lunedì 25 febbraio 2013

Reginetta delle Terre Furbastre

Re della Terra Selvaggia
Trama: Dio Maiale

Non ci siamo proprio. Ma proprio non ci siamo.
La cosa brutta è che più ci penso e più la sensazione di fastidio che si è insinuata in me durante la visione del film diventa più forte, chiara e assume forme distinte.
Ecco, possiamo azzardare un parallelo col film: figuriamoci il mio fastidio come un animale, così come la piccola bambina protagonista  che immagina il pericolo incombente come un branco di cinghiali giganti (i chinghiali vanno in branco?)  e inferociti che trottando (i cinghiali trottano?) distruggono e sommergono, insomma l'uragano Katrina impersonificato nel Dio Maiale, anche io mi sono figurato il fastidio come un animale prima minuscolo, una puntura di zanzara che prude, poi scopri la larva sottopelle che diventa sempre più grande fino a esplodere in una gigantesca Mothra distruttrice di gioia filmica
Il fastidio è diventata rabbia, la rabbia noia, la noia, ovviamente, sberleffo:
Dunque, Re della Terra selvaggia sarà anche piaciuto tanto a Obama, ma per me è l'apologia della furbizia: bambina nera + stupore fanciullino +  uragano + padre (padrone ma neanche tanto, vinto più dalla vita che dalla sua reale cattiveria) + perdita dell'innocenza per la necessità di barcamenarsi (!) in un mondo che non le può regalare il Gioco, la Gioia, l'Infanzia. 
Non che il presupposto non sia bello, delicato e interessante e non che il film non regali scene di innegabile bellezza, su tutte, ovviamente, la cavalcata dei cinghialoni, il vero quid del film:
Non fosse che anche loro rappresentano motivo di fastidio: io lo conosco Miyazaki, non che sia mai entrato davvero in profonda sintonia coi suoi film (intendo PROFONDA), ma ne riconosco il Genio e nessun suo film è mai stato una (vera) delusione. E di Miyazaki conosco quello che è il suo rapporto con la natura, con le figure mitologiche degli Dei Naturali, e conosco anche i suoi protagonisti, il più delle volte bambini cui la Vita ha negato la spensieratezza (abbandono dei genitori, guerre, tsunami). 
Alla fine anche gli americani si accorsero del MaestLo Miyazaki e gli diedero qualche oscar e qualche candidatura, per poi, ovviamente, scordarselo, ma non senza prima averlo copiato un po'. Già qualche mese fa assistemmo ad un rip-off favolistico delle sue classiche scene "la natura ci parla, ascoltiamola", ma questa volta, nell'assistere all'incontro finale bambina/cinchialone, io non posso che alzarmi di scatto, puntare il dito e gridare "MIYAZAKIKAZZOMIYAZAKIMIYAZAKAZZO!"
Ecco lo sconcerto alla prova provata della gran furbata: aver digerito Miyazaki, aver addirittura scelto il suo animale totemico per eccellenza (il maiale)
averlo inserito in una storia dove l'immaginazione bambina vince sulle brutture della vita, e aver ricagato il tutto in salsa BBQ buonista americana e con un tempismo tanto perfetto quanto sospetto (quanto è passato da Katrina? Due anni?). Scusate l'allegoria scatologica...
Ecco, il problema credo sia tutto nel regista, uno che si presenta con questa faccetta antipatica e hipster che sembra uscita da un gruppo indie newyorkese (in effetti è newyorkese) qui:
...che poi non ci sarebbe nulla di male, se fosse in un gruppo indie newyorkese o se fosse lo chef fichetto di un ristorante vegano alla moda newyorkese. Il problema, ripeto, sta nel non essere stato del tutto sincero, con noi, con lo spirito del film e forse anche con sé stesso. 
Non si gioca con gli Dei Naturali e con lo Stupore Bambino. Non è permesso mai. Il richiamo alle Creature Selvagge del titolo italiano non è per nulla campato in aria, e sebbene anche quel film avesse le sue imperfezioni, c'era tutta la sincerità che manca in questo.
Sia chiaro, il film esiste, non che non ci sia, le scene emotivamente e visivamente titillanti ci sono
ma tutto sa di troppo furbo, troppo costruito, troppo ammiccante, troppo falsamente pensato per un pubblico dal "poverinaaa" facile e insincero. Fosse venuto, un film così, da un regista underground sopravvissuto all'uragano, che gran film sarebbe stato. Invece questo è solo il prodotto di un furbetto con le scarpette lucide, peraltro candidato all'oscar... e intanto Tarantino trottò trottorellando nella fila di quelli che non lo prenderà mai... 
E - so che mi sto per inimicare il mondo da Save the Children fino alla comunità nera tutta - anche la tanto osannata bambina con il nome impossibile, seppur bravissima e innegabilmente perno dell'intero film, non riesce a convincere del tutto: reale capacità attoriale o sfacciata naturalezza? Il dubbio è lecito: recita o è una di quei ragazzini del tipo "dove la metti sta, è sempre lei"? Intanto, nel breve lasso di tempo che sta tra una candidatura e la celebrità è diventata subito un pupazzetto carino da vedere (e vendere) sui red carpet e nelle riviste femminili di moda:
Hollywood è una Terra Selvaggia, altro che. Oink.

7 commenti:

  1. sinceramente anche a me il bunismo così spiattellato non piace mai troppo.
    al cinema, come nella vita!

    RispondiElimina
  2. Non ho visto il film ma la descrizione del branco di cinghiali che distruggono tutto mi ha ricordato l'esodo dei Mostrotarli dalla Foresta Tossica in "Nausicaa della valle del vento", sempre di Miyazaki.

    :-)

    RispondiElimina
  3. Sinceramente, non me lo sono vissuto come un capolavoro (anche se la bimbetta avrebbe meritato l'Oscar) ma come una deliziosa favola per adulti e bimbi, ben diretta, ben scritta e ben recitata, assai più simile a La baia di Eva che a quel The tree of life a cui troppi lo hanno paragonato (che c'entrano poi i due film l'uno con l'altro me lo devono spiegare...).
    Scomodare Miyazaki, la cui poetica è lontana anni luce dal modo in cui gli americani possono romanzare la vita nelle Bayou mi sembra troppo, però :PP

    RispondiElimina
  4. ma scomodare io o scomodare lui? perché è palese che abbia rimaneggiato quella poetica lì in salsa uraguaiana

    RispondiElimina
  5. a cicchenbrò mi deludi... tra le foto del maiale totem di miyazaki non hai messo quello di porco rosso. Tsk Tsk...

    RispondiElimina
  6. jack ovviamente ho messo solo gli incontri tra maialoni giganti e bambini, porco lo cito...;)
    meglio maiale che furbetto ;)

    RispondiElimina
  7. E' dal Re Leone che Hollywood ravana nei manga giapponesi...e pure male...

    ISA

    RispondiElimina