martedì 22 settembre 2015

La mamma non è sempre la mamma

Goodnight Mommy
Trama: Ninna Mamma Ninna Oh

Si comincia seriamente a pensare ai prossimi Awards e quest'anno, al contrario dello scorso, di trend ce ne sono stati moltissimi. Uno di questi è sicuramente Mamma.
Cioè non mia madre, intendo proprio che ci hanno riempito gli schermi di genitrici (buone o cattive), ce ne sono talmente tante che si è creato nel giro di un anno addirittura un sottotrend, le Mamme di figli disturbati.
C'è la mamma di quello schiroccato che vede il Babadook, la mamma di quel rompino di T.S. Pivet, la mamma di quel timidone protagonista di Lost River... 
E ora la mamma di questi due gemelli qui:
Oddio, non è che lei si presenta molto bene:
Allora, la storia è questa. In un'ultramoderna abitazione di superdesign sperduta in un bosco austriaco (già, questo è un horror psicologico austriaco, aggiungi Austria a "Lista Paesi che fanno horror belli") due fratelli si vedono tornare la mamma a casa, operata di non si sa quale operazione o comunque reduce di non si sa quale incidente, comunque con questa maschera in faccia qui:
Che è un topos classico dell'horror, copri una faccia con una benda ed è subito mistero sulla sua identità e urla di terrore
I due si convincono che la mamma non è la mamma ma un demone. Una mammostro. insomma 'na stronza che va eliminata, altro che lei:
E allora che si fa quando si crede che la propria mamma sia una mammostro? Si saltella sul tappeto elastico per distrarla
film animated GIF
e poi le si ficcano degli scarafaggi in bocca mentre dorme per vedere l'effetto che fa
Ovviamente la mammostro fa la parte della vittima, ma i due gemelli non ci cascano, perché qualsiasi mostro che apre l'armadio e indossa il mamma-abito farebbe di tutto per convincersi che è buona. Ricordate lei no?
Quindi da quel momento è tutto un gemelli vs mammostro. Chi vincerà?
Il film è proprio come promettono le premesse (austriaci che fanno horror): lento, psicologico anzi psichiatrico, più simile a un Kinodontas che a un Martyrs, c'è molta attesa, molta atmosfera, molte pause, molta inquietudine. 
Ammetto che in un più di un passaggio può dare un certo senso di appesantimento, il registro anemico non sempre è sorretto da interpretazioni o regia tanto potenti da sostituire quell'attenzione che una buona dose di ultraviolenza messa qua e là riesce a catturare (infatti quando arriva, la scena violentissima, ti risvegli alla grande), e anche il finale, ahimè, è deludente se confrontato all'aspettativa che la situazione - di per sè assolutamente perfetta - genera. 
Non ve lo svelo, questo finale, ma diciamo che darebbe l'occasione di dire a uno come Shyamalan "Già fatto. Già visto."... non è un bel fianco da mostrare a quello shyemo.
Ma il film è diverso nel senso di "non se ne vedono tanti di horror così", strano nel senso di "comunque mi inquieta 'sta situazione", interessante nel senso di "ora voglio proprio vedere dove va a parare". Una visione la vale assolutamente. 
È un buon anno per gli horror di ansia e sudore acido (io dico altolà al deodorante, dico sì agli horror di ansia!) piuttosto che quelli di sangue a litri e serial killer.
A proposito del trend Mamme devo ancora vedere Mommy e Mia Madre, pure in quelli mi pare che figli non stanno proprio centratissimi. Vi sembra sano Nanni?
E ora! Senza che c'entri nulla con l'horror tantomeno con le mammostre (che poi una lista parziale l'avevamo anche già fatta da qualche parte ma proprio non ricordo dove, forse qui? O in qualche Mommy Thriller? O era qui? Indagare.) ma c'entra invece con le case di superdesign che tutti ci sputano un po' su ma alla fine mamma-gari viverci, ecco una serie di palazzine dedicate ai nostri registi preferiti. Gli architetti sono qua hanno in mano il cinemà (li ha fatti Federico Babina):

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