giovedì 8 settembre 2016

NOTTE BROCCOL ANTEPRIMA • Man in the Dark

Finiva l'estate e con lei finiva anche il ciclo Notte Horror, quelle serate canicolari di agosto, che si stava in calzoncini e canottiera con il caldo che faceva, e su Italia 1 si vedevano sbudellamenti, sgozzamenti, decapitamenti, dissotteramenti, ammazzamenti e tanti altri -menti che poi non ci facevano dormire, e noi davamo la colpa alle zanzare.
Come ricordate è da qualche tempo, da quando è iniziato il caldo, che per ricordare quelle notti gloriose di terrore e raccapriccio, è nata Notte Broccol, recensioni di film del terrore che escono a mezzanotte, ovviamente programmate da me furbissimo che mi addormento di media alle 10... 10 e un quarto se proprio mi sento friccicarello.
Comunque, rispetto al fatto che l'estate è finita e allora dovrebbe finire anche Notte Broccol. abbiamo la fortuna che la produzione dei film horror se ne frega di Italia 1, di CB, di tutto e tutti, e continua imperterrita a fare quello che sa fare meglio: fare film horror e mandarceli a noi in sala. Che tanto ammettiamolo, noi con gli horror siamo di bocca buonissima, ne arrivano davvero tanti, e noi ce li vediamo tutti, tutti, tutti.
Proprio oggi esce il nuovo film del regista di quel bel remake che fu La Casa, che ci sorprese e neanche poco. 
Anche qui c'è una casa protagonista e il suo inquilino un po' così, di quelli che proprio meglio non avere come vicino di casa. Si intitola (il film e l'inquilino):
Man in the Dark
Trama: Ciec.. chino di Sorrento

Certo amici non esistono più le vittime di home invasion di una volta, quelle che tu entravi in casa loro, approfittavi dell'effetto sorpresa e le torturavi, le ladravi, le vessavi, insomma gli facevi passare proprio un brutto quarto d'ora, e poi o quelle trovavano la forza ancestrale di ribellarsi e ti ammazzavano (di solito avevi già fatto fuori tutta la famiglia e c'era la figlia di turno che sopravviveva), oppure (verso gli anni 2000) riuscivi a farla franca e te ne andavi cacchio cacchio da dove eri venuto.
No, ora non va più così, ora se organizzi un home invasion, anche a scopo semplicemente di lucro, insomma se sei un topo d'appartamento, è meglio che ci pensi due volte perché sai quando c'entri, in quella casa, ma non sai quando e se ci esci. Perché? Perché adesso va di moda che l'inquilino che ci trovi dentro, quello che fino a qualche film fa appena ti vedeva scoppiava in lacrime e ti avrebbe venduto pure la madre pur di avere salva la vita, adesso invece è più pazzo di te.
Solo qualche mese fa abbiamo assistito alle disavventure di quei ladruncoli che si ritrovavano nelle grinfie di quella con l'agorafobia che si rivelava essere una sciroccata, ora ecco tre nuovi pinguani che, pensando di fare il colpo della vita ai danni di un povero veterano di guerra, padre triste e solo di figlia morta in incidente (e ricco, coi soldi del risarcimento dell'incidente), e pure cieco. Cieco proprio che non vede niente.
A parte che mi sa che se sapevano prima che questo vecchio triste cieco aveva le fattezze pazze di quel fascio di muscoli pazzi di Stephen Lang (il generale pazzo di Avatar)
 sicuro che andavano un numero civico dopo.
Insomma i tre entrano e si ritrovano alle prese con uno che non la manda a dire, che spara tutto il tempo (sì, è cieco ma la furia omicida ci vede benissimo) e che, man mano che procede il film, si scopre avere un sacco di atroci segreti.
Ora non vi dirò nulla sulla deriva che prende il film (a dire il vero, per i più smaliziati, non così originale, io che uso smalizia profumo di intesa l'avevo capito molto presto) perché non voglio rovinarvi tutto con
ma vi dico che, tralasciando il fatto che 'sto cieco è praticamente Terminator e che alcune scene troppo ripetute sul finale, questo Man in the Dark è una interessante sorpresa horror.
La regia è sempre ispirata (tranne la parte al buio. C'è sempre questa necessita di far vedere quello che succede al buio. E se si studiasse qualche metodo per farmi capire tutto eliminando il senso più importante al cinema, la vista? Sarebbe un bell'esperimento, e anche sopportabile se inserito in un film altrimenti regolare. Cribbio, Godard fa interrompere il suono per un minuto e questi non hanno il coraggio di tentare qualcosa di nuovo, e ricorrono sempre a telecamerina notturna... 
vabbè almeno stavolta non è tutto verde come in un filmetto amatoriale di Paris Hilton.
Man in the dark però ha il pregio di non essere un film pesantone, di non voler avere chissà quale morale (alcuni horror ce l'hanno) e come horror post-estivo fa il suo validissimo lavoro.
Certo i grafici della locandina invece...
Lo sapete che ho pensato? Che esiste solo grande film che anticipava di anni e anni questo nuovo trend degli home invasion con l'inquilino pazzo che fa pentire agli invasori di aver pensato a casa sua. Sapete qual è?
Sì. Esatto.

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