giovedì 26 febbraio 2015

2x1 • Dr. Male

Una volta passeggiavo mano per la mano con la voglia di uscire da una ressa di gente vestita da One Piece (ero a Lucca) quando qualcuno vicino a me - abbastanza vicino da farsi sentire ma abbastanza lontano da non riuscire ad approfondire con lui la profonda considerazione - ha esclamata: certo che metti la parola "Dottor" prima di qualsiasi nome quel nome diventa fichissimo. Non sono riuscito a togliermi quella grande verità di testa per addirittura una o due ore. Poi ho visto
The Good Doctor
Trama: Guinness dei primari

...e ho pensato che ecco, "Dottor" messo prima "Bloom" rovina tutto.
Vediamo un attimo il seguente schemino:
[Clicca. Ma quanti ne mancano!]
È vero, in generale funziona alla grande questa cosa del Dottor. Poi dici perché le mamme vogliono che ti laurei. Dottor CB. Ah, e pensare che mi sono allenato molto, a giocare al dottore.
Be' comunque ribadisco, Bloom non ci fa una bella figura in questo film.
Fa un dottorino di belle speranze appena arrivato in corsia che si spertica per fare bella figura con pazienti e superiori. Alla sua prima paziente, una biondina dal sapore di Amber Heard, si innamora e per non dimetterla (era entrata per qualcosa di meno grave di un'unghia incarnita) inizia ad avvelenarla, ma si fa prendere un po' la mano e quella che fa? Schiatta. Dal non dimetterla e non dimettersi il passo è breve e il dottorino dovrà fare altre cose criminali come scendere a patti col portantino messicano... oddio, se pensi che nella sua carriera è già sceso a patti con l'acqua ossigenata
e le smorfie di Gionni Deppe (peraltro essendone contagiato)
potrebbe non essere così difficile. 
Il personaggio vorrebbe essere molto complicato, preso dalla brama di carriera così come dall'amore per la ragazza, così come dalla paura del fallimento, così come altre cose che però sto aggiungendo io, perché il film in realtà è proprio poca roba. Ippocrate ha giurato che si sta rivoltando nella tomba.
Il film è appunto a tratti noioso a tratti noiosissimo, con quel sapore da film fatto da chi non sapeva bene dove mettere le mani e quella grana da Rete 4 (sai che Rete 4 ha sempre avuto quel filtro strano che rendeva tutto una telenovela brasiliana, mi sono sempre da dove venisse quell'effetto...) che ti fa chiedere se non è forse arrivata l'ora di chiudere questo cinema off off americano, che serve solo agli attori di un certo genere (quelli che volente o nolente non riescono a fare il grande salto, quelli che magari hanno partecipato a franchise miliardari ma poi i film da protagonista hanno racimolato incassi ridicoli, quelli come Orlando Bloom insomma) di fare film da protagonisti, film di cui nessuno si ricorderà comunque, quindi magari è pure peggio.
L'apparizione di quattro minuti secchi di JK Simmons ora che ha vinto l'oscar è più importante di tutto il resto, per dire.
Un altro che non è mai riuscito a fare un film da protagonista sensato - e non lo fa manco da morto - è Paul Walker (se fosse stato nomen omen era meglio mi sa). Uno dei film postumi del biondino 
The Hours
Trama: Corsie clandestine

Paul è stato condannato da Fast & Furious, nessuno degli altri peggio lui, poro Paolino, persino il monosillabico e biespressivo (con e senza macchina) Vin Diesel (pure lui nomen omne) ha avuto una carriera più colorata.
Paul invece sempre a fare film con l'affanno in cui fa quello che deve correre. L'ha fatto talmente tante volte che poi s'è vista com'è finita.
Questo Hours doveva essere secondo i suoi piani - almeno credo, il risultato è barbino - il film in cui doveva far vedere che sapeva anche "recitare". Meno corse, più actor studio (ecco bravo studia).
Lui fa padre a cui nasce figlia prematura e muore moglie prematuramente. La neonata viene messa in un'incubatrice. Ma c'è il piccolo particolare che fuori dall'ospedale si scatena Katrina (sai, questo). Tutto l'ospedale viene evacuato e lui rimane solo con l'incubatrice, che però non ha più elettricità, quindi lui ci attacca una batteria a manovella, che però funziona male e ogni volta che la carica l'incubatrice funziona solo per due minuti, quindi lui deve stare lì senza dormire fare pipì mangiare nulla da solo a girare la manovella.
Trama che raccontata al netto del film sembra pure interessante... ma poi arriva il film e no, fa schifo.
Il nervoso ti prende dopo che, se i primi venti minuti potevano avere un senso, oh insomma, potevano portare a qualcosa di interessante, il resto del film è tutto dannatamente uguale a sè stesso con una sola scena ripetuta: lui che carica la batteria, lui che cerca di fare qualcosa, lui che si accorge che sta finendo il tempo, lui che torna a caricare la batteria.
Ora. C'è un solo e unico modo di farmi crescere l'ansia con un plot del genere, un solo modo di far in modo che un film così possa essere ricordato in qualche modo: devi farmi un solo e unico piano sequenza. Pensaci. Lo mettevi in mano a Inarritu che scritturava anche Walker, dai poteva starci perché no, e faceva un solo piano sequenza teatrale tra corsie e barelle in cui il tempo che passava nel film passava anche per noi e Paul piano piano avrebbe davvero sentito la fatica di fare quello che fa nel film, sarebbe stato fico.
Invece no, invece trucco nero sotto gli occhi perché occhiaie, labbra screpolate perché sete e recitazione di merda
La presenza di Genesis Rodriguez, che per amor di informazione ricordiamo essere lei:
è talmente accessoria (nel senso che fa la mammina dolce e innamorata) che ti prende ancora più il nervoso di prima. Ma che me la sprechi per fare la mogliettina modigerata e anche un po' fantasma? Ma minimo voglio l'infermiera avvenentette. Ciao infermiera!
Poro Paolino, alla fine è sempre stato un attore mediocre e lo è anche da morto, fa tristezza ancora di più del modo (un po' coglione, diciamolo) in cui se n'è andato a insegnare agli angeli a spingere il NOS. Libera NOS a malo, infatti.
Comunque ragazzi, tra Williams, Seymour Hoffman e Walker, i film postumi sono di diritto un trend del 2015:
Comunque su dottori e ospedali ho una sola cosa da dire, ed è questa:
Peraltro ricordiamo la puntata in diretta. ricordiamola. E SCOPRIAMO A DISTANZA DI 18 ANNI CHE L'HANNO FATTA DUE VOLTE! Sai... east coast, west coast.. poi dici i serial di oggi non sono come quelli vecchi. Ma va va.

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