche dove sta di casa, se abbandoniamo il ricordo poeta a quel "coso". Moretti non commenta (ed è l'unica cosa che non commenta in tutto il film).

Gli altri due episodi (Isole e Medici) sono puri estratti di Moretti. Divertenti, ipercondriaci, sagaci, ricchi di splendide suggestioni e, quello che manca tanto, ma tanto, al cinema italiano odierno, intrisi di un'intelligenza pura. Evviva Nanni e i suoi film, tipo questo e questo.
Pensavo all'intelligenza, com'è difficile. Ci si chiede "ma io sono intelligente" e poi ci si risponde "che domanda stupida". Un discorso troppo ampio da affrontare in una pausa pranzo già bella che finita, pure io che mi metto a scrivere 'ste cose non sono molto intelligente...
Comunque se c'è qualcuno il cui strabordante ego è bellissimo vedere, leggere, ascoltare, quello è Moretti. Non lo so se Nanni continua a scrivere il suo diario, ma di certo io lo vorrei leggere...
Ah. Tre cose.
1) Henry Pioggia di Sangue è, in effetti, bello.
2) Il film i greci lo hanno messo tutto online:

3) Questo sketch - intelligente o meno - mi fa ridere sempre tantissimo.

Nessun commento:

Posta un commento