Ora, non voglia fare per forza il castigamatti, non è che sto qui a dire «DATEMELO AMMÈ IL FESTIVAL! 'NSAI CHE TE COMBINO! Via ospiti maschi, solo donne. Via il red carpet, al suo posto il green carpet! Via i film noiosi, solo film belli. Poi mi costruite un ufficio di vetro sopra uno dei tre bacarozzi dell'auditorium e io guardo tutto dall'alto come l'architetto del Matrix, però mi potete chiamare il Broccoletto dell'Amatrixiana.», però insomma poco ci manca.
Allora. Come già dal grande successo di ieri - ne hanno parlato tutti, per almeno 14 secondi, un record nei tempi di internet - CB e Margherita Barrera (riassumendo: sempre brava. sempre bella. sempre con questo sito.) procediamo con il diligente resoconto delle nostre giornate al Festival. Oh, non fate battute che mica vi penserete che c'è del tenero eh! Avvertite le riviste di gossip e i paparazzi che mi inseguivano ieri sera nel tunnel del lungotevere: ci siamo visti in tutto di sfuggita tre minuti, per il resto è solo telematica, baby. Telematica e FILM! FILM! LAVORO! E ANCORA FILM! Che tempi viviamo… tempi in cui invece di broccolare si vedono film, dove finiremo...
Vabbè comunque. Parliamo di Domenica e di come la gionata di CB iniziava alle 8 della mattina per andare a vedere uno di quei film che guarda, proprio la merita un'alzataccia di domenica:
Doraemon - Il film
Trama: Eccola:
Allora Doraemon lo conoscete tutti, vero? VERO? Gatto spaziale, non ha paura mai di farsi male eccetera.
Dunque, io che sono stato in Giappone (vi ho mai raccontato di quella volta che sono stato in Giappone? Ah no? Strano… stranissimo… molto strano… incredibile direi.) ho notato che Doraemon è ancora oggi MITO totale. Infatti vengo a scoprire che (notizia passabile di smentita): Doraemon è la serie anime più longeva di sempre (anche se a me piacevano più i Paman, stesso autore, anzi autori, che sono poi quelli di Carletto e Nino, vi rendete conto, due sole persone quanto importanti sono state per noi?) tanto che infatti vai a Tokyo in un anno qualunque e sali sulla Torre di Tokyo qualunque e ci trovi la mostra dedicata all'autore. Mostra ovviamente piena di gente!
Dunque Doraemon, come tutti gli altri milletutti cartoni animati giapponesi, ci è arrivato addosso nei mitici anni ottanta, mitici per modo di dire perché adesso ci ritroviamo vent'anni dopo ad essere dei tizi che sanno TUTTO sul Giappone, sanno cos'è un dorayaki e anche che gusto ha (nella fattispecie fa abbastanza schifo, voi mette coi pluncake), vanno alle fiere di fumetti vestiti da Lupin e irridono quelli che si vestono da One Piece, fanno la fortuna di Zerocalcare e dei suoi amici immaginari (a proposito, vi ho già detto che Zerocalcare è QUI! Apriamo la busta Maria?), e insomma vivono la loro vita guardando le cose con gli occhi grandi e sbrilluccicosi, pensano che se si emozionano gli esce il sangue dal naso a fiotti, che sotto il pavimento della scuola ci sta un robot con la potenza del sole e se corrono per strada si immaginano di essere circondati da linee cinetiche. È un bene? Insomma, 10 milioni di giapponesi non possono sbagliarsi, no?
Sta di fatto che quella giapponese è la cultura che - SOLO attraverso il tubo catodico - è riuscita più di tutti a imprimere le sue peculiarità in giro per il mondo (e credo in Italia in maniera particolare)… Intendo dire che se domani l'Imperatore del Giappone venisse in Italia mascherato, chessò, da Yattaman e ci dicesse "Adesso voi appartenete a me e a Yattacan qui [indica robot di cane gigante che ride come un cretino]" Noi diremmo senza pensarci due volte: sì! siamo tuoi! fai di noi quello che vuoi! Yatta!
