mercoledì 28 gennaio 2015

Pathetic Mr. Foxcathcer

Foxcatcher
Trama: L'altra feccia della medaglia

Ragazzi. Mi sembra chiaro che io e voi non ci stiamo capendo. 
Ve lo dico più lentamente, cercate di stare un attimo concentrati.
Voòi.
Staàte.
Eèsageèrandò.
Parlo ancora dei bio-pic. Dai ragazzi, un po' di attenzione.
Ma davvero non avete più idee? Dai che siete tanti e che se vi impegnate lo so che potete fare di più. Spremete un attimo le meningette e smettetela di sfogliare le riviste e i quotidiani più o meno datati per trovare gli spunti di vita vera che potrebbero diventare un film.
Questa cosa dei bio-pic vi sta davvero, ma davvero, sfuggendo di mano.
Io lo so che ci sono tanti tipi di bio-pic, vediamoli un attimo. Prima di tutto devi scegliere di chi raccontare la vita. Tre possibilità: 1) Il famosissimo 2) Il protagonista del fatto di cronaca/prima pagina 3) Lo sconosciuto.
Poi devi scegliere quale parte della vita vera devi raccontare. Ci sono quelli che iniziano col giovane e finiscono col vecchio, tutto intorno la Storia (un nanetto pelato libera l'India dalla schiavitu? Facciamone un film!), poi ci sono quelli che raccontano solo una parte della vita (del famoso più che altro, gente che ne ha viste tante, non stavano in un film solo), poi ci sono quelli che magari raccontano la vita di qualcuno che era molto vicino al protagonista, una scusa per parlare di uno sconosciuto e di un famosissimo al tempo stesso (il maggiordomo della casa bianca? Facciamone un film!). Poi ci sono quelli che raccontano il micro per raccontare il macro, quindi vita vera del singolo ma come icona di una città/società/vittime di tragedia (una famiglia investita da uno tsunami? Facciamone un film!). Poi ci sono quelli che raccontano il fatto in sé, che magari è sconvolgente e/o eccezionale anceh se dei singoli protagonisti anche sticazzi (ragazzi che precipitano sulle Ande e iniziano a mangiarsi tra di loro? Facciamone un film!).
Queste regole - proprio come fossero gli elementi dello Schema di Propp per le fiabe - si mischiano e intercambiano e creano dei veri e proprio sotto-generi del genere bio-pic.
E questa è la famosa bio-pic-diversità.
Dall'inizio di quest'anno è un proliferare infernale di bio-pic. Ne avrò visti 10 e se guardo un attimo quelli che mi aspettano a stretto giro ne vedo, e vedrò, almeno altri cinque o sei.
Stando allo schemino di cui sopra, Foxcatcher è: semi-famosi + fatto di cronaca (nera) + porzione di vita; in pratica - volendo rimanere in ambiente crimine + sport - un passo in più rispetto a Pain & Gain (perché i protagonisti erano più celebri, uno un riccone famoso per la ricconaggine, gli altri dei campioni sportivi, ma che alla fine sono tutti comunque finiti nel dimenticatoio sia biografico che sportivo), ma un passo decisamente in meno a un possibile bio-pic su O.J. Simpson o Pistorius.
Ma com'è questo Foxcather? È uno di quei film di cui è più interessante parlarne che vederli, perché quello che circonda il film a livello produttivo, interpretativo e storiografico è più interessante del film stesso. E per me è comunque un merito, anche se per molti il film deve valere al netto di ogni cosa che lo circonda, non dovrebbe esistere nulla fuori dal fascio luminoso proiettato.
Sul fronte attori le interpretazioni sono molto, molto buone, Carell versione Pinguino che - complice un make-up pesantissimo ma davvero ben fatto, con quel naso pinna
i denti da furetto
dà una botta di cattiveria alla sua intera carriera (nonostante sia un supercomico - che a me fa riderissimo, tipo quando fa quella cosa delle braccia finte:

