mercoledì 11 giugno 2014

Storia d'inferno

Storia d'inverno
Trama: ...l'hanno scritta sul diario di Pucci?

Io veramente non so cosa cazzo mi ha detto il cervello.
Lui mi ha detto di vedere Storia d'inverno. E gli ho pure dato retta.
Si vede proprio che è iniziato il grande caldo (non fosse che l'ho visto due settimane fa che diluviava pure).
Dunque, sulla locandina c'è scritto "non è una storia vera, è vero amore". Gran bell'esempio di maniavantismo (pratica in cui io sono talmente maestro che riconosco chi ha la mia stessa "mana" lontano un miglio): ebbene sì, è una stracavolo di favoletta per ragazzine rincitrullite dalla parola Ammore.
Ora, se qualcuno di voi si ricorda quel benemerito film che portava il nome di Ghost, si ricorderà anche c'era un fantasma (anche detto ectoplasma, morto, deceduto, kaput) che grazie alla forza dell'ammore riusciva a salvare la propria bella e addirittura a palpargli il culetto con la scusa di fare un vaso di notte, e, nonostante questa parabola fantastica che nulla a che vedere con la realtà, ti ci appassionavi e lacrimoni e tutti a comprare chili e chili di DAS. Poi chessò, pensi a Il Miglio Verde, e anche lì la deriva paranormale inserita in un film di sentimenti non ti dava fastidio, anzi. E di esempio ce ne sono molti, li farei se mi venissero in mente e non avessi le sinapsi e i ricordi sciolti come formaggio su un'hamburger per colpa del caldo.
Insomma il discorso era che non sono contro il fantasy inserito in una storia d'amore o di sentimenti, un tipo di fantasy che non ha gnomi e goblin, ma la cui componente paranormale è predominante. Anzi al limite mi piace pure.
Invece pensa un po' in Storia d'Inverno fa schifo. Tutte le situazioni fantasy sono micidiali, come anche la pettinatura di Colin Farrell 
che fatemi capire quanti anni ha e se può ancora permettersi di fare film dove lui è il giovane innamorato.
Oltre ad esserci uno stracazzo di cavallo volante con le ali de luce (le ali de luce a pijallo in berta) ridicolo che manco Barbie Fata dei Fiori, ci sono i demoni e il Diavolo. Sì, proprio i demoni e proprio il Diavolo.
E se il demone protagonista - che osteggia l'amore dei due protagonisti - è interpretato da Russel - c'era un tempo in cui mi candidavano ad un oscar all'anno - Crowe (e personalmente mi fa ridere che sta facendo o i fantasmi, o i santi, o gli umberti smaila da anni
...è quando arriva il Diavolo che veramente c'è da tirare le seggioline allo schermo che manco nel teatro elisabbettiano. Indovinate i furboni a chi hanno affidato il ruolo del Diavolo, proprio lui, Belzebù, Lucifero, Satanasso? A lui:
Esatto, Will il principe di Tenebr.
Dio (!), è una cosa di un imbarazzante... (anche il mio gioco di parole, lo so...). Per lui, per noi che alla fine non l'abbiamo mai davvero schifato (oh, continuo a pensare che abbia fatto cose buone, non parlo dei figli ovviamente). Assistere allo scambio di battute diavolesche tra lui e Russel è da mal di pancia.
Che poi vuole il caso che stia studiando l'argomento Diavoli/Demoni e Dio/Angeli per una certa cosa che farò in un certo mese e che certi lettori (VOI) dovranno COMPRARE, e non si tratta della mia anima, quella è gratis dal 2009, quindi l'argomento mi sta anche a cuore, ma sono lontanissimi i tempi di quei De Niri e quei Jack Nicholsi che ti facevano i diavoli come Cristo comanda (!).
Infatti mi sa che ora è meglio che torno a fare quello che devo fare piuttosto che questa insulsa recensione.
Anche se mi fa sempre ridere quando la povera Lady Cybill è costretta a fare la parte della ragazza di buona famiglia di inizi 900 
poi morire sempre di malattia. La preferivo coatta e sboccata e tettuta qui, o così:

Sta di fatto che io il mio cervello non lo seguirò mai più, mannaggia a Belzebù.

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