martedì 20 settembre 2016

CB ANTEPRIMA • Bridget Jones's Baby

Bridget Jones’s Baby
Trama: London Bridget is falling down falling down falling down.

Non so come ci sono riuscito ma (quasi mi vanto) NON HO MAI visto Il diario di Bridget Jones e, anche se è un traguardo meno prezioso, NON HO MAI visto neanche il secondo. Dove si ritira la coppa?
Ma siccome la prima regola delle anteprime è vedere tutte le anteprime, mi sono catapultato all'anteprima del terzo, che non si sa mai che poi non ti invitano più e finisce che la prossima a cui non ti invitano è Animali Fantastici e allora tu che fai, rischi? No, non rischi e vai a vedere il film in cui una delle icone del cinema anni 2000, Bridget Jones, se la deve vedere con la gravidanza geriatrica (si chiama così).
Posso dire che stavo benissimo anche senza sapere quando goffa, ridicola, fastidiosa fosse Bridget Jones, o meglio, lo sapevo, ma non avevo idea di come potessero stufare queste sue caratteristiche se sorbite per tutto un film.
LA domanda che nasce spontanea dopo tutto un film con Bridget Jones che fa cose buffe, faccine, gaffes, piange e si ripiglia, casca nel fango di fronte al figo di turno, è: perché tante ragazze ci si sono riconosciute? Dov'è finito l'afflato aspirazionale che caratterizza la psicologia umana, di tendere verso modelli migliori? Attenzione. Forse siamo davvero evoluti e abbiamo scardinato il falso mito del bello accentandoci con tutti i nostri difetti? Ma quando mai.
È solo che lo sfigato fa sempre tenerezza, fa ridere, ci si riconosce, ma in senso contrario, del tipo "oddio speriamo di NON essere come Bridget Jones". Insomma è logico al perdente, a Paperino, gli vuoi bene, ma se ti dicono "oh sei proprio come Bridget Jones" se sei autoironico ti ci fai una risata, ma sotto sotto quando ti dicono "oh sei proprio come [insert here un'icona femminile figa che può andare da Katniss alla Contessa Madre di Grantham] è meglio.
No, ditemi voi se è bello riconoscersi un un’eterna zitella in cerca di marito che passa le serate con tazzone di latte caldo, calzettoni pesanti e pigiamone di flanella coi pinguini a chiedersi «Ma perché non trovo marito? Eppure sono così appetibile mentre mi lamento dentro il mio pigiama di flanella coi pinguini sorseggiando un latte caldo, ma perché mai?» 
(Donne, è arrivato broccolino, arrota luoghi comuni, maschilismo. La tua cugina perde femminilità? Noi ripariamo la femminilità della tua cugina.)
Insomma a me Bridget Jones come modello in cui riconoscersi mi pare una sconfitta in partenza.
ATTENZIONE: penso la stessissima cosa anche delle protagoniste di Sex & The City, eh.
Perché? Ma semplicemente perché sappiamo bene che la Donna selvaggia Donna un controsenso affascinante sei è entrambe le cose. Ah. Le Donne, sono così, dolcemente complicate, sempre più emoziante, delicate, le potrai trovare tutte su Tinder.
Insomma torna Bridget, a dodicilioni anni di distanza dall’ultimo episodio, fuori Hugh Grant, dentro il Doc. Patrick Dempsey. Fisso nel suo ruolo di stoccafisso Colin Firth.
E se la storia è la stessa (la sfigatina che incredibilente si ritrova a dover scegliere tra due uomini entrambi superperfetti, superinnamorati, superuominidellavita), e le dinamiche sono le stesse di tutte le storie rosa del genere (no, nessuna sorpresa nel finale, la donna sceglierà sempre l’amore romantico. Per noi Julii Iglesias sono tempi duri.), ad essere cambiata è Bridget, che ha perso tutti i chili di troppo e al suo posto ci ha messo il botox.
Ricordate quando apparve quella tizia che diceva di essere Renée Zellweger e tutti a dire “ma chi sei? Dove l’hai nascosta? Che le hai fatto? TIRALA FUORI! ESCILA!
Questo è il primo film della sua trasformazone chirurgica, e si vede, che ok il corpo è mio e me lo gestisco io, va bene tutto e chissefrega se vuole diventare anche lei la sosia di Nicole Kidman che fa la sosia di Courtney Cox che fa la sosia di Meg Ryan che fa la sosia di quello coi capelli rossi, ma il problema è che Renée non ride più, non tanto perché sia triste, ma proprio non ci riesce, è tirata come una sella da gaucho peruviano, ha la pelle di un pescatore greco. Fa un po’ paura.
Ispira lo stesso simpatia? Dai, sì.
Certo, non capisco perché cammina come avesse sempre la stampella del vestito infilata dietro la schiena (per non dire altrove) e perché debba essere così imbarazzante nella sua idiozia (cadere in un pantano di fango non fa più ridere di quanto lo faccia Massimo Boldi che scivola su una buccia di banana)

però capisco anche l’esagerazione del carattere, funziona un po’ come un supercattivi dei cinecomics: Bridget è supersfigata, quindi ad ogni scena deve esserlo un po’ di più della scena prima, è una questione di character.
Io, libero dal confronto coi primi due, vi dirò che non è andata così male come mi aspettavo. Ad esempio, pochi mesi fa, affrontavo la visione del seguito del grasso grosso matrimonio greco pur non avendo mai visto il primo, e quella volta era così palese la bruttezza del film che poi non sono andato in Grecia in vacanza quest'estate come avevo programmato solo per evitare di dover ricordare quel film. 
Questa volta voglio salvare il salvabile, e per salvabile intendo quelle due/tre risate sincere che ti fanno fare alcune delle imbarazzanti uscite (mi dicono tipiche) di Bridget, le interpretazioni dei due maschi (sì, anche questa volta ho messo da parte il sospetto che Colin Firth sia ipersopravvalutato, a fare il lorduccio inglese ingessato è sempre credibilissimo)
e in definitiva il fatto che il film sia… come dire… carino. 
Certo, troppo spesso si capische che il brodo è allungato con miniepisodi del tipo "Bridget Jones va al festival rock"
"Bridget Jones se la vede col capoufficio", "Bridget Jones a cena coi genitori", quasi puntate di Mister Bean, e la regia, quella bisogna dirlo, è da denuncia. Ma in fondo chi la guarda la regia in un film come questo? 
Insomma, se vi basta carino e siete fan sfegatati di Bridget e delle sue cadute negli inferi delle figure di merda e dell’innamoramento perenne, correte a vedere il film e mim raccomando state attente a inciampare al primo scalino della sala così quello in prima fila vi aiuta a rialzarvi e mentre vi rialzate vi guardate profondi negli occhi e vi innamorate evviva. Ho messo quel benevolo Chicken solo per voi, pensando alle vostre serate in pigiama e calzettoncioni con in testa al vostro principe verde, DarchickenBroccoli. Che intanto va alle anteprime.Avvabbèddai.
Vi lascio con il roscio, non quello rifatto, il cantante, che fa una cameo nel film e che canta la colonna sonora perfetta per ogni Bridget, che stando alle visualizzazione sono già 1.283.950.035 and counting. 

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