domenica 11 dicembre 2011

Allen enfants de la Patrie

Midnight in Paris
Trama: Trame? Dove stiamo andando non c'è bisogno di... trame.

Il viaggio nel tempo secondo Allen, che non è assolutamente nuovo alle tematiche fantastiche, inserite però con una classe tutta personale (l'helzapoppin' temporale di Zelig, i fantasmi di Scoop, il coro greco de La dea dell'amore). Come al solito Allen mette insieme - ormai un puro "capriccio" autoriale - gli attori-con-cui-non-ho-mai-lavorato e se ne esce, questa volta, con un film delizioso, delicato, perfetto, sublime e semplice, semplicemente sublime.
Ogni notte a mezzanotte uno scrittore romantico (un per fortuna piacevole Owen Wilson, dopo l'immondizia di quest'anno, questa e questa) sale a bordo di una DeLorean Anni20 e viene trasportato nella parigi d'inizio secolo, quella dove al bar incontravi Dalì, Man Ray e Buñuel, dove alle feste c'era Scott Fitzgerald (che bello è Loki?), dove Hemingway ruba la groupie a Pablo Picasso. Un sogno che si avvera: vivere nel passato, quando l'arte era una cosa seria e gli artisti si scambiavano idee, spunti, gelosie e non finger-food, biglietti da visita di collezionisti accumulatori, escort o presentatrici di MTV.
Il film di Allen è un ritratto innamorato di Parigi ed è, magicamente, un film talmente semplice, pulito, immacolato che mi ha fatto venire in mente quella frase (che di solito fa riferimento alla tecnologia): C'è vero progresso solo quando tutti possono usufruire di [inserisci qui prodigio tecnologico]. Ecco, nel caso di Allen al posto della tecnologia c'è la Cultura. Una sequela di dediche e di ritratti a grandi artisti, grandi autori, grandi uomini (e donne) mai snob, ma sincera e pulita. Allen non gioca a fare l'intellettuale, Allen lo è. Punto e basta, e non te lo fa mai pesare.
Allen è nato nel 1935, ha quasi ottanta anni e ancora trova la freschezza che molti se la scordano a trenta, di anni. Allen riassume in questo film un monito diretto: non fatevi consumare dalla nostalgia dei tempi andati, il Presente è la miglior epoca che possiate vivere, sempre e solo il Presente è il Tempo che vale la pena di essere vissuto; un calcio in faccia, uno smacco, a tutti quegli autori thirtysomething che disprezzano l'Oggi.
Certo, a mente fredda (mentre lo vedi non te ne accorgi) Midnight in Paris fa leva su una visione di Parigi forse un po' accondiscendente, da cartolina (appena un po' più ricercata di quelle che trovi nei banchetti sotto la Torre Eiffel), e "stranamoresca" (sai Stranamore quando veniva il camioncino a Roma e per andare da Piazza Venezia a Piazza Argentina - che stanno attaccate - passava per il Colosseo e Piazza di Spagna?); ma vuoi mettere con robaccia tipo Mangia Prega Ama? No, non vuoi. La Parigi di Allen è tersa di ogni difetto e forse Allen è vittima di quella stessa nostalgia che nel film viene "criticata"; tipo che anche io, che ho ricordi orrendi legati a Parigi, ho avuto voglia di tornarci... ma poi se ci vai, a Parigi, non incontri Hemingway o Buñuel, incontri invece quelli che ti vogliono rifilare una crêpe rancida o la fila di 5 ore per entrare a Versailles.
Attori divertiti, piacevole addirittura Adrian Brodo nei panni di Dalì (certo meglio del vampiro) che incrocia il naso con quello di Owen in segno di reciproca stima. Mentre, ormai ho deciso, non sopporto Màrìlòn Còtìlàrd con quella sua aria francesina scoperta da Hollywood amata da tutti. Proprio no, quasi meglio Carlà. Quasi.
Il film è una delizia, Allen all'ennesima potenza, ancora potente a 80 anni, che gli vuoi dire se non: lo sappiamo che il tuo proposito è morire sul set, come i grandi teatranti muoiono sul palco e i grandi concertisti si accasciano sul piano e i grandi cantanti in una stanza d'albergo. Fino ad allora, continua così.