Perché tutta questa sparata? Semplicemente per giustificare l'uscita italiana del film di Doraemon, che è un film proprio per bambini-ini-ini. Certo, non ci aspettiamo Kaufman da un Doraefilmon, ma insomma, è troppo troppo un filmino episodico senza costrutto, ecco, e anche l'insegnamento finale lascia alquanto a desiderare, devo dire (sposati, statte bono, nun rompe li cojoni anche a costo di sottomettere i tuoi desideri al volere altrui…). Per non parlare delle reiterate scene di bullismo sùbite dal protagonista, che rimangono impunite. Inoltre c'è una e una sola soluzione per educare
Qualcuno poi mi spieghi perché i personaggi non si chiamano più Giangi, Guglia e ma hanno recuperato i loro nomi giapponesi (alcuni sì, alcuni no, con un'operazione odiosa seconda solo a quella fatta nell'ultima traduzione di Harry - "TASSOFRASSO?!?" - Potter).
Anche l'animazione digitale non regala qualcosa di meglio che una dignitosa pupazzeria, ma abbastanza ordinaria.
Insomma, questa nuova mania di portare qui i film in CGI dei vecchi cartoni (lo scorso anno questo, qualche tempo fa questo, tra qualche settimana questo (impazzisco. ci vado anche se mi repelle):
Mi pare abbia proprio il fiato corto. Più che altro perché non raggiunge il favore del pubblico nostalgico, che rimarrà sempre legato all'animazione originale, foss'anche solo per i ricordi che gli sono rimasti appiccicati addosso: Merenda dopo scuola con Doraemon in sottofondo! lo vedevo con mio papà! prima i compiti poi Doraemon! e cose così…, né raggiunge il pubblico giovane che non conosce il personaggio (oddio, sempre che ora non mi dite che lo fanno su ItaliaUnooo tutti i giorni, ma non credo…).
Comunque Doraemon era sul red carpet
e io ero lì a urlare ATTENTI! NON FATELO CADERE! NO MA CHE FATE! ATTENTI! È CADUTO! SI STA IMPIGLIANDO NEL TAPPETO ROSSO! FERMI! Ok... FATELO RIALZARE.. Ok.. bravi… così… okkey riscattiamo la foto... dite besugodunbesugooo...
Intanto mettiamo un paio di versioni alternative trovate in rete:
Ma tornando al Festival e alla vita da cani che si fa errabondi tra una sala e l'altra, ecco che con Margherita canticchiavamo "A me mi piaceresse un robot che facesse le file mie, così il più riposato del Festival sarei" e creavamo dei ciuschi che solo ad averli renderebbero la vita del povero cinecritico molto ma molto più facile:
Magari averli, soprattutto l'ultimo...
E mentre io mi facevo costruire questi ciuschi da Doraemondano, anzi il Re dei Doraemondani, la Marghe andava a vedere un filmett franscesin de criminalitè molt ma molt organisè! A vuà!
Ma torniamo a noi, anzi a nnuje e trasimm' a Napul'è mill' milion' è mej e Pelè! Ci si vede infatti:
E mentre io mi facevo costruire questi ciuschi da Doraemondano, anzi il Re dei Doraemondani, la Marghe andava a vedere un filmett franscesin de criminalitè molt ma molt organisè! A vuà!
I Milionari
Trama: Stiv senz' sceneggiator'
Certo, fare un film su ascesa e caduta di criminale non è facile, se pensi a quanti precedenti ci sono (da Scarface a Scarface), rischi di fare la solita roba trita e ritrita, se poi lo fai in Italia, con i pochi mezzi e ancora meno attori capaci, rischi l'effetto macchietta ad ogni scena, e se poi decidi farlo ambientato a Napoli e nel 2014, ecco, lì hai proprio perso la partita, battuto a schiaffoni da Gomorra. Certo, magari sei anche sinz' penzier' (anche se nella scena in cui lui lo dice viene giù la sala per le risate), immagino che tu abbia iniziato la produzione del film prima dell'uscita della serie, ma questo non ti giustifica dall'aver fatto un film veramente inutile.