 - non è nuovo a parti lontane dai suoi soliti deficenti... è stato già molto stronzo qui, malinconico qui, e poi comunque già lo è stato cattivissimo e col nasone

ma per una volta è proprio la negatività energetica fatta persona.
Poi c'è Mark Ruffallo versione Orso Yogi (di stazza e di pelo), entrambi candidati all'Oscar (probabilmente finiranno tra le fila degli sconfitti), ma soprattutto c'è l'ottima, ottima interpretazione di Channing Tatum, peraltro l'unico non candidato e a dire la verità molto più meritevole, sicuramente di Ruffallo (e Farell è comunque aiutato da make-up, bravo ma già presentarsi sul set con quel cerone in faccia aiuta, dài ammettiamolo, ti cali nel personaggio più facilmente). Certo, dite che fare lo sportivo col cervello da nocciolina e le guance da padrino gli riesce facile per manifesta scimmionitudine?
Secondo me no. Channing mi piace. Senza se e senza ma. C'è tutta questa pletora di nuovi attori muscolari ma anche bravi che sono un po' una nuova classe dirigente di hollywood. Se ci pensi negli anni 80 e 90 i campionissimi del fisico (Arnie, Sly e compagnia muscolosa) non erano certo considerati bravi attori, bravi nel senso di Bravi. Lo stesso Bruce Willis sempre considerato un cane, nonostante abbia lavorato coi grandi e abbia fatto gran belle interpretazioni. Ora invece ci sono questi manzi che guarda caso sono anche capaci a recitare. Qualche nome oltre a Channing? Bast che pensi a Thor o a Hardy.
Questo Foxcatcher racconta la storia di questi due fratelli wrestler (ma non come Hulk Hogan eh, si tratta di lotta greco-romana), campioni mondiali e anche olimpici, questi due bei personaggini dalle facce sveglione
che vengono praticamente prelevati dalla loro vita di allenamenti e suburbia da un riccone, Du Pont, rampollo sociopatico della più ricca famiglia d'America, appassionato di birdwatching (!), latente omosessuale (anche se la discussione è aperta, nel film c'è una scena tra l'esplicito e l'implicito, questa, che ha sollevato un polverone, anche se i cervelli in campo sono palesemente mancanti di qualche sinapsi), autoproclamatosi allenatore e mecenate di lottatori greco-romani (ma americani, non sia mai che la vena patriottica si esaurisca), ma più di tutti pazzo rosicone; Du Pont li assume nella sua squadra, li allena, li vessa psicologicamente, e poi per non farsi mancare nulla, uno dei due lo ammazza pure in uno sbotto walterwhitesco di purissima rosicata.
Il fatto salì ovviamente alla cronaca, anche se dubito che fuori dal continente americano qualcuno se lo ricordi davvero (correva l'anno 1988, io personalmente ero tutto preso a doppiare la mia collezione di film in VHS da SP a LP così da avere non due ma 4 film nelle cassette da 240).
Il regista del film è lo stesso di Capote e Moneyball, uno che col bio-pic ci sta costruendo una carriere onorevole. Un giorno forse faranno un film su quel regista che faceva solo biopic famoso per far candidare sempre i suoi protagonisti all'oscar (Seymour-Hoffman, Pitt-Hill, ora Carell e Ruffalo). Se uccidesse qualcuno dei suoi attori mentre gira un film sarebbe un film interessante. Lo potrebbe girare lui una volta pagata la cauzione.
Il suo stile si adatta bene alla massiccia mole dei protagonisti, è tutto un po' statico, la minaccia è immanente. C'è una continuità nei suoi film, non ci sono vezzi di regia e le sceneggiature sono sempre un po' sommesse, ma la densità è quella giusta.
Ora, non che Foxcatcher sia un grande film, sicuro più lento dei precedenti e con qualche mancanza di troppo in quanto a empatia. Ma rimane una visione laterale e quantomai interessante rispetto all'idea imperante del bio-pic americano contemporaneo (ma anche passato, del bio-pic in generale va) che vuole le emozioni lanciate fuori dallo schermo come fossero oggetti contundenti durante un film horror in 3D mirando (il più delle volte) ai condotti lacrimali dello spettatore

