sabato 21 gennaio 2012

Hotel Califollia

The Innkeepers
Trama: Io lavoro in una bara / di un albergo a ore

Ti West è il regista di quel gioiello (lordo di sangue) che fu The House of the Devil (oh, il miglior horror del 2009 ai primi C&B AWARDS dell'umanità).
Poi ci fu uno scivolone, Cabin Fever 2, classico film che ti fa dire "ci sono state grosse divergenze tra il regista e la casa di produzione". Ma sia nel primo che nel secondo, Ti West ha dimostrato una cosa: a lui l'horror degli anni 2000 gli fa schifo! Lui vuole fare gli horror fine anni70 inizi anni80. E li fa. E ci riesce benissimo. 
Anche The Innkeepers è così: l'attesa luuuuuunga praticamente tutto il film e l'atmosfera che si taglia col coltello, tanto che il regista dichiara palesemente in due scene l'odio per quei "BÙ" che durano un secondo ma non lasciano nulla: all'inizio, quando la protagonista rimane vittima di uno di quei video che ridere tipo questo:
...e poi nel finale, quando, nella stessa identica modalità, ci fa salire il cuore in gola e metterci le mani davanti agli occhi (ma con il solito spiraglietto tra medio e anulare), chiudendo il cerchio (prima la critica, poi la sfrutta).
In effetti non si ripete il miracolo di The House of the Devil, colpa anche della protagonista, biondina e un po' scialba, che se messa a confronto con l'altra arriva dopo cento lunghezze e col fiatone. Il debito con Shining (albergo + fantasmi) è grosso come una Casa (!) e West non lo rinnega, anzi le citazioni sono tantissime; sono citazioni perché il regista è bravo, altrimenti erano scopiazzature. D'altronde se decidi di fare un film di fantasmi + albergo + stanza con vecchio morto nella vasca, non è che scappi, dal fantasma di Kubrick.
Di nuovo un horror come non se ne fanno più per me, per voi e per Ti, fatto di atmosfere e non di salti sul divano BÙ! Meno potente di The House of the Devil, ma ugualmente "diverso".
La scena iniziale, con le mutazioni dell'hotel anno per anno mette da subito una certa inquietudine, ti fa pensare al passato dei posti che frequenti, le case che abiti. Vi capita no, di sentire quelle "energie" dei luoghi. Chissà che proprio nell'appartamento dove ora abitate, cento anni fa ci hanno ammazzato una giovane sposina e lei ancora è lì che aleggia e vuole consumare la sua prima notte di nozze PROPRIO CON VOIIIIUUUAA... brrr. Be' parliamone io non mi faccio problemi di razza, religione, consistenza ectoplasmica...
L'"altra" locandina, illustrata, mi piace ma è un po' Piccoli Brividi.
Invece a proposito di ghosts e illustrazioni, il solito ScottC. ci regala una delle sue solite cose bellissime, la serie Ghosts

Capite da voi la citazione di terracotta e la genialità che ne deriva. Ghost/ghost... eh? Eh?

2 commenti:

  1. Il mio più grande dispiacere è non avere le mani buone a disegnare.
    Scott C. m'ha fatto ammazzare, il film lo vedrò, poi ti dico!

    VivA e a presto!
    A.

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  2. yeah!
    the house of the devil capolavoro horror degli ultimi anni!
    questo lo vedrò presto...

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