domenica 30 ottobre 2011

FFR 2011 • FOCUS UK • The Deep Blue Sea

FFR 2011 • FOCUS UK • PUNK & PATRIOTS
E ricomincia l'inatteso (più che altro per loro) reportaggio di C&B al Festival del Film di Roma. Ma infatti mi sa tanto che si sono sbagliati e non volevano invitare Chicken&Broccoli, ma qualcun altro:
Quindi C&B = = a Peter Seller in Hollywood Party. Evvaicosì. 
Prima minima breve considerazione utile come è d'uopo: Dove diavolo avete nascosto Julianne Moore? No perché lo sapete che io vengo (!) solo e soltanto per Julianne Moore!!!
Seconda breve considerazione inutile: più ci pensavo - a questo focus UK - e più mi si focalizzava di fronte un logo alternativo (lo sapete che qui dalle mie parti il senso più fino è la vista (pensa l'artri), e la vista si mischia alla mia innata dislessia: insomma non riesco proprio a non ridistribuire parole e lettere a casaccio. Quindi dicevo, c'era qualcosa che non mi tornava, poi l'ho capita, ho capito come doveva davvero chiamarsi questo focus: FOK US. Sì, ecco. Chi ha visto anche solo un film in inglese stretto, capirà da solo le implicazioni fighissime di chiamarlo FOK US. Fine della seconda considerazione inutile.
Terza breve considerazione inutile: quest'anno attori, attrici e Carolina Crescentini vengono accolti sul tappeto rosso da cavoli e mele. 
A parte il fatto che io l'avevo detto l'altranno che sarebbe stato uno splendore con gli ortaggi
ma mi chiedo, visto l'ottobrata niente male che sta facendo, ci hanno pensato che tra 4/5 giorni tutto l'auditorium sarà investito da una puzza di marcio che "no, non viene dal cadavere di..." Ok. La smetto, lo so sto tirando la corda. Passiamo al primo film del Focus, ed eccolo qui:
The Deep Blue Sea
Trama: Take a woman / Say you love her / write for her love songs / send her roses / poems / give her juice of your heart / let she feel important / giev her the best / the best you have / try to be a sweet lover / be always there / resolve her trouble.... AND TAKE IN DA ASS!|

Questo film racconta un sentimento, un sentire. Questo film, attraverso un triangolo amoroso dal classico impianto: donna divisa tra due uomini, uno mesto e "sicuro", l'altro passionale e imprevedibile, è denso si quel sentimento capace di farti diventare un altro, quando lo provi. Quando lo provi, qeul sentimento, saresti capace di attraversare i deserti a piedi scalzi, scalare le montagne più alte del mondo, attraversare a nuoto le distanze infinite che ti separano dall'altrove, guidare come un pazzo a fari spenti nella notte e parlare con un pescatore per ore e ore, un pescatore greco. Un sentimento talmente potente, esplosivo, unico, che quando lo provi, se davvero è di quel tipo puro e cristallino che capita di provare davvero poche volte nella vita, solo allora sai che nulla sarà come prima, che niente e nessuno potrà capire quello che hai provato. Un sentimento capace di dividere il mondo in due, tu da una parte, tutti gli altri dall'altra, divisi da un confine invisibile. Un sentimento forte come nessun altro.
La noia.
Ecco, The Deep Blue Sea, che altro dire, è noioso. Partiamo dall'inizio, cercando di non annoiarvi. L'inizio è l'unica cosa un po' movimentata del film; e per movimentata intendo sette minuti secchi di concerto di viola, violoncello, violino manco violenti in sottofondo e una serie di "diapositive" (scene poco più movimentate di un quadro appeso storto) temporalmente disordinate che ci presenta come si è venuto a creare questo Teorema. E il film poteva finire qui perché le scene sono effettivamente e formalmente impeccabili, ma inizia già a germogliare (giàrmoglia) in noi il seme della noia.
Come ogni Teorema Pitagorico o  Teorema Ferrandinico si va sempre in fila per tre, tre lati, tre angoli, tre personaggini i cuoi cuori si incrociano, scontrano, distruggono, spezzano. Oddio questo dovrebbe accadere se non ci fosse Noia. Ok, eccoli qui, i tre pinguani piagnoni.
Quell'iPazia di Rachel Weisz fa una tizia che sta in mezzo a questo triangolo che, indovina, non è un triangolo, per il semplice fatto che lei, la Palla di Verdura (dicasi Palla di Verdura - nomenclatura © di un'amica mia - quella donna che magari non è brutta, non è fastidiosa, non è capace di farti arrabbiare, non è stupida del tutto... ma che, questo sì, ha la personalità di un bolo di spinaci insipido cotto al vapore, che magari lo mangi, ma il sapore, il gusto, quella è tutta un'altra cosa. La Palla di Verdura la metti per riempire il piatto ma finisce che poi a fine pasto sta ancora lì, intonsa. Oppure da bambini la Palla di Verdura finiva dritta dritta sotto i cuscini per poi essere recuperata e buttata nel gabinetto in seguito)...dicevo...la Palla di Verdura (che come potete vedere dalla foto fuma come una caposala, e già dà fastidio) non è "divisa", è semplicemente una che mette le corna al marito. E non è che "dio mio cosa ho fatto mio marito il buon uomo mi pento è stato un errore" no ma de che, lei è proprio convinta: lei vuole Loki! Oki? Lo vuole e ci va a vivere insieme e non ci pensa neanche un secondo a tornare da lui:
Certo, la scelta dell'attore del marito tradito in questo caso si rivela proprio fallimentare: che non lo sai che per far interpretare il cateto debole del triangolo (quello cornuto e mazziato, quello tristo e solitario, quello che "ti amo talmente tanto che se so che lui ti rende felice sono felice anche io" - sì, certo) devi scegliere proprio il più bravo dei tre! Ve la ricordate Uiuoua Rider ne L'età dell'Innocenza? Non la volevate ammazzare verso la fine del film? Ve la ricordate la moglie in Match Point? Non l'avreste sparata a lei la fucilata in faccia? Ecco, per interpretare il cornutaccio devi scegliere un grande, deve essere il meglio dei tre. Invece qui, tra i tre, il cuckold è proprio il più scialbo, inutile... noioso. 
Film del genere sono di solito costruiti nell'attesa di una risoluzione finale piuttosto tragica. Il regista del film, Terence (Trent) Davies - presente in sala - ci dice a noi pubblico, prima della proiezioni: "Perché la protagonista quando alla fine del film lascia andare via il suo amato, soffrendo, è perché lo ama. E amare vuol dire anche lasciare andare via." A parte che "grazie tante per averci detto il finale del film, asshole", ma poi NON È VERO! Se io ti amo, cazzo, TU NON TE VAI NEANCHE MORTA! CAPITO! Ma non erano proprio i film ad averci insegnato che il tuo amore lo devi inseguire pure se si va a rifugiare in un igloo con un Masai o in un tepee con un Mariachi? E invece lei no, lo lascia andare (aò, l'ha fatto lui lo spoiler, evidentemente non era poi così importante non saperlo) e piange e si dispera e se vole ammazza' (poi tra volere e fare...). Ah, queste donne, prima di leggono tutti i libri 101 motivi per cui le donne amano gli stronzi ma poi si sposano coi mesti e poi li cornificano cogli stronzi di cui sopra e poi appena la cosa succede davvero, tac, li lasciano andare, gli stronzi e se ne stanno al protette dal sole sotto l'ombra del cesto di corna del marito. E dire che qui lo stronzo della situazione (che poi è la parte migliore del film è nienteporopoponzipò di meno che LOKI!

