martedì 27 gennaio 2015

C'è chi centra il bersaglio e cecchino

American Sniper
Trama: Bad day Cooper

Ragazzi. Ve lo ripeto. Questa cosa vi sta veramente prendendo troppo la mano.
Parlo ancora dei bio-pic ovviamente.
Siamo alla saturazione totale e non è colpa mia che mi vedo solo quelli (scarica i barili, non solo i film, lo fa CB). E dire che molti ultimamente ne ho anche evitati di proposito tipo quello su Jimi Hendrix o su Grace di Monaco, qualcuno l'ha visti quelli? No eh?
Insomma adesso si sta creando questo sottogenere biopic, l'istant-bio-pic, cioè questa cosa di fare film di vite di gente viva o morta appena qualche mese fa o di gente vecchissima ancora vive che muore durante le riprese (ne parliamo dopo-domani di questo, anche colpa di Angelina). Che comunque è una pratica molto diversa dal fare un film da una storia vera che però nessuno conosce eh... molto diversa.
Ultimo in ordine di istant-bio-pic è questo film di Clint Eastwood. Che comunque lasciatemi dire che io non ci credo più che li gira lui, nonostante le foto da Gunny che se sbagli la scena ti fa fare cinquanta flessioni signorssissignore!
Ok che pure se è vecchietto è sicuramente più coriaceo di me che ho un terzo dei suoi anni e probabilmente morirà urlando a qualcuno "falla come dico iooohaAHhouccisoilmiocuoreho vintoio", ma mi sembra che ultimamente appioppino a Clint la regia di film di cui non si parla come progetti suoi (basta pensare a quello di qualche mese fa sui cantanti mafiosi) ma più perché serve dire che c'è a regia di 
Questo AS, si sa, è un film fortemente voluto da Bradley Cooper che adesso VI PREGO ditemi da quando esattamente Bradley è diventato un attore da candidare agli oscar TRE ANNI DI SEGUITO. Dai ragazzi, ma che davvero?
Peraltro questa volta in un film meno che medio, intriso del peggior americanismo che si possa trovare negli angoli reconditi dell'america più guerrafondaia e ignorante che ci sia, proprio quella degli analfabeti coi pickup e il gilet di piumino arancione e le scarpe CAT gialle, America che evidentemente ha molto in comune con Italia visto che AS è stato uno dei maggiori incassi in italia degli ultimi tempi e praticamente per un lungo periodo ha fatto più soldi da noi che lì, poi anche lì ha fatto cento milioni di soldi e non per meriti cinematografici ma perché evidentemente vogliamo tutti sparare nel culo agli arabi.
Dunque il film parla di un bovaro americano col cervello di nocciolina che dopo l'attacco alle Torri Gemelle decide di andare a sparare agli arabi, si arruola e si innamora della guerra che è bella anche se fa male e ogni volta che torna a casa, nonostante abbia ad aspettarlo Sienna Miller - che intrisa di americanismo pure lei relega la sua solita bellezza, questa
ad una scialberia imbarazzante e iperamericana grazie una sconcertante trasformazione in una scialba e ordinarissima e genericissima brunetta americana (l'unica conferma è quella di essere una pessima attrice) e un bambino meccanico a cui lo stesso Bradley deve muovere le mani per farlo sembrare vivo:
torna sempre al fronte perché l'adrenalina che ti regala sparare ai bambini arabi, vuoi mettere con scoparsi Sienna Miller.
Il film è proprio quello che ti aspetti: un filmato per invitare i giovani bovari americani a arruolarsi, che la volta scorsa non era andata come sperato, forse colpa di Uolberg.
Ma non è che poi dai film di guerra americani uno si aspetta messaggi di pace e le canzoni di John Lennon eh, mica dico questo, però magari farlo con più impegno. Tipo che ne so, Black Hawk Down era bello, anche se alla fine tifavi per gli americani.
American Sniper è proprio come la faccia di Clint Eastwood, non ammette repliche: Americani buoni - Arabi cattivi. Punto.
Ci sono così tante e tali smaccate forme di propaganda nel film che ci si stupisce che non sia stato processato a Bruxelles per apologia di fascismo e maltrattamente di neonati robot.
