lunedì 22 maggio 2017

Pacific Rum

Colossal
Trama: Akkaijū nisciun' è fess

All'inizio andava tutto benissimo. 
Prima l'annuncio che Nacho Vigalondo, quello che aveva fatto BENISSIMO con Cronocrimenes (ancora me lo sogno la notte quel pazzo con l'asciugamano rosa in testa)

che aveva fatto bene-non-benissimo nel suo episodio di V/H/S Viral e che aveva fatto malino con Open Windows (era più un esperimento che altro), sta facendo il suo primo film americano e che parlerà di mostri giganti.
Proprio di kaijū, i mostroni che gli americani hanno imparato a conoscere con Pacific Rim! Cosa c'è di più fantastico?!
Certo, protagonisti quella pescia lessa di Anne Hathaway e quel miracolato di Jason Sudeikis (miracolato per il popò di moglie che si è riuscito a rimorchiare non si sa proprio come), ma ok, ci sono MOSTRONI GIGANTI!
Poi iniziano a uscire più notizie sulla trama: una ragazza americana ha una connessione neurale con un kaijū gigantone che terrorizza Seoul. Proprio tipo che lei fa così

e il mostrone fa così

Insomma una sorta di motion capture di mostrone

PARE FICHISSIMO NO?!
No. Perché poi vedi il film. E, superato un po' il fastidio per la pessima pettinatura di Anne (che serviva per dare l'idea di sfigata? Quando? Nel 1999?) e percepito il fatto che la dimensione mostrona non sarà portatrice di scene fichissime tipo portaerei usate come mazze da baseball o magari divertentissime: poteva essere una versione comica dei monster movie come d'altronde li fanno in giappone da anni e anni... non sono comici di proposito?

Tipo che il momento più ilare di Colossal è il mostrone che dà uno schiaffo al jeager

Già perché la similitudine con Pacific Rim non si ferma al lucertolone, ma continua con la messa in campo del robottone e dello scontro tra i due.
Tornando un attimo indietro. Dunque, la tipa vive a NYC, ha problemi con l'alcool e viene lasciata dal ragazzo. Se ne torna al città natìa per "ritrovare se stessa e blablabla". Ritrova invece i vecchi compagni di scuola, tutti provincialotti che la vedono come quella che li ha abbandonati per la grande città. Il gruppetto stringe amicizia e sembra che le cose possano in qualche modo prendere una piega giusta.
Oltre a questo c'è la narcolessia, le amnesie e quel piccolo particolare del mostro dall'altra parte del globo. Lo stupore iniziale

si sostituisce alla domanda "sì ok ma ora che ci faccio co 'sto mostrone?".

La risposta viene dalla comparsa del robot, pure questo guidato telepaticamente, ma dal protagonista maschile, un tipo che all'inizio è tutto un "bentornata, mi fa tanto piacere ritrovarti" ma ben presto si trasforma in uno stronzo patentato, un vero testa di cazzo, che appena capito che controlla il robot tira fuori tutta la sua natura odiosa e repressa. 
Il fatto che entrambi siano a un passo dall'alcolismo non aiuta

Ecco. Da un momento in poi il film tracolla, la gestione dei mostroni, del collegamento neurale, delle infinite possibili storyline che avrebbe potuto prendere (da Vigalondo ci si aspettava come minimo un altissimo grado di assurdità e irrequietezza), tutto viene gestito malissimo e nonostante di base il film si trasformi in una pellicola femminista, che critica la misoginia, il patriarcato, il machismo (tutte cose deprecabili per carità e quindi che ben vengano i film femministi sempre), si perde totalmente di vista il mostrone! Ci sta mostrone! Vogliamo il mostrone! Mostroni e robottoni che se le danno di santa ragione! No Anne Hathaway con la paglia in testa che fa le faccine!

Molto molto male, perché le aspettative erano grandi come palazzi di Seoul.
Non riesce ad essere un film di mostri originale, non riesce ad essere una commedia brillante (per dire, The Host aveva momenti comici fantastici, non smorzando mai la tensione mostruosa), nonostante abbiano fatto anche i poster che sembrano Sbam! - Un mostrone a Seoul
o una roba alla Monty Python

non riesce ad essere un film "socialmente utile" (manco il discorso sull'alcolismo finisce per essere coivolgente).
È un guazzabuglio, pure noioso, e basta. 
E il finale è davvero l'apice dell'incomprensibilità innervosente (ah, quindi è così che si è creata questa connessione neurale? Be' vi siete impegnati eh...)
L'occasione più persa dell'anno, finora.
Almeno il 2017 è anno di mostroni. Il prossimo ciccioso dietro l'angolo è lui:

Illustracolossalcose
Ehy, amici che fate le locandine di film con mostroni giganti, sempre in gamba con la fantasia eh!

2 commenti:

  1. cmq jason sudeikis è simpa

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  2. mmm ho sempre avuto la sensazione di un miracolato anche come attore... oltre che come marito

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