Certo, il film di criminali hanno le loro regole e i loro dettami, ma dalla regola alla scopiazzata fatta male ce ne passa.
Insomma è la storia di 'st'ennesima mezza tacca che fa i soldi, se la sente calda, ma ha anche valori famigliari, arreda casa demmerda come foss'o'Re de Napule, tifa Maradona e spara alla gente, la solita epopea che ci ha francamente rotto la uallera, anche perché insomma, i boss e le bande criminali quelli fichi e grossi li hanno già fatti tutti, Banda della Magliana celo, Vallanzasca celo, criminale brianzolo celo, quindi adesso stanno raschiando il barile della criminalità italiana, e mancano un paio d'anni a che inizieranno a fare i film su LA BANDA CHE HA RAPINATO TRE BANCOMAT IN UN MESE! IL RACKET DELLE SAGRE DELLA PORCHETTA! IL LADRO DI CIAO PIAGGIO USATI! Roba così… vedrete vedrete…
Il cast? Risibile. Nessuna bella faccia, manco i caratteristi che tanto hanno fatto per il cinema italiano; protagonista anzi il solito figo (che abbiamo comunque già visto in questi panni proprio in Vallanzasca). Ad adornare lo schermo una ridicola (ma sempre impressionantemente zinnuta) Valentina Lodovini che però, insomma, remember Donna Imma in da hauss'. Scusate poi, ma quella era una scena di sesso? No perché mi sembrava più una ripresa amatoriale di scambisti anni 80 in VHS, 'na cosa brutta...
Ma ci si chiede, perché lui si è mascherato da Ninetto Davoli e lei da Charlot? Domande che non avranno mai risposta. Per fortuna direi anche.
Come anche questa: MA CHI SONO I TIPI CHE VANNO AL FESTIVAL? Chi sono quelli che scaldano i sedili dell'auditorium con i loro sederi? Chi sono dunque questi tanti appassionati di cinema che proprio non resistono a starsene a casa loro e vanno invece a vedere i film? Ecco allora la nuova rubrica TIPI DA FESTIVAL ad opera degli occhi lunghi di CB e Margherita!
Iniziamo con una delle più numerose e originali razze che popola lo zoo dell'auditorium:
1 • L'Attricetta Italiana (non famosa) è un'esemplare (perlopiù donna, ma ci sono anche gli Attorucoli Italiani (non famosi), più rari a dire il vero, ma se li vedi sono esemplari fantasici, che si aggira con fare misterioso tra una sala e l'altra. Di solito segaligna, vestita all'ultima moda ma senza darlo a vedere, l'AI(nf) è quella che mentre tu stai seduto a consultare il tuo programma e pensi ai fatti tuoi (di solito molto interessanti), lei ti si siede accanto e sente l'indomito bisogno di dire a voce altissima al suo amico che è invece lì a un centimetro “Cavolo! Domani non posso venire perché ho il provino con Marco (Marco chi? Risi? Messeri? Uolberg? n.d.CB)! Che rosicata! Sai però poi si gira in Sicilia da maggio prossimo, sarà pazzesco".
2 • L'Attricetta Italiana (non famosa), bisogna ammetterlo, attira il tuo sguardo perché sì, è più o meno caruccia. Ma a tale carucceria contrappone uno sguardo e dei modi da "sono una Star - ricordiamo che non è NESSUNO, infatti a malapena l'hai vista in ottava fila in una pubblicità in cui faceva la folla e in primo piano c'erano il culo di Belen e i 54 denti di Christian De Sica - che fa il giro completo dello star system e diventa assolutamente ridicola, del tipo che rende comportandosi così cento volte più interessante e appetibile la transenna sfollagente intorno al red carpet. Poverina.
3 • L'Attricetta Italiana (non famosa) quindi va in giro per il Fest e tenta disperatamente di farsi notare/fotografare/provinare/scritturare, ma senza darlo a vedere che non è educato non si fa. Purtroppo - è un mondo duro - probabilmente si farà solo limonare da qualche attore (famoso) o qualcuno che "sto pappa e ciccia con Procacci" oppure "oh stasera forse ho un posto alla cena di Wired" o anche "io sono Mastandrea. Giulio.. il fratello. Ma come non sapevi che Vale aveva un fratello? Sì sono io, dai dopo te lo presento"., oppure con la promessa di una particina nel nuovo di Muccino (grande o piccolo non specificato).