Ho poco da dire perché all'inizio volevo essere un po' fuori da quel coro di "ora siamo tutti pacifisti" che accusava il film di essere fascista, dicendo ma che t'aspetti da Clint e dalla storia del più famoso cecchino d'america? Insomma un cecchino diventa famoso solo perché ha ammazzato la gente, mica perché ha fatto tiro al piattelllo eh. È inutile che frigni, ti ci sei arruolate te mica io.
E poi volevo anche dire che c'è tutta una pletora di film sui supersoldati americani che sono banali perché anche se oltre alla storia dell'americano ti ci mettono sempre quella quota di arabi buoni per far vedere che la guerra fa male pure a loro che non si capiva perché tutti ce l'avevano così tanto con questo film.
Ma avevano ragione, qui non c'è neanche un arabo buono e non sono macchiette tipo il cattivo di True Lies, sono i terroristi arabi cattivi che meglio se ci mandiamo uno cento mille cecchini a sparargli a tutti nel culo.
La cosa scandalosa qui però è che questo film abbia mille candidature all'Oscar. Io lo so che gli oscar sono americanizzati e in fondo in fondo tutto un eating eating (magna magna) ma io conservo ancora quello spirito romantico di quando me li vedevo sveglio e se vedo una candidatura assurda mi incazzo.
Perché oltre al messaggio del film - che è: "Uccidiamo gli Arabi. Poi ci faremo dei film per scusarci. Ma prima uccidiamoli. Poi penseremo ai film. Con gli Indiani ha funzionato e nessuno ha detto nulla" - è il modo di veicolarlo quel messaggio che veramente fa venire il nervoso: tra reduci veri storpi messi alla cazzum per farci impietosire, scena finale con riprese dei funerali veri del tipo (già, il tipo è morto, lo scorso anno, e non in guerra come sarebbe più facile pensare, ma nel modo più stronzamente derivativo dal suo essere "eroe") con tanto di bandiere americani 9x15 metri attaccate a delle gru al passaggio del feretro, scene di guerra sabbiosa e la ridicola (ridicola!) nemesi cecchino arabo che manco un videogioco dei peggiori, American Sniper si staglia come il peggior esempio di patriottismo americano possibile.
Che poi lo sapete bene, io la sopporto la bandiera americana che sventola alla fine di molti film, la usa Spilbi come Bay, e per me va bene. Ma mi chiedo com'è possibile che una guerra come quella in Iraq abbia dato vita ad una tale quantità di film orrendi, o patriottici sbagliati, o noiosi, o solo banali. Sì ok Hurt Locker ma insomma, prendi il Vietnam. Quanti film hanno fatto BELLI (quando non Capolavori, leggi Apocalypse Now) sul Vietnam? Tanti. Dici che era la generazione di registi? Era l'humus sociale? Era lo spirito rivoluzionario che si viveva all'epoca? Certo, tutte queste cose, ma American Sniper è oltre alla bruttezza del superomismo americanoide più stupido. Oltre davvero. Ha fatto proprio centro nel più becero patriottismo odioso insostenibile.
E l'immeritato successo è la ciliegina sulla torta su una realtà invivibile come quella odierna: questo si è ARRUOLATO amici, non era un pischello che gli è arrivato il precetto a casa mentre cercava di mettere le mani sotto la gonna della ragazza in un drive-in masticando la gomma americana (ho visto da poco la mostra di Norman Rockwell, di visione americane ne ho fatto il pieno), questo ha deciso un giorno di andare a servire il suo Paese uccidendo la gente perché l'America è il meglio del meglio del meglio. Complimenti alla memoria corta di una certa (visti gli incassi del film probabilmente gran parte) America.
Per non continuare a dire che American Sniper è brutto e fascista e superomista e scritto anche male e recitato peggio da un Bradley cicciobombo che ci spera di prendere l'ennesimo oscar dato a qualcuno che fa una persona vera (Quante ce ne sono? quante? Una marea!) quando potevo semplicemente mettere questa foto e avevo detto tutto 
adesso faccio una bella lista di cecchini al cinema