FuckyeahTomHiddlestonOk? L'oki? (ma scusate la vedo solo io un po' di somiglianza con Micheal Fassbender, almeno come attitude... il sorriso.) Lui, che a parte che è LOKI, ed ha già vinto il premio dei meglio badass da vari anni a questa parte, è anche un vero campioncino di sguardling:

Decido OGGI che TomLokhiddleston è MEGLIO di Gosling! Deciso. Fatto. Chiuso. Ed è pure bravo (peccato non sia aiutato, nel caso di questo film, dalla scrittura: il suo personaggio non è troppo stronzo, non è spietato, è solo un semplice, come li chiamano? Ah sì, uomini). E insomma lei, l'iPazia, è costretta a scegliere tra PotreiesseretuoBabbo.Natale e Loki. E la chiami "scelta"?

Noia. Aspetta! C'è una cosa davvero splendida nel film. Le carte da parati. Quelle belle carte da parati Anni50 inglesi! Belle! (Il bello è che le case attuali ancora non le hanno cambiate mai quelle carte da parati. Andare in UK per credere).
Chiudiamo che mi sta predendo la noia. Durante il film c'è uno scambio che da solo racchiude (o potrebbe racchiudere) tutto quello che questo film non riesce proprio a trasmettere: il marito chiede a iPazia: "What happened to you?" e lei risponde: "Love happened". Capite quanto solo queste poche parole siano abbastanza per aprire un mondo intero di film che ci hanno strappato il cuore e quello continuava a pulsare, film che ci hanno stillato le lacrime con delle lame ghiacciate, amori da film che ricordiamo con maggiore intensità di quelli vissuti in prima persona. 
"What happened to you, C&B?"
"Noia happened".
Comunque questo è il trailer del film, magari a voi la noia piace:

Io continuo a preferire "l'altro" Deep Blue Sea, quello con gli squali che saltano da dietro e mangiano i Samuel 25/17!
Per chiudere, visto che la cosa più bella dei film inglesi è sentirli parlare in quell'inglese bellissimo che allora in america che parlano? Non parlano inglese, parlano proprio un'altra lingua, più brutta. Insomma evviva l'inglese quello vero, che C&B vi insegna da oggi con il famoso...
Affair
Uno se li immagina tutti presi dai loro affari, quelli della City, in cravatta e mocassini lucidissimi, con le 24ore zeppe di documenti, a fare tanti tanti affairs. E invece no! Affair vuol dire una cosa sola: che non passerai della porte per un bel po'! Quindi care amiche, se i vostri fidanzati sono inglesi e quando vi dicono "Sweetheart, i'm in office for close important affairs" vuol dire che potete pure chiamare il fabbro per cambiare la serratura della porta. Poi magari vi fate controllare il buco della serratura, dal fabbro, no dico, così...

1 commento:

  1. "Decido OGGI che TomLokhiddleston è MEGLIO di Gosling! Deciso. Fatto. Chiuso. Ed è pure bravo..." sante parole !

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