mercoledì 21 dicembre 2011

La Bella e la Bestia

The Woman
Trama: Donna selvaggia donna.

Avete presente Il ragazzo selvaggio di Truffò? Ecco, scordatevelo. 
Succede anche nelle migliori famiglie americane di passeggiare nei boschi vicino alla propria casa e imbattersi in Lei, un'abominevole donna delle foreste. "Donna" nel senso più ancestrale del termine: selvaggia, animalesca, bestiale. Al tempo stesso Madre, Gaia, femmina, puro femmineo. 
Che poi sarebbe la versione "appena sveglia" di Polyanna McIntosh:
che nel film regala un'interpretazione al di là dell'immedesimazione. (Ma è un nome vero?).
Può anche succedere che il padre di famiglia - ordinario ometto di periferia, molto attento alle apparenze - sia in realtà un pazzo come pochi, violento e sadico, deviato a tal punto da catturare la Donna come fosse un animale raro, legarla in cantina e attuare il suo personale piano di "reiserimento" nella società fatto di sevizie, vessazioni, acqua bollente... senza zuccherini.
Non stupisce che The Woman esca dalla penna di Jack Ketchum, che già era stato trascinato al cinema in un altro film estenuante (in quanto a violenza, psicologica e no) e maledetto (che lo sappiamo, essere "maledetto" è la cosa migliore che può capitare ad un film del genere): The Girl Next Door (che raccontava, senza sfarfallii hollywoodiani, questa storia) anche lì una storia di sevizie, anche lì un corpo femminile spogliato della sua libertà e dignità. Anche lì un branco vestito per andare a messa la domenica riversava le proprie deviazioni sulla carne di una donna inerme.
La Donna abusata in questo film, però, è ben diversa dalla timida ragazza della porta accanto del film precedente, la Donna attende solo l'occasione giusta per una vendetta selvaggia, pura, giusta... naturale. Liberatoria, per lei e per lo spettatore.
Un film sinceramente femminista, come pochi se ne vedono; dove i personaggi femminili, le Donne appunto, ognuna con il suo ruolo ben definito nella storia (la Donna selvaggia, la sorellina con deviazioni cannibalesche espresse mangiando solo biscottini a forma di omino che "si comincia dalla testa", la sorella più grande, inerme vittima degli abusi del padre, la madre debole, punita per aver tentato una reazione quando era troppo tardi) sono le protagoniste assolute, un film dove l'uomo in quanto tale appare per quello che è: niente. 
Si riscrive il significato della parola "selvaggio": chi è più "selvaggio"? Un uomo che si sveglia la mattina e va a lavorare giacca e cravatta e poi torna a casa per violentare e seviziare una donna legata in cantina o una Donna cresciuta nella natura che, ancestralmente, vive?
La scena finale - non sarà un vero spoiler, vi assicuro - con la formazione di un branco tutto al femminile, e la necessità di stabilire chi sia la "donna alpha" con un rito di supremazia sanguinolento, è sintomatica del carattere punitivo nei confronti del genere maschile: la Donna non ha bisogno di noi, facciamocene una ragione, ritiriamoci con la coda fra le gambe, ammettiamo la sua supremazia.
Vedetelo. Capirete da voi chi è la Bella e chi la Bestia del titolo.

6 commenti:

  1. gran film...la scena dell'idrante è interminabile e terribile.
    Leti

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  2. gajardo!
    io non ho visto neanche The girl next door (tratto da una storia vera??!!)...mi sa che saranno i miei filmetti per le feste.
    Giulia

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  3. no vabbè O_O
    http://en.wikipedia.org/wiki/File:Gertrude-baniszewski002.jpg
    terrore!

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  4. oddio questi due film come film per le vacanze... AUGURI!! :D

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  5. un film che si sposa benissimo con il clima natalizio!

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  6. ecco infatti.
    appena finito di vedere.
    c'ho il pandoro che fa su e giù, altro che pajata.
    inquietudine alle stelle. ho dovuto stoppare sul finale per paura di vedere gli ultimi secondi. lei splendida.

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