mercoledì 6 febbraio 2013

Sim Sala Bin Laden

Zero Dark Thirty
Trama: Allarme Rossa

Hai presente quello che forse hai letto qualche giorno fa a proposito di Lincoln? Same. Fucking. Shit.
Il film della Bigelow non è brutto, no per carità guai a chi dice che la Chastain non è brava e bella, 
shame on you se non vedi che la regia è tesa e pesa, che ti prenda un colpo se non capisci che tutta l'attesa immobile delle prime due ore (!) serve alla regista per far arrivare la scena finale, che pare una puntata di COPS con telecamere a infrarossi che è verde per talmente tanto tempo che ci manca solo che appare Paris Hilton e siamo a cavallo...
Ecco, Zero Dark Thirty è di nuovo un film politico anti-americanata: come in Liconln molti molti uffici (questa volta quelli coi computer e le macchinette per il caffé), come in Lincoln un momento storico internazionale, ma giocato nelle stanze, in questo caso neanche quelle del potere. 
C'è poco spionaggio, non è un film di spie, è più un film su dieci anni di puro lavoro. Ecco, la parola è proprio "lavoro", quello che ti svegli la mattina ti vesti vai in ufficio lavori poi torni a casa dormi e via di nuovo... solo che nel caso della protagonista il lavoro, d'ufficio, è quello di catturare Osama Bin Laden, il terrorista inesistente più ricercato del mondo... sì perché lo sappiamo tutti che Osama, dai, non venitecela a raccontare. Ucciso e buttato da una nave? Hummming fortissimo. Gli americani? Quelli che ci avrebbero fatto un reality sulla vita di Osama e la famiglia, come gli Osbourne. The Osama, e parte il jingle da sit-com.
Ecco il problema sta tutto lì, io non ho creduto ad una sola parola di quelle che ho sentito nel film. Certo ci sono gli atti terroristici che dopo l'11/9 hanno fatto esplodere la gente in giro per il mondo (da Londra a Islamabad), ma insomma, non venitemi a dire che voi avete creduto a tutto tutto. E poi insomma, rimane il fatto che non ci hanno mostrato il cadavere di Osama imbalsamato e messo in pubblica piazza per anni, che dai, ti pare che gli americani non lo portavano in giro per l'america tipo al superbowl e poi dopo anni anche ai piccoli circhi delle fiere di paese venghino siorri venghino l'unico e solo cadavere inbalsamanto di quel cattivone di Osama! Eddai.
Quindi il film è lento. Troppo. Poi ok, arrivano gli ultimi venti minuti con l'attacco notturno e quelli pigliano, ma è come un Soldato Ryan al contrario, prima la noietta, poi il finale fico con almento un po' di armi di sparare, arabi di uccidere, bambini porelli loro sono innocenti ma forse no di piangere.
Ecco, la retorica, pure se sei la Bigelow ormai perfettamente calata nelle vesti di donna regista con le palle che parla solo di bombe e militari e amicizie virili e di donne calate in vesti di donne con le palle che torturano la gente ma lo fanno per il bene del Paese, ecco, la retorica è ©America, non scappa nessuno.
E allora, di nuovo, stesso discorso fatto per Lincoln, io rimpiango la Bigelow di Point Break e di Strange Days. Posso? Lo faccio. 
I film post-9/11, volente o nolente, finiscono sempre per essere una visione falsata, c'è sempre qualcosa che ti fa apparire "storto" il tutto, una lente troppo opaca. Come se a fare luce sulla verità fossero gli stessi che te l'hanno nascosta. Senti che è tutto edulcorato, che se un'americana ti fa vedere la "scena tosta di tortura orrenda", allora senti che la verità è mille e mille volte peggiore. Come rubare una macchina perché devi girare uno spot contro il furto d'auto, e ti serve una macchina.
Non ci siamo, nonostante il film non faccia apologia americana smaccata, lo senti lontano un miglio che nelle vene di chi è coinvolto non scorre buon sangue. Inutile che ti scaldi tanto contro un terrorista quando gli hai dato tu i soldi per comprare le bombe o che gioisci felice quando ti dicono che è morto e ci hanno messo 10 anni per prenderlo, in un mondo dove se vogliono registrano quello che dici anche quando parli tra te e te.
Un altro Broccolo, nonostante ripeto, il film non è brutto in quanto tale, ma c'è definitivamente troppa differenza tra un film che ti presenta "una" realtà, e la realtà in quanto tale.
Mentre del miracolo rappresentato da Jessica Chastain nel panorama hollywoodiano non ho  proprio da dire nulla: tre anni ed ecco una delle più importanti attrici d'america. Una di quelle che come la metti sta:

Ed è candidata, come si può vedere da questa foto che a me diverte sempre molto quando la fanno che penso che uno fa una puzza e tutti gli altri gi come birilli.. e Spilbi dov'è? Where's Spilbi?
Era molto emozionata quando l'ha saputo infatti le ho fatto questa foto nel momento in cui l'hanno chiamata...
e le ho detto Jessi, questa è la volta tua, le altre non sono nessuno. Chi vuoi che te lo soffi? Naomi? Jennifer? Ma no ma no... chi manca? La vecchia e la bambina... no, di quelle non ti devi proprio preoccupare...
FINE. Ci vediamo alla prossima puntata di America vs Terroristi [insert here nazionalità qualunque]

2 commenti:

  1. ma che è successo alla bigelow dopo point break e strange days? si è data al cinema impegnato come conseguenza dell'essere stata sposata per 10 anni con james cameron?
    ridatemi anche a me point break e strange days, o in alternativa datemi jessica chastain.

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