4 • L'Attricetta Italiana (non famosa) sa che dovrà stare al Fest il più a lungo possibile, quindi mentre il suo viso si distrugge e il trucco si strucca, arriva sera e lei, previdente, ha nascosto nella microborsettina un cambio da sera, perché la sera se ne vanno i ragazzini che hanno visto Doraemon (che sono comunque serviti alla AI(nf) per far vedere che lei è empatica con l'infante) e arrivano invece i veri squali della produzione italica, quelli che se ti puntano gli occhi addosso magari riesci addirittura a diventare la nuova Cristiana Capotondi! O la nuova Violante Placido!
5 • Arriva la notte e L'Attricetta Italiana (non famosa) ormai si trascina sulle sue caviglie gonfie (colpa del gambaletto di Zara che era sì tanto carino, ma micidiale se pensi che le sale sono a minimo 500 metri l'una dall'altra). Auguri Attrice Italiana (non famosa)! Ti auguriamo ogni bene e mi raccomando, dillo sempre a tutti che «il problema in Italia è che non si scrivono parti femminili decenti. Pensi che non sarei capace io di recitare per Sofia Coppola? Oddio morirei per recitare per Sofia!»
A domani amici del cinema e agenti disperati di Attriccette Italiane (non famose)!
2 • L'Attricetta Italiana (non famosa), bisogna ammetterlo, attira il tuo sguardo perché sì, è più o meno caruccia. Ma a tale carucceria contrappone uno sguardo e dei modi da "sono una Star - ricordiamo che non è NESSUNO, infatti a malapena l'hai vista in ottava fila in una pubblicità in cui faceva la folla e in primo piano c'erano il culo di Belen e i 54 denti di Christian De Sica - che fa il giro completo dello star system e diventa assolutamente ridicola, del tipo che rende comportandosi così cento volte più interessante e appetibile la transenna sfollagente intorno al red carpet. Poverina.
3 • L'Attricetta Italiana (non famosa) quindi va in giro per il Fest e tenta disperatamente di farsi notare/fotografare/provinare/scritturare, ma senza darlo a vedere che non è educato non si fa. Purtroppo - è un mondo duro - probabilmente si farà solo limonare da qualche attore (famoso) o qualcuno che "sto pappa e ciccia con Procacci" oppure "oh stasera forse ho un posto alla cena di Wired" o anche "io sono Mastandrea. Giulio.. il fratello. Ma come non sapevi che Vale aveva un fratello? Sì sono io, dai dopo te lo presento"., oppure con la promessa di una particina nel nuovo di Muccino (grande o piccolo non specificato).
4 • L'Attricetta Italiana (non famosa) sa che dovrà stare al Fest il più a lungo possibile, quindi mentre il suo viso si distrugge e il trucco si strucca, arriva sera e lei, previdente, ha nascosto nella microborsettina un cambio da sera, perché la sera se ne vanno i ragazzini che hanno visto Doraemon (che sono comunque serviti alla AI(nf) per far vedere che lei è empatica con l'infante) e arrivano invece i veri squali della produzione italica, quelli che se ti puntano gli occhi addosso magari riesci addirittura a diventare la nuova Cristiana Capotondi! O la nuova Violante Placido!
5 • Arriva la notte e L'Attricetta Italiana (non famosa) ormai si trascina sulle sue caviglie gonfie (colpa del gambaletto di Zara che era sì tanto carino, ma micidiale se pensi che le sale sono a minimo 500 metri l'una dall'altra). Auguri Attrice Italiana (non famosa)! Ti auguriamo ogni bene e mi raccomando, dillo sempre a tutti che «il problema in Italia è che non si scrivono parti femminili decenti. Pensi che non sarei capace io di recitare per Sofia Coppola? Oddio morirei per recitare per Sofia!»
A domani amici del cinema e agenti disperati di Attriccette Italiane (non famose)!
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