giovedì 23 dicembre 2010

Meglio della Magliana

Romanzo Criminale 2
Trama: E mo so cazzi tua.

Succede che Romanzo Criminale sia la migliore serie televisiva che si possa immaginare in I Taglia. Non perché sia una roba sconvolgente, ma perché ha perfettamente chiaro in testa come si scrive, come di dirige, addirittura come si recita. Insomma è il "prodotto" che funziona in pieno. Il confronto con la melma con cui ha a che fare (il resto delle serie I Tagliane) gli dà una bella spinta. Quindi questo capitolo, dove diciamo che sì, RC1e2 sono davvero gran belle pagine di TV contemporanea, come si è aperto, si chiude.
Si apre invece il capitolo Intitolato: "Ammazzavano le persone". Sottotitolo: Chissà se la madre di Emanuela Orlandi si mette la felpa col Libanese. Sì perché io non mi tolgo in testa questa domanda. Cioè, andando su YouTube e cercando una canzone per caso inserita nella colonna sonora di RC2 si trovano scritte come "Granne Bbufalo sei er mejo dopo er Libbanese". Poi vai in giro e trovi queste:
Che, (oltre al prezzo), sconvolgono per la dualità del significato: da un lato ok, fenomeno televisivo e per il "pischello" comprasse a ferpa cor Libanse è come comprassela co Francesco Totti. Lo capisco, mi adeguo. Poi gli attori, bellocci e capaci, aiutano. Ma i pischelli lo sanno chi erano davvero "quelli della Banda della Magliana"? La risposta ovviamente è no. Proviamo a vedere come verrebbero le magliettine di questa Magliana Apparel, però con quelli veri:
Insomma alla fine mi ritrovo (forse nelle fila dei benpensanti) a ragionare sul valore vero che hanno avuto quelli della Magliana nel tessuto sociale (e non solo criminale) di Roma. Cioè della criminalità che vende, eccome se vende, ma che se è così "romantica", da farci i romanzi) è solo perché gli attori sono belli, le attrici sono fiche, gli sceneggiatori bravi. Invece una pistola puzza, uno cadavere pure. "Libanese" era uno che ammazzava la gente e teneva i busti del Duce in casa, Abbatino è stato latitante per anni, altro che "onore dell'amicizia criminale" e quando l'hanno preso ha fatto tutti i nomi, De Pedis si è ripulito e ha iniziato a dialogare col Vaticano e la politica a colpi di soldi mafiosi. Insomma quasi quasi vi rimetto una cosa che mi è capitata di scrivere qualche tempo fa, anzi senza quasi quasi. Si trattava di raccontare una serie di illustrazioni dedicata a celebri fatti e fattacci del BelPaese. L'ho feci così (ci metto delle xxxx al posto del suo nome, poi un giorno qualcuno aprirà i dossier neri di C&B  verranno fuori tutte le verità nascoste, senza motivo):
Il crimine fa schifo - Identikit di un illustratore onesto. 1977: Giuseppucci, Abbatino e De Pedis fanno fuori il duca Grazioli Lante della Rovere. In quel momento Xxxxxx ha 4 anni e probabilmente gioca con l’AdicaPongo. 1978: Un appuntato qualunque alza la cornetta e prende un messaggio a proposito di una Renault rossa parcheggiata in via Caetani, a Roma. Xxxxx ha solo cinque anni, monta e smonta Green Baron forsennatamente. 1981: Mentre Alfredino Rampi chiede cibo con un filo di voce, Xxxxxx sta per compiere 7 anni e per regalo vuole una scatola di colori. La Storia d’Italia si intreccia con la vita di tutti noi, anche quando non ce ne accorgiamo. Entra nelle vene e si sistema lì, sottopelle. Quando poi cresci, e sei italiano, sai che fai parte di un quadro dipinto con sangue e latte di bufala.