11 commenti:

  1. C&B mi aspettavo un commento un po' meno entusiasta da te! Anch'io non vedevo l'ora di vedere questo film e ho apprezzato tutti i riferimenti culturali presenti (della serie che facevo la saccente e li anticipavo al mio ragazzo!), però, a parte questa figata dell'incontrare i grandi degli anni '20, la trama mi sembra troppo semplice e gli artisti sono solo abbozzati superficialmente...non so da Allen mi aspettavo un pochino di più.
    Concludo dicendo che comunque è meglio questo che il suo penultimo film che mi aveva fatto proprio pena.
    Giada

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  2. anche io facevo il saccentissimo con la mia :D haha o con noi o meglio senza :D
    la trama in pratica non c'è (infatti lo dico pure...) e poi sì certo...è un omaggio, però il fatto di abbozzarli secondo me è anche voluto...primo perché comunque se incontri Dalì tu lo sai già chi è e cosa ha fatto, basta che dici "quello è Dalì" e il personaggio già è icona. E poi sono, appunto, incontri...se tu incontri una sera una persona non è che sai la storia della sua vita (anzi, Owen nello specifico la sa eccome!)

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  3. Povera Mariòn. Anche io la trovo stucchevole, ma non è sua la colpa, le rifilano sempre queste parti da francesina dall'aria sognante, ma in La vie en rose ha dimostrato davvero grandi doti.
    Comunque vorrei anche io andare in un bistrot e incontrare tutte quelle capocce tante, qua al massimo ti trovi di fronte a un-amico-di-maria.
    Amarezza.

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  4. Concordo con blablaz.
    Amarezza di Saronno.

    Quando C&B commenta un film dicendo DELIZIOSO penso sempre che la fine del mondo è prossima (e infatti).

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  5. sì ma infatti l'ambiente artistico contemporaneo è pari a quello televisivo... vai alle mostre d'arte e ci incontri le DeBlanch madre e figlia e il principe giovannini (urgh) che fanno le foto (storia vera)
    al@: fine del mondo...ma deliziosa! ^_^

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  6. cmq arriva Il fatto con gli stivali. tenetevi forte...

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  7. no no e NO.
    Non ci credo, non ci sto, non è vera, ma nemmeno bella o divertente finta come la dipinge Woody. è banale. è ripetitiva. è Déjà Vu!! Parigi non è cosi nemmeno sotto la torre eifffeelle. Parigi non è Carlà e Mariòn sul cartellone, e se avesse voluto farne una caricatura allora direi che l'affare non è riuscito comunque.
    Ho trovato questo film un polpettone dalla trama debole e dai personaggi scontati.

    Intendiamoci, a me Allen piace moltissimo...ma qui siamo di fronte ad un gruppo di americani che fanno prima un film a londra, poi a barcellona, poi a parigi (il prossimo è a roma, no?). Insomma, si fanno il grand tour, pero' parigi la girano solo in taxi e i libri di storia (dell'arte) non li hanno mai aperti, nemmeno per sbaglio nel bookshop di un museo.

    Allen ti voglio bene, credimi....
    ma Marion, Carlà, Van Gogh sull'affiche(e mi dico cavolo poteva scegliere almeno un pittore francese, no?), Adrien Brody / Dali...insomma è davvero tutto troppo facile.
    Di sicuro Allen è un'intellettuale, ma qui aveva una gran voglia di dimostrare esattamente il contrario, dai!!

    Quindi pollice verso, e finisco le mie lamentele con una citazione di Alabama che sembra avermi letto nel pensiero:
    "Quando C&B commenta un film dicendo DELIZIOSO penso sempre che la fine del mondo è prossima (e infatti)."

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  8. m. ho letto e capito. non metto in dubbio che succeda sempre (anche qui) che quando vivi in una città non è MAI come la rappresentano nei film. Certo due pesi e due misure, Allen è sempre meglio di Mangia Prega Ama o dell'italia di Sofia Coppola... Parigi NON è la SUA New York... da qualche anno Allen ha deciso che fa i film non più a New York e infatti ne toppa la metà. Però il film non credo - per quanto riguarda i personaggi - voglia approfondire più di tanto, è un omaggio e questo basta...pennellate veloci.
    In effetti mi hai ricordato che intellettuali o meno, sono sempre AMERIGANI!
    Mi fai notare la cosa di Van Gogh è ha RAGIONISSIMO! magari è stato imposto, chissà..perché "vangog lo conosco tutti"
    Vedremo il prossimo, con la MIA roma, quanto mi farà incazzare o magari sarà...
    ...
    delizioso! :)

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  9. sono assolutamente d'accordo, anch'io l'ho trovato fresco e DELIZIOSO.

    comunque visto che tutti ne parlano bene, finalmente ho trovato tra i commenti anche qualcuno che ne dice male e questo è bene

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  10. Adrien Brodo noo dai ! Quanto mi diverti?:D in ogni caso AMO AMO AMO questo film, non riesco a trovargli un difetto . Bella recensione (ti seguo da anni ma commento solo ora, troppi commenti forse !)

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