E l'esempio horror non è poi del tutto campato in aria, perché se c'è una cosa che davvero riesce a fare Carell con la sua maschera di lattice è mettere ansia, a tratti paura, come si dice: è creepy. Potrebbe tranquillamente essere un boogyman, il suo protagonista, ma invece di uomo nero, è uomo da nera
Gli elementi ci sono tutti: speranze tradite, amicizia che forse è amore, invidia, sentimenti oscuri e alla fine la ciliegina sulla torta, l'omicidio. E visto che secondo me sono sempre più interessanti i bio-pic sull'anima nera dell'uomo piuttosto che i soliti "un inno alla vita", "un'emozionante storia vera", "un'incredibile inno all'emozione della storia vera", Foxcatcher, che invece è "una non tanto incredibile storia nera", mi è forse piaciuto più di quanto avrebbe dovuto. 
Foxcatcher non è un film sensazionale e non la cerca neanche la sensazione, ma ha un trittico di attori davvero in palla, anzi in tuta
Tre che non ti aspetteresti di vedere funzionare così bene insieme. Non ci stupiamo del fatto che siano tre attori capacissimi sia nella commedia che nel drama, ma un drama così nero rimane comunque una sorpresa.
PEr il fandom clitorideo si vede tutto il tempo Channing Tatum in un ridicolo costumino adamitico e delle pose da manzo ottuso che in confronto il Tom Hardy di Warrior (un'altra storia di fratellanza e botte da orbi) è un professore universitario:

Certo comeho detto è probabile che quella faccia così sveglia non gli venga poi così difficile., però dispiace lo stesso perché secondo me ci sperava proprio, se poi pensi che siete tre e i due accanto a te se la sono beccata, la candidatura, c'è da rimanerci leggermente male. Ma sono attori e sono sicuro che la reazione sia stata di somma felicità per i compagni d'avventura

Sempre per le ragazze c'è Mark Ruffalo che si è allenato fortissimo e c'ha un corpo così massiccio (anche perché non distribuito sull'altezza di Channing) che per fare il prossimo Hulk forse non gli serve più il computer
Non vi piacciono le tutine alla Borat del wrestling? Be' di sicuro meglio di alcune foto che i tre protagonisti hanno fatto ultimamente, soprattutto nel reparto scarpe, ragazzi miei
Comunque a me Ruffallo anche se si fa le foto buffone mi sta simpatico, proprio a pelle, mi sembra un tipo alla mano...
C'è una cosa che Foxcatcher poi insegna oltre al fatto di non farsi comprare dal primo multimiliardario che passa che viene da te e vuole fare il mecenate con il tuo duro lavoro (sai a quanti multimiliardari che volevano comprare ChickenBroccoli e farlo diventare il più importante sito di cinema del mondo a suon di bigliettoni nelle mie tasche ho già dato picche? Lo sai quanti? Sì infatti, zero.)... insomma la cosa che insegna - soprattutto se messo di seguito a quello di ieriè NON SPOSARE MAI SIENNA MILLER! Nonostante lei ti si presenti così:
NON SPOSARLA! Altrimenti poi arriva qualche pazzo sbiellato che ti spara. E sono già due in due giorni, per dire eh... A parte questo la sua presenza è una delle più accessorie che io ricordi, ai limiti del cameo.
Insomma i bio-pic. Questo genere che sta diventando praticamente il Cinema di Hollywood. Certo è vero che quando un bio-pic è finito - e finiscono tutti, ma proprio tutti, con le scritte di che fine hanno fatto i personaggi, e al 90% ci mettono pure la foto dei veri protagonisti - ti viene proprio voglia di vedere i veri protagonisti nella verità. Con roba tipo Social Network o Jobs non ti serve andare a cercare su youtube, invece quando si tratta di film alla Foxcatcher non è male vedere com'erano, rende tutto più "strano"

Non si può dire che il tipo stesse proprio centrato eh. Non fosse altro per quelle tutine.
Un po' di illustraposter più o meno ufficiali:
Ehy! Stanno preparando la versione più adatta alle corde comiche sia di Channin che di Steve:

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