giovedì 22 gennaio 2015

Guest piccolo grande amore

The Guest
Trama: L'ospite è come il pesce palla, dopo tre giorni t'ammazza

Dan Stevens. Ma cosa è successo a Dan Stevens?
Io lo so che non vi dice un bel nulla questo nome qui, infatti non avrebbe detto nulla neanche a me se non mi fossi preso la briga di controllare di come si chiamava il beneamato contessino di Downton, al secolo Sir Matthew Crawley, conte pacioccone d'Inghilterra, baronetto di romanticismo e zoppia, lord di guida sportiva in macchine anni venti su strade sterrate mentre piove, duca di volevo andaremene dalla serie tv che mi ha dato notorietà per andare a Hollywood a tentare la fortuna come d'altronde stanno facendo molte delle mie colleghe alcune facendo film volanti con Liam Naason altre finendo nel Fappening.
In pratica lui:
E cosa gli è successo? Gli è successo che è diventato così:
Capito come? Da così:
A così:
E anche il suo rapporto con il gentil sesso è cambiato. Da amore per le stoccafisse inglesi
a sconvolgiamo le giovini contadinotte americane con tutta la fatica che ho fatto in palestra:
E insomma l'ennesimo che dimostra (l'ultimo in ordine di tempo è stato Chris Pratt) che sì, PALESTRATO BADASS È BELLO! CICCIOFORMAGGIO TENERONE È BRUTTO!
Insomma sta tentando la carta americana, e forse ci riesce pure. Intanto anche lui, come la collega di cui sopra, fa i film con Liam Naason, che sono sempre una certezza (se di fallimento o di successo, non è dato sapere...) e poi facendo Lancillotto nel prossimo Notte al Museo.
Nel mezzo si spara questo film, straosannato da una certa critica, e nominato senza un vero motivo se non l'utilizzo di colori al neon
di un protagonista che TENTE di fare sguardling
e di musica anni 80 che ora mettiamo perché in effetti è bella:
Come il nuovo Drive.
A parte gli elementi elencati (che pare tanta roba, ma non lo è) il confronto con Drive è proprio stiracchiato. E vi spiego pure perché.
La magia fluo di Drive, col suo protagonista capace di violenza inaudita e momenti di puro eroismo disinteressato, con la sua colonna sonora pazzesca e la creazione immediata di icona (più film della vita per Ryan) fondava la sua forza sul caos, nel senso che la caosualità degli elementi che si erano venuti a trovare insieme in quel film fu perfetta e, soprattutto, naturale, lezione su come fare un film cult senza sforzo se non quello di fare un film.
Qui è tutto un po' forzato e si vede lontano un miglio: la volontà di "dai facciamo un personaggio badass ma affascinante", "dai mettiamoci della violenza inaudita", "dai mettiamo i colori fluo e la musica dance anni 80" è ammiccante ai lilmiti del pleonastico e sa tutto oltre che di già visto, anche di innaturale per chi dirige e per chi vi partecipa.
Il regista è lo stesso di A Horrible Way to Die, You're Next e di alcuni episodi di V/H/S e ABC of Death, uno che insomma si sta facendo una buona strada nell'horror (proto)autoriale. Qui tenta più l'action/thriller e nonostante alcuni spunti buoni e una certa onestà nell'andamento - pochi orpelli, per fortuna - si lascia andare a scene ridicole (l'assalto alla casa da parte del commando è degno di un film SyFy) che rovinano l'atmosfera generale.
La storia? Ah sì vabbè c'è sto tizio che arriva a casa di una famigli sfigata che ha perso un figlio in guerra, lui dice di essere un commilitone e si piazza a casa. Tempo due giorni inizia a prendere a pizzoni la gente che è una bellezza. La famiglia all'inizio non fa tante storie ad avere questa specie di soldato per casa, poi però le cose iniziano a prendergli la mano e finisce proprio a schifio. Con esplosioni, spari, pugnalate e tutto il cucuzzaro. Si scopre infatti che era un supersoldato, anche se alla fine sembra più un Terminator che un uomo, infatti:
No guarda anche se scrivendone mi pare anche a me più figo di quello che è (pensa a voi, starete già lì a cercarlo) per me è un Broccolo bello e buono e nessuno mi farà cambiare idea, perché è l'atmosfera rarefatta che ho respirato che proprio mi ha fatto storcere il naso.
Sai che forse era meglio che questi di Downton se ne stavano a Downton, perché lì le cose stanno cambiando! Stanno cambiando eccome:

A proposito di quel Drive che forse ho quasi la voglia di rivedere ecco che mi è venuto in mente il lavoro in clay di Lizzie Campbell.

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