sabato 5 novembre 2011

FFR 2011 • FOCUS UK • Wild Bill

E quindi anche quest'anno è andata. Ha vinto l'Argentina! L'Argentina di Maradona, l'Argentina della Banche, l'Argentina di Un Cuento Chino, e giù polemiche tipo "Ehy! Neanche un film italiano premiato! Ehy, Cesare Cremonini o Andrea Roncato migliore attore no?". Che poi in effetti - mo' la faccio pure io un po' di polemica, anche se lo sapete che non mi si addice - da una parte c'è il fatto che se tu porti film italiani tipo paratelevisivi o parapupiavati, ma che devi vince? Dall'altra c'è pure il fatto che non si capisce perché non abbiano giocato palesemente sporco, i giurati, e premiato un film itagliano per puro campanilismo, tanto che gli costava, non è che nessuno poteva dirgli niente, basta che portavano esempi tipo Tarantino o Robert DeNigro, che hanno palesemente fatto vincere gli amerigani amici loro, ed eravamo tutti contenti. Boh, fatto sta che io un premio a gente che manco si è degnata di venire a Roma non glielo davo manco pagato. Argentina! Che te credi che mi so scordato quel gol di quel bellicapelli di Caniggia?!
FFR • FOCUS UK • PUNKS & PATRIOTS
Comunque io chiudo con l'ultimo film FOCUS UK, un film bello, che mi ha fatto capire delle cose sulla cinematografia UK tutta, pensa un po'!
Wild Bill
Trama: Our Life

