martedì 6 settembre 2011

Pitali dei Caraibi

Pirati dei caraibi - Oltre i confini del mare
Trama: Ancora pirata?

Proprio ma proprio orrendo. Che tutta la serie non fosse mai stata davvero entusiasmante si sapeva. La trilogia piratesca con Johnny Peppe tutto tic e mossette da Vizietto no ha mai brillato davvero tanto che ha sempre dovuto reggersi solo ed esclusivamente su quei tic e quelle mossette, alternando ad alcuni "momenti" (che io ricordi nel secondo qualcosa di buono c'era, la fuga iniziale, il pirata con la barba polpo) a una soporifera noia diffusa in tutto il corpo. In questo inutile quarto capitolo la noia prende il sopravvento su tutto, addirittura sulle mossette fastidiose di Johnny (che duole ammetterlo, ha comunque creato uno dei "personaggi" cinematografici degli anni 2000, mannaggia), che pure lui appare stanco del suo stesso personaggio (sarà che lo fa da dieci a questa parte anche in film dove di pirati neanche l'ombra).
Quindi un bello schifo, ma proprio da mettersi a giocare a mahjong sul telefonino, preparare la cena, chiamare quel compagno di classe che non sentivi da dieci anni, così, tanto per fare qualcosa di più movimentato del film.
Non c'è una singola idea carina che sia una. Il pirata cattivo (Barbanera) è poco più che un'ombra spaesata e il tanto atteso (da chi?) scontro con Barbossa, non c'è. Ma poi quando tu arrivi a farmi le sirene (che se ci pensi sono tra gli esseri criptozoologici più affascinanti che esistano (oltre ad essere delle notevoli topem che poco ci vuole co ste agenzie per modelle che spuntano come funghi:
Ma quando tu, per poi mostrarmi la loro vera e cattivella natura, gli fai spintare i denti da vampiro twilightiano/truebloodiano
allora proprio ti cascano le palle. Si sa che le sirena c'hanno i dentini aguzzi da pesce. Si sa.
Il dinamico duo Peppe/Cruz, che già avevamo odiato alla follia in quell'altro guazzabuglio di Blow, ci regala un'altra sequela di scenette di coppia che se mi veniva il morbillo mi prudeva di meno. Basta pirati, per carità. Aridatece Monkey Island, guardatevi questo; dura poco più del film ed è davvero un'esperienza (non solo ludica, anche filmica):

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