Xxxxxxxx, che illustra con la sua serie Xxxxxxx l’articolo che avete appena letto, lo sa. è un bravo illustratore, Xxxxxx, riesce con tratti semplici a regalarci la leggerezza di Monicelli, le macchiette di Albertone e le mischia con la denuncia di Risi e i sogni di Fellini. Gli slogan da Carosello di cui riempie le sue illustrazioni danno il gusto di caffè, che solo in Italia lo sanno fa’. Ti godi le sue opere e pensi che va tutto bene. Poi, ecco la seconda serie, Xxxxxxx, in cui con lo stesso tratto semplice e sincero ripercorre neri fatti di cronaca; e ti rendi conto che le Alpi e gli Appennini sono due cicatrici immense che quasi formano una croce. Ti accorgi che non c’è niente di mitico in un gruppo di borgatari che imbraccia le armi (e non avevano, state sicuri, le facce di Scamarcio e Rossi Stuart, e neanche quella di Favino-che-è-brutto-ma-affascinante) e non c’è nulla di buono nei camioncini della TV che partono per Vermicino. Ti rendi conto che, anche se al cinema, in libreria e dal giornalaio oggi la criminalità “vende”, il crimine fa schifo. XXX
(io), che strizza l’occhio a Lucarelli, che vende.
L'avevo già messa? Vabbè, nel caso l'abbiamo ripassata. E anche questo capitolo, dove abbiamo camminato sul filo del rasoio, rischiando di inciampare nella banalità, si chiude.
Ed ora, altre considerazioni sparse per la serie televisiva, che forse andrebbe solo presa per quello che è: fiction, e per amore di cronaca (non solo nera) è davvero una bella fiction. L'algida presenza (quasi "antica") di Daniela Virgilio fa abbastanza bene; molto peggio fa la presenza della bionda, che fa un po' l'effetto (passatemi il paragone) del Grande Fratello 2, quando tutti non erano più naturali perché sapevano cosa l'aspettava. Ecco, quando subentri in una "cosa" che poi la tua faccia potrebbe finire su una felpa, magari perdi un po' di sincerità attoriale, ti atteggi troppo, per così dire. Però se ne facessero di più di produzioni così di polso. Infine, C&B vuole, in un ultimo scatto di orgoglio romanesco, plaudere la capacità degli sceneggiatori di rendere alcune sfumature che solo NOI romani possiamo cogliere. Lo so, è campanilismo, è trasteverismo, ma davvero, voi che siete anche solo fuori dal raccordo, certe cose non le potete capire (così come io non posso capire i vicoli di Napoli e i Navigli). Però Roma, Roma è davvero l'anagramma di Amor. Roma è il MAVVAFFANCULO che proprio esce da un posto nella gola che nel resto d'Italia proprio non ce l'avete, cioè vi manca, come le donne non hanno il pomo d'adamo o gli uomini qui buchetti sulla schiena subito sopra il sedere. è roba di evoluzione della specie. Stavo per farvi l'elenco delle cose che Roma e i Romani hanno e sono, ma davvero, avrebbe senso stare a dire che Roma è il traffico che smadonni ma oggi che scendevo dal Muro Torto vuoto mi sono detto "ma ando' stanno tutti?", Che Roma è proprio l'amore che strazia che ti viene voglia di andare sotto casa di quella e grida' poi magari entri in un bar e ti fanno il Cappuccino, e te la scordi quella, te scordi pure er nome, perché voi, voi fuori dal raccordo, non ce l'avete il Cappuccino. E intendo IL cappuccino. Ma dai, se ci penso stiamo qui fino a domani e quindi meglio che me ne vado a dormi che c'ho sonno. 
Ma, a sopresa, C&B, con il solito sarcasmo da 'na piotta che lo contraddistingue, chiude con un ragionamento. Ma in fondo, questa Banda della Magliana, se c'aveva tutta 'sta fregola de ammazza' la gente, ma perché non ha sparato a qualche cantante grande in quegli anni? No perché se per esempio sparava, chessò, a Lucio Dalla oppure a Francesco De Gregori, ma sai che brutte figure (loro) gli risparmiavano? Ma sai a chi dovevano sparare più di tutti? Ad Antonello Venditti. No perché guarda che Venditti era davvero ROMA:
 
Chiudo con una vecchia puntata di Lucarellipauraeh? che raccontò, con parole semplici, televisivamente concise, la Banda della Magliana. Vi metto le prime due parti (di 12 che vanno a sguito su YouTube), vedetelo, magari così la felpa non la comprate, i video non li commentate con "Onore al Libanese" e capite anche un po' le cose che ho detto di Roma.

3 commenti:

  1. ammappemene! so mejo der bufffalo :D
    facciamo che almeno una volta a settimana vieni qui e mi scrivi SuperPost! :)

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  2. Va bene! Facciamolo!

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