Fa bene il regista del film - Mundugus Dexter Fletcher, che voi ricorderete in alcuni film inglesi anche di Guy Ritchie - a dare ai titoli di testa del film un sapore western, infatti, a ben guardarlo, di questo si tratta: il protagonista, vecchia gloria criminale, ora spezzato dal carcere e dagli anni, è come un cowboy un po' rintronato non più tanto veloce con la pistola che cerca solo un po' di pace; lo sceriffo cattivo diventa un boss della piccola criminalità(una comparsata piacevolissima di King Gollum Serkis, che quando non va in giro vestito così, è davvero un riempischermo) che comanda da lontano, si dà un tono con dei vestiti orrendi e si fa vedere solo nei momenti di crisi, e chiaramente ti parla di tutt'altro, Ritchie docet; il saloon diventa il pub:
dove incontrare gli scagnozzi che al posto di cinturoni e camperos portano scoppole e tute adidas. E l'andamento anche è quello western, dove al posto delle trombe auliche di Morricone ci sono i ritmi dub di Roni Size.
Wild Bill ha diversi meriti da portare a casa, il primo è quello di aver fatto un film spiccatamente inglese, quindi sì con droga, violenza e suburbia, ma riuscendo a scartare abilmente lo stile ritchiano tutto velocizzazioni e montaggio serrato (inoltre non ci presenta i personaggi con fermi immagine, nomi in sovraimpressione o roba cartoon il che è un gran passo avanti) e poi, come proprio il regista ci tiene a specificare dal palco, è un film con una storia, prima ancora di essere un film con gente che si spara. E in effetti è così. 
Il padre ex-criminale (un nomignolo come "Wild Bill" non è che te lo guadagni vendendo kebab sottocosto) torna a casa dopo otto anni di carcere duro (il carcere dell'Isola di Wight, dove infatti ci hanno chiuso pure Snoopy) e si ritrova con una casa ai piani alti sì, ma i piani alti di quei casermoni micidiali della periferia londinese, alveari di cemento, con due figli che o lo odiano (il sedicenne, ragazzino dalla faccia che più inglese non si può:
bravissimo, peraltro) o non lo riconoscono proprio (l'undicenne, già affascinato dal mondo criminale).
Tra vecchi compari che lo vogliono di nuovo nelle file dei fuorilegge, chiaramente al gradino più basso, e una diffusa voglia di riscatto e di "normalità", Wild Bill è costretto a rimette in riga la sua vita, ritrovando un rapporto col figlio adolescente arrabbiato e salvando il piccolo dall'emulazione. La crescita del personaggio è ben calibrata e in una novantina di minuti nulla sembra essere trascurato o dare l'impressione di salti di sceneggiatura incongruenti: davvero ci si affeziona al "povero" Bill, che se ne va in giro con la sua vecchia giacca da "duello" col collo di pelliccia e sembra davvero intenzionato a chiudere i ponti con la sua vita passata, peccato che come sempre succede in questi casi è la sua vita passata che non ha nessuna intenzione di chiudere con lui. Il finale amaro è in effetti piacevole - seppur prevedibile - e il sorriso che il protagonista ci regala nell'ultimo fermo immagine regala una vena di speranza che aiuta. E mica può andare SEMPRE TUTTO MALE!
Ma cosa mi ha fatto capire del cinema UK questo film come andavo sbandierando una cinquantina di righe fa? Mi ha fatto capire che in fondo, quando mi lamento tanto del cinema itagliano che "fanno solo storie di tristezza periferica itagliana di padri che si ritrovano con due figli e non sanno come fare ma poi grazie alla forza di volontà e ad una prostituta dal cuore d'oro alla fine tutto va bene in fondo questa è la vita, la nostro vita" forse dovrei ricordarmi che anche altrove (UK, ma anche Francia, Germania, Spagna) fanno proprio gli stessi film. A me sembrano migliori solo perché parlano inglese stretto, o perché gli attori li conosco e li accomuno a grandi film o serie TV che mi piacciono:
ma in definitiva è ESATTAMENTE la stessa cosa. Parliamo tutti di NOI, della NOSTRA VITA, sempre. La differenza - quella che dopo questa presa di coscienza mi farà COMUNQUE continuare a lamentarmi del cinema itagliano - è che loro fanno sì i film delle storie della vita che conoscono, ma poi fanno ANCHE le storie degli alieni che attaccano il block, noi, manco a dirlo, NO. Questa è una differnza macroscopica che ci farà sempre dire "sono meglio loro"; produttore itagliano, becca e porta casa.
Recuperatelo. Bel film.
•POSTILLA IMPORTANTE A TUTTO IL FESTIVAL!•
Scusate, non riesco proprio a trattenermi! C'è una cosa che proprio proprio non mi va giù! Una cosa che, nonostante sia immensamente grato a chi mi ha dato l'occasione di seguire il FOKUS e farmi sembrare un "critico vero", di quelli che entra col biglietto gratis e guarda un po' dall'alto chi sta in fila, c'è questa cosa che, mi dispiace ammetterlo, ma mi ha un po' ferito, mi ha spezzato il cuore. Lo so è dura da ammettere ma sono un po' deluso e arrabbiato... perché potevate anche dirmelo... POTEVATE DIRMELO CHE C'ERA LEI AL FESTIVAL! JESSICA!
PERCHÉ MI AVETE TENUTO ALL'OSCURO!? PERCHÉ? Poteva essere la mia nuova Julianne! Già me l'immagino, avrei cominciato il mio piano di rimorchio facendomi firmare questa gif:
E poi dalla gif al suo palindromo il passo è breve. E VOI avete voluto mettere in gabbia l'Amore! Ma l'Amore, ricordate, è come la Morte di Final Destination, quando è destino che t'innamori, quello torna ti insegue e ti trafigge! Ecco, lo volevo dire...
CIAO ROMA! CIAO FESTIVAL! CIAO CANIGGIA! Ci vediamo l'anno prossimo, se saremo ancora qui... Io mi sa di sì. Speriamo pure voi dai che alla fine io mi ci diverto! Posso seguire io una retro-spettiva? Mi fate organizzare una bella mostra di CINEDESIGN? Posso fare il red carpet, solo per far vedere come ci si veste bene davvero?
Ok, aspetto vostre, il mio numero ce l'avete.

2 commenti:

  1. Azz, questo volevo vederlo e mi sono proprio scordata... :( DANNATO FFR!!!

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  2. ma com'è che tutti questi nuovi film UK sembrano un'autentica figata?
    speriamo si possano trovare presto anche da noi. se non nei cinema (utopia...) almeno in rete

    e jessica di true blood rulez!

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