mercoledì 4 aprile 2012

I bambini e i poliziotti

Polisse
Trama: Le enfants e la violence.

Ah. Le fransuà. Je le prend sempr sempr in gìr le fransuà. Purcuà lor fanne le cinemà dell'assion, fann le film de la gent che scapp e che corr, e noi italien no. Ma vù lo sapet che in fond in fond, quand che qualcun pruand in gìr le person l'è purcuà un pochin rosicà.
E infatti un pochino è così. Torno a parlare l'italiano invece del mio fluente francioso perché Polisse è un film che lascia ben poco spazio alla cazzaraggine, che qui Cerlo Verdone e il ragazzino roscio o Arnold Swarzy alle elementari non c'entrano proprio nulla.
Polisse racconta - quasi come farebbe un reality show, di quelli fatti bene. Diciamo un documentario va. - la vita "normale" di una divisione per i crimini sull'infanzia della polizia francese: potete immaginare de voi quali sono questi "crimini sull'infanzia". Sì, quelli. E non ce ne risparmia uno: al padre pedofilo al nonno pedofilo alla madre pedofila, dall'abbandono alla compravendita di minori, dallo sfruttamento agli stupri di gruppo. Tutto.
Diciamo che il film funziona TANTISSIMO come monito per il controllo delle nascite: dopo averlo visto non vuoi più sentire parlare di ragazzini/figli, 'ché se pensi che c'è gente vera in giro come quelli che nel film sono solo attori che recitano, ti viene voglia di farti un po' di giustizia da solo, anche se i figli non sono tuoi. 
Ma per fare giustizia c'è la polizia. Ma fare il poliziotto, a fine giornata, è solo un lavoro, nell'accezione più pura del termine: le ferie, i colleghi stronzi, i colleghi simpatici, svegliarsi, cartellino, ufficio. Solo che se alle poste male che va ti capita la signora stronza o il precisino che ti fa settemila domande, se sei un poliziotto della divisione minorile finisce che devi raccogliere la testimonianza di un bambino abusato dal professore di ginnastica. Poi torni a casa, cena, televisione, dormita e domani uguale.
Quindi, come sapete, io quando vedo questi film la taglio anche un po' corta, perché fondamentalemente il tema è talmente denso e irto di ostacoli che mi cago un po' sotto.
Il film è bello. Francese nel senso buono: secco, coraggioso, sincero. Non memorabile, questo no. Della scuola di La Classe, meno potente però. 
Fa la sua italiota comparsata Riccardo Scamarcio - che secondo i miei studi approfonditi sul fenomeno Sguardling è l'unico sguardler italiano che mi risulti - che fa la solita figura barbina; inoltre nell'edizione italiana che ho visto si doppia da solo e si doppia male. Certo ce ne vuole ad autodoppiarsi male.
Polisse è l'ennesimo esempio di un cinema a cui noi non arriveremo mai se pensiamo che i nostri corpi di Polizia sono solo la Marcuzzi e la Arcuri Carabbignere, Enrico Silvestin polizziotto e Lorenzo Flahehahrty RIS. Oddio, ammetto che DIAZ mi incuriosisce (e non solo perché ci recita un amico mio). Ecco il trailer:
Ed ecco la lista di QUANTE CAZZO DI VOLTE hanno usato Angel dei Massive Attack nei film (e solo per il suo "crescendo" alla White Rabbit, come diceva quello).

5 commenti:

  1. grande film!
    anche se, certo, la marcuzzi poliziotta ha un impatto ancora più devastante.. :)

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  2. a tratti un po' ridondante (il feto)... però bello.

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  3. Paura e Delirio a Las Vegas.

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  4. Grazie, ho appena visto la recensione, mi sa che lo vedo.

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