venerdì 18 aprile 2014

Breakers Bad

Spring Breakers
Trama: Le cattive ragazze vanno allo Spring Breaker

Spring Breakers è tutto quello che The Bling Ring non è, anzi, è tutto il niente che non è, e quindi è.
E questo basterebbe per inquadrare il film, finalmente visto con un colpevolissimo ritardo per colpa di tutti quelli che mi dicevano "no te prego devi vedere Spring Breakers, immagini fichissime, tutte fluo, no davvero lo devi vedere, poi proprio tu che non ti vedi un film che per tutto il tempo ha queste protagoniste qui:

e nella foto sono presentate con il massimo dei vestiti indossiati.
Quindi ho aspettato, e  ho fatto male. Perché Spring Breakers è davvero uno sballo, ma non nel senso di neologismo giovane usato a sproposito, è proprio un caleidoscopio pazzesco di colori che ammaliano e movimenti di macchina graziati dove di grazia non c'è proprio nulla, dove invece regna il "deboscio", lo "stripparsi", lo scatenamento frenetico del divertimento a tutti i costi, fosse anche dato da sostanze, alcool versato a forza nei pancini delle ragazze con tubi infilati in bocca che tanto ricorda la creazione del foie gras.

Vanessa Hudges, classe 1988, Selena Gomez, classe 1992 (!), Ashley Benson, 1989 e Heather Morris, la più vecchia, addirittura del lontano 1987, sono un poker di ex-reginette Disney o altri telefilm per famiglie che se ne vanno in giro, passamontagna rosa con unicorno, bikini fluo e mitragliette, a sniffare, derubare, rapinare, scopare più o meno consensienti, ma soprattutto vanno in giro a sognare, blaterando di estati infinite e amicizia vera. 

E sono assolutamente perfette (ti pareva che un giorno avresti usato la parola perfette parlando della Gomez o della Hudges?), nuove icone teen svuotate di ogni possibile coscienza o intelligenza o fascino (si parlava di Dee e Muse, che forse oggi non esistono più) 

E non è la solita operazione di "erotizzazione" della bambinetta altrimenti vista fino a pochi anni fa scatenarsi in gonnellina e ciuccetti nel programma del sabato pomeriggio (leggi anche Britney, Christina e ultima, di tempo e di fatto, Miley Cyrus), non è insomma una provocazione fine a se stessa, è invece una cinica e precisa cartina tornasole, anzi una carina tornalsole, di quello che le generazioni (ho paura a dire "nuove" perché mi catapulterebbe nella vecchia) si aspettano: tutto senza dare nulla. 
Sballarsi in riva al mare

andare a fare un giro in motorino

e poi tornare a sballarsi a casa

Il tutto possibilmente con James Franco, che quando si ricorda di essere un bravo attore se lo ricorda davvero e riesce (ma forse perché è scemo e vuoto pure lui) ad essere il più credibile delle nullità, Alien

uno spacciatore talmente idiota da risultare un vero genio del crimine. Senza remore, senza regole, senza limiti

Sì lo so, un discorso da zio, ma che dico, da nonno. Vecchie generazioni che non capiscono le nuove? O forse sarà che io anche a 18 avrei avuto grandi difficoltà a vedere del bello in una festa di devastati e larve umane buttate per terra a rischiare di affogare nel proprio vomito. Se è divertente, mi sfugge dove esattamente lo sia.
Ma non mi è sfuggita la capacità (sempre esemplare saper raccontare il nulla, il vuoto, ne abbiamo già parlato qui e qui) del regista - che non è nuovo alla cinematografia teen-scandalosa, suoi erano Kids e Gummo, due film che fecero scalpore in un'epoca dai facili scalpori - di non aver paura di raccontare tutto il niente che c'è nelle azioni e nelle teste delle 4 point breakers rapinatrici fluorescenti

Che sono un po' come quegli insetti tutti colorati bellissimi che usano i colori sgargianti per confondere le prede, insetti famelici dalle ali ipnotiche che attirano nella loro spira voluttuosa e poi staccano la testa ma che, al tempo stesso e paradossalmente, sono le prime ad essere attirate dai neon-trappole, promesse di una vita luminosa, e stordite dalla musica da rave infinita e i nettari psicotropi finiscono la loro futile esistenza in uno Z-ZAP

Ma forse lo sanno, sanno che se anche la loro vita dovesse durare un giorno, sarebbe un giorno di meraviglia, e può bastare, se messo a confronto con una vita di grigiume.

E cantare Britney accompagnate da un pianoforte bianco messo in riva ad una piscina può essere il ricordo di una vita

Di certo è una delle scene musicali più incredibilmente (incredibile perché è Britney) emozionanti degli ultimi tempi.
Splendido il poster "order in chaos" alternativo
E i tanti illustraomaggi che ovviamente un film così "vivido" e visivamente ipnotico (ricordate Enter the Void?) ha ispirato al popolo del web



3 commenti:

  1. Mi ha fatto cacare. LA NOIA. Unica scena degna di ricordo Britney al piano. Il resto NOIA da sapientini analizzatori dei gggiovani e della dignità filmica del NULLA.
    Mezzo gradino superiore a Somewhere, cambiano solo i colori e le gnocche.

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  2. tu hai problemi col niente...

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  3. In effetti ha fatto quasi lo stesso effetto anche a me, anche se avevo gia' qualche problema con Khorine gia' ai tempi di Gummo e della Coppola sopporto in media un film si' e 2 no... Il problema secondo me e' che Khorine non ha alcuna voglia di analizzare alcun che, questo film e' come un servizio fotografico di Richard Kern, c'e' molta poca arte e e molta abilta' a far credere che ce ne sia circondandosi contemporaneamente di gnocca ai limiti della legalita' (venendo pagati pure per farlo!)
    Piu' che il vuoto che rappresenta mi ha dato fastidio il vuoto narrativo e buona parte della sceneggiatura assolutamente nonesense, con un finale molto arraffazzonato. Le scene di festa sulla spiaggia stile MTV dei tempi d'oro invece sono abbastanza azzeccate, ma da qui a farne un film. Che dire dei gemelli poi?
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