lunedì 17 marzo 2014

In Fiat

In Fear
Trama: Segui il TOM-TOMorte

Vi siete mai persi in macchina? È la cosa peggiore del mondo, stai lì nella tua macchina e hai tutto il mondo intorno, un mondo di strade che non portano da nessuna cazzo di parte! E poi ad un certo punto ti ritrovi esattamente nello stesso punto di prima, oppure in un punto che sembra proprio uguale uguale al punto dove sei passato prima, o quantomeno quella mucca sembra proprio uguale uguale alla mucca che hai visto prima, per non parlare di quel pino, che è diverso da tutti gli altri della pineta dove ti sei perso. E allora inizi a impazzire e i fantasmi del tuo passato tornano a farti visita e ci fosse una volta che si portano dietro un navigatore satelittare o almeno un Tuttocittà.
È quello che succede ai due (anzi tre) protagonisti di questo filmetto di paura (come forse avete pensato anche leggendo il titolo): due pinguani (che definiremo "quello di Agent of the SHIELD" e "quella che non so chi sia") che da quanto si capisce all'inizio sono pocopiù che conoscenti, decidono di andare in un posto sperduto della campagna irlandese, salgono sulla macchina e via la macchina del M ha un PSS nella M e quel mazzolin di fiori. Però succede che si perdono e iniziano a succedere cose DI PAURA! Tipo che trovano i vestiti di lei stesi sulla strada o qualcuno inizia a tirargli i capelli (!). FIno a quando dal nulla si materializza un terzo tizio (che definiremo "quello di Dontown Abbey", non a caso l'autista) che dice di essere stato aggredito ma... ma... eh te pare che era vero? Non era vero mai.
Il resto non lo racconto nel caso vogliate passare quell'ottantina di minuti di fila al casello vedendo questo film che ok, ha qualcosa di buono, un'atmosfera dignitosa, dei passaggi riusciti (sembrava scherzassi prima quando dicevo dei capelli tirati, ma in effetti quella è la scena più inquietante) e il merito di non farti mai veramente stancare di "due tizi persi in macchina", ma (a una lista di cose positive segue sempre un'altra di cose negative peggio) ad un certo punto il film si perde pure lui (!) e inizia a prendere le strade impervie del fantastico, con troppe domande lasciate in divieto di sosta (il cattivo era vero? era una proiezione di uno dei protagonisti? era l'impersonificazione maligna di un adetto ANAS?) e un finale che ti fa alzare e gridare MAVVAFFACULO come quando trovi una multa sul parabrezza anche se hai parcheggiato dentro le strisce blu come Gioele Dix in questo stupendo video #multatono 

(la citazione l'avete sicuramente quando avete visto l'ausiliare del traffico... a proposito che fine hanno fatto i creativi di #coglioneno? Avranno trovato lavoro creativo? Brutta la vita di internet eh? Le cose durano un giorno. Come i post di CB)
Se dovete comprarvi la machena come il protagonista di È stato il figlio, vi ho già dato alcuni consigli qui, e qui. Ma se cercate l'originalità del custom, ecco che vi viene in aiuto Gerard Bear

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