Figano

Cannibal

Trama: Palle di cane, cani ball

Non fatevi fregare dalla locandina zinnuta e "hanekiana" (nel sendo di Haneke, tutta delavè, eterea e chissà che bel film d'autore sarà), né da chi eventualmente nella vita vi dirà "oh, ho visto questo film spagnolo con questo sarto che vive una vita fatta di ago e punture di insetto in un paesello della Catalogna il cui unico divertimento è quello di andare una volta al mese a causare un incidente con la macchina su una stradina sperduta, prelevare l'autista, trasportarla in una baracca immersa nel nulla, tagliarla a pezzi, farne tanti sacchetti salvagelo e mangiarsela durante il mese successivo. Che noia.

Detta così magari può pure "friccicare" l'idea di vedere un film su un cannibale ma con un passo autoriale e non le solite cose gore e splatter, ecco, non cadete nella trappola perché il film - un'ora e cinquantuno minuti di pura noia - è tra le cose meno interessanti e più incredibilmente noiose che mondo (e con mondo voglio dire io) ricordi. Per non parlare di regia, recitazione, fotografia e sceneggiatura. Sapete cosa sembra? Sembra di vedere una episodio di Cento Vetrine  - solo che lungo un'ora e cinquantuno minuti - ma ad un certo punto c'è una scena, una sola, di una morta stesa su un lettino e si sente il colpo di mannaia, noioso pure quello, il resto uguale.

Neanche l'oziosa scena che mi sarei aspettattato c'è: quella dove si vedeva il sarto che con la stessa calma e precisione preparava il cartamodello e le fettine di coscia da marinare. Ma forse mi confondevo con Buffalo Bill:

Poi quando si arriva - dopo un'ora e cinquantuno aiutami a di' minuti - alla risoluzione finale, secondo la quale il sarto uccide e mangia solo quelle che ama ma non riesce ad amare perché è un anaffettivo, proprio ti cascano le palle:

Quindi insomma la storia di un sarto che non vuole accettare la sua omosessualità (c'è chi l'ha fatto). FIGANÒ QUA! FIGANÒ LÀ! FIGANÒ SU! FIGANÒ GIÙ! FIGA NÒ! FIGANÒFIGANÒFIGAAAAANÒÒÒÒÒ!