Vabbé tanto l'avevano già fatto figurati...

9 commenti:

  1. Non vedrò mai il film perché mi fa schifo, perciò ho letto come muore il tipo.
    Lungi da me difenderlo, ma volevo chiedere se magari una morte così non viene resa come "vedi, fai tanto l'eroe sborone e poi crepi per mano di un commilitone che la guerra ha reso pazzo, quindi guerra brutta e pure tu brutto".
    No, eh?
    Poteva essere un'idea, Clint...

    RispondiElimina
  2. secondo me, non ce la raccontano giusta
    il vero Kyle è stato ucciso da Captain American, geloso di lui perché ne ha ammazzati troppo pochi

    RispondiElimina
  3. @ala: infatti uscito dal film ho detto a tutti MA PERCHé non ha messo ANCHE la storia dell'altro... che magari ha fatto la stessa trafila ma senza diventare eroe (eroe de che poi...) e alla fine si incontravano.. potevano davvero essere due facce della stessa medaglia d'onore...

    RispondiElimina
  4. @ala: e poi comunque non si vede la morte. proprio è l'ultima cosa... cioè è scritta alla fine del film, prima della scena con riprese vere del feretro che va a fare la parata americana..

    RispondiElimina
  5. Concordo, escludendo il fascismo conclamato, l'apologia della guerra e tutti gli aneddoti volutamente dimenticati sulla vita del cecchino (basta googlare per capire che non era uno stinco di santo e anzi si vantava sia da militare che da civile di cose che dovrebbero far impallidire qualunque essere umano che si definisca tale), escludendo che è un film di clint eastwood e non ci si può aspettare di trovarsi di fronte al nato il 4 luglio degli anni 2000, il film è proprio brutto, girato malissimo, piatto, scritto male e montato probabilmente dll’ultimo stagista disponibile.
    E’ incredibile che un film come questo, che artisticamente vale zero, sia nominato agli oscar. tutti gli episodi che potevano essere più interessanti per crearci un film, dalla sindrome del trauma post guerra, alla sua vita da civile, al rapportano la moglie e con il figlio, sono trattati malissimo, in modo superficiale e dilettantesco. non ho mai amato clint eastwood e dopo here after avevo giurato che non avrei mai più visto un suo film, ma questo è molto peggio non solo per le tematiche trattate e il modo in cui le tratta (ero pronto a ingoiare il rospo sul patriottismo yankee), ma proprio a livello filmico e per la realizzazione globale che definire da dilettanti è dir poco.
    la scena del bambino meccanico è fuori dal mondo, come spettatore al cinema nel 2015 personalmente mi sono sentito insultato e tutto il film è un insulto all’intelligenza.

    Per chiudere sulla domanda che ti fai sul paragone film guerra del vietnam - film guerre iraq/afghanistan, l’unico che mi sia veramente piaciuto a parte black hawk dawn (per il taglio da film d’azione e perché prodotto da un vero regista che quando ci si mette ci sa fare) è zero dark thirty. tutti gli altri spesso nascondono sotto la patina di patriottismo e/o impegno civile, una discreta mediocrità. lo stesso the hurt locker, che fece vincere l’oscar alla bigelow (solo perché altrimenti avrebbero dovuto darlo all’ex con avatar) lo ritengo un film nettamente sopravvalutato. probabilmente almeno fino a quando non ci lasceremo alle spalle i conflitti attuali nei paesi arabi (quando?) non si riuscirà a farne un film decente. lo stesso apocalisse now o full metal jacket sono stati fatti parecchio tempo dopo la guerra del vietnam. forse per tirarne fuori un'opera veramente di valore bisogna poterci lavorare su a bocce ferme dopo che sono passati svariati anni?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mmm... però ci sono film sulla seconda guerra mondiale fatti quasi durante o finita da pochi mesi che valgono tantissimo (Vogliamo vivere, Roma Città Aperta... ok sto citando capolavori...)
      d'accordo con te su hurt locker.. dimenticatoio diretto

      Elimina
  6. P.S. ho capito solo adesso (ho neuroni molto lenti) il gioco di parole C'E' CHI CENTRA E C'E' CHI NO
    applaudo
    clap clap clap

    RispondiElimina
  7. Non l'avrei comunque visto, il genere mi attira quasi zero e non sono tra quelli che giudicano il vecchio Clint un Mostro Sacro: ha inanellato svariate pellicole davvero incisive, ma anche qualche cazzata di troppo (J. Edgar il peggiore in assoluto).
    Lo passo volentieri.

    RispondiElimina