martedì 22 luglio 2014

2 x 1 • Viva The Raid

The Raid 2
Trama: Ma quante botte qui / Ma quanto sangue qui / Si ammazza tanto ma / Non è The Raid

The Raid, il primo, che bello che era. Ancora ci proviamo a fare anche solo un centesimo delle cose che avevamo visto fare in The Raid, tipo scendere le scale urlando cose tipo AHHKAKAKBALAKA! correndo lungo il corrimano e dando un pizzone a quello del terzo piano che intanto passa con le buste della spesa:

oppure mettersi fermi immobili nel corridoio dell'ufficio e quando un collega dell'amministrazione esce per andare a fare una fotocopia attaccarlo urlando AAYUUAKAKAKKEK! con una sequela di colpi micidiali, ovviamente inquadrati a scorrimento laterale:
Insomma The Raid è stato uno di quei film che veramente ma veramente ti fa ricredere su tutte le tue strutture mentali malsane che non ti fanno vedere i film orientali per partito preso, o che ti fanno credere che i film d'azione li sanno fare solo gli americani. Sia benedetto quel film, anche se poi non è che mi sono messo a vedere tutti i film orientali di botte perché insomma, non esageriamo.
Ora arriva l'attesissimo seguito, e patatrac, come spesso accade (sostituisci spesso con sempre tranne Terminator 2) il seguito si fa carico di talmente tanta aspettativa che ci rimane schiacciato sotto e si scorda pure il suo nome.
The Raid 2 dura due ore e mezzo. Che uno quando vede quel minutaggio pensa: da paura mo' devo vedere per due ore e mezzo dei toporagni che si picchiano fortissimo! Neanche fosse un gameplay di Double Dragon:

E invece ti annoi per metà del tempo. Esatto, tutta la metà senza combattimenti. Perché l'errore di questo secondo capitolo è quello di avergli voluto dare una storia dal più ampio respiro, e invece il respiro un film come The Raid non deve averlo: del primo era pazzesco proprio l'andamento incessante dei combattimenti, sapere che il protagonista per arrivare all'ultimo piano aveva dovuto combattere tutti gli scagnozzi e lui si stanca, e gli altri invece arrivano freschi freschi e nonostante quello lui li ammazza di botte, toporagno compres(s)o; quello era l'andamento giusto.
Invece in The Raid 2 lui fa la sua vita da infiltrato ma, per quanto gli è possibile, si riposa tra un combattimento e l'altro e quindi non ti dà mai il senso di estenuante stanchezza superata a suon di pizze in faccia nel nome del Bene.
Il primo era arrivato con questa tagline del tipo: One minute thinking, 90 minute fighiting. Parafrasandolo questo potrebbe essere 90 minutes blablablabbing, 90 minutes fighting. Ecco sono quei 90 minuti di intermezzo tra un combattimento e l'altro che veramente rovinano tutto, non tanto per la messa in scena, in fondo è tutto molto ordinato ma pesantemente meno originale rispetto al primo, il cui passo da videogioco con una vita sola con tanto di boss finale difeso da sotto-boss finali era stato copiato a tempo di record dagli americani e il remake è stato messo in lavorazione prima ancora dell'uscita statunitense. 
Peccato perché invece le scene di pizze in faccia (che poi magari fossero solo pizze in faccia, c'è una tale varietà di armi e colpi e tecniche da far impallidire Dragon Ball) sono sempre di un livello registico e coreografico talmente alto da rimanere ammutoliti.
Se nel primo ci aveva colpito tanto toporagno, qui ci sono due tipetti niente male: Hammer Girl

e Bat-man (uno che usa una mazza da baseball che in confronto l'Orso Ebreo è un pivello).

Non ci è dato sapere se i due sono fratelli, amici, parenti, di sicuro sono tanti guai. Ed sull'internet si scatena subito il fandom:


Quindi peccato, perché per una volta - probabilmente solo per questa volta - sappiamo con certezza che se avessero fatto davvero due ore e mezza di botte, ce le saremmo gustate fino all'ultimo premolare frantumato. A proposito di videogiochi laterali, ecco, potete dare un po' di pixel in faccia pure voi agli scagnozzi.
Comunque, su tutte le scene di botte, quella del cortile del carcere è la più assurda, veramente un tour de force di pizze in faccia infangate come non se ne erano mai visti, e la regia è incredibile, quasi un intero piano sequenza di gente che si mena, deve essere stato faticosissimo girarla


Insomma il Chicken se lo prende solo per le scene di botte, che sono ad un livello superiore per chiunque, in quelle è sempre un The Raid (e infatti c'è chi le ha mondate dal resto del film, se volete vedere 55  minuti di calci e pugni fatti Arte, fatevi avanti) e non le buffonate che potrebbero essergli accostate (in quanto a saltapicchi e toporagni che fanno cose fisicamente impossibili nei palazzi e in camerette di un metro quadrato), tipo il remake di Baleniere 13, che si chiama
Brick Mansions
Trama: Park tour

Un film per cui si possono spendere sì e nò due parole: fa cagarissimo.
Come appena detto è, ma pensa un po', il remake paro paro di Balleriè 13, quel film di parkour con il campione di parkour francese che si chiama David Belle e sembra Leo Messi ma senza pallone e che salta come un grillo per i palazzi. E al posto degli altri attori francesi ci sono quelli americani, tra cui risalta il poro Paul Walker che sarebbe rimasto l'attore sotto la media che è sempre stato, la cui metà dei film sarebbe continuata ad uscire in dvd o su iTunes, se non avesse avuto quell'idea di morire nel più assurdo dei modi; assurdo per uno che l'unica cosa positiva nella sua intera filmografia l'ha fatta guidando delle macchine velocissime, infatti lo fa anche qui, almeno prima di scendere e cominciare a saltare pure lui, solo che come un grillo zoppo, infatti si vede lontano mille miglia (!) che quando fa il parkour non è mai lui: sai quelle scene dove nel campo lungo vedi il tizio fare cose assurde tipo salti carpiati mortali e poi c'è il primo piano con lui che fa solo l'ultima porzione di salto, evidentemente fatta da fermo, con un risultato alquanto ridicolo? Tutto così.
"Brick Mansions", l'ennesimo sinonimo della parola "remake inutile".

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