domenica 25 luglio 2010

Quentin Situation

Pulp Fiction

Trama: Say what again, say what again, i dare you i double dare you, motherfucker.

Avevo bisogno di vedere un film che fosse una certezza. E rivedere Pulp Fiction dopo almeno dieci anni dall'ultima volta mi ha fatto pensare. Mi ha fatto pensare che Pulp Fiction ha 16 anni (SEDICI). Non so se avete presente sedici anni. Sono tanti. Tantissimi. E pensi che c'è un motivo per cui Pulp Fiction ha cambiato tutto.

Facile a dirsi. Tra un po' lo dicono pure nei baci perugina, apri e leggi "Quentin Tarantino con Pulp Fiction ha cambiato il cinema". E dà quasi fastidio che il concetto sia così alla portata di tutti, che TUTTI, belli e brutti, alti e bassi, bianchi e nigger, sappiano quanto è bello Pulp Fiction.
Ma lo sanno davvero? O si fermano al fatto che Travolta balla il twist e Samuel cita la bibbia o marsellus wallace non ha l'aspetto di una puttana.
Io non credo sia del tutto chiaro ai più cosa davvero ha rappresentato Pulp Fiction. Ha cambiato totalmente il concetto di sceneggiatura. Per carita, di movimenti ciclici, rotatori, sussultori, piramidali, concentrici, forze centifughe e centripete nelle filmografie anni 40/50/60/70 ne abbiamo viste, ne abbiamo viste eccome. Da kubirck a peckimpha, a spielberg ad argento a hill, a coppola a tarkowsky, tarantino è un golem di sangue e terriccio fatto di tutti i suoi predecessori. Eppure, nonostante tutto, è tra i tre quattro registi viventi che possono dire di aver "cambiato" il cinema.
Lo fa quando nelle sue sceneggiature non rispetta nulla. Non intendo i nigger, gli ebrei, i bianchi, i religiosi, i fatti i non fatti, i mille "fuck fuck fuck" (how many fuck? a lot.) che mette in bocca a chiunque, pure ai cani. No, lo fa, quando non tiene conto di nessuna "regola" cinematografica del campo-controcampo, dell'attenzione dello spettatore (i famosi 7 minuti che ci dicevano anche a scuola), delle presentazioni dei personaggi, dell'inizio-svolgimento-fine. Lo fa quando fa i film come lui li scrive. e si vede che i suoi film sono ESATTAMENTE come lui lli vuole. Sembra tutto frutto di incredibile improvvisazione, la capacità neoralista di tirar fuori idee assolutamente pazzesceh (cioè da pazzi) e metterle in bocca a personaggi che, a rigor di logica, dovrebbe dire e agire in modo esattamente oppposto. no, pensatevi. davvero. Ora siamo abituati. Far parlare un killer dei Teletubbies o far arrivare un "risolviproblemi" ormai è all'ordine del giorno, nei cinema. è cosa fatta. è la regola. sono gli opposti miscelati, è il personaggio tragico con in bocca parole da commedia, e il personaggio comico che fa tremare di paura.

Ma vi ricordate la prima volta che avete visto Pulp Fiction? Vi ricordate se avevate mai pensato prima di quel giorno quello che avete pensato vedendo Pulp Fiction? E vi ricordate quante volte, da quel giorno di sedici anni fa, avete pensato, vedendo un film: "ah, come Pulp Fiction " (o più in generale "alla maniera di Tarantino").
Tarantino. C'è una cosa che sa fare Tarantino, ed è capacità di pochi. SA cosa vuole, SA come ottenerlo, e SA come sarà il suo film prima ancora di averlo scritto. Pensate alle singole scene di Pulp Fiction. Pensate ad esempio al twist. Uma Thurman, spilungona dinoccolata e John Travolta, mito anni 70 del ballo su cineschermo ora (nel 1994) caduto in balia di bimbi e cani parlanti, che ballano scalzi un twist circondati da camerieri vestiti da attori anni 50. Detta così anche il produttore più scemo si sarebbe rivoltato dalle risate. Eppure, Tarantino sapeva che quella scena sarebbe diventata una delle più celebri di tutta la storia del cinema.
E le parole? L'ho visto in inglese (mea culpa per la prima volta solo oggi) e, dio, Tarantino gioca con le parole come i circensi cinesi.
Tarantino è Tarantino. Mi fa rabbia, già l'ho scritto da qualche parte, che tutti lo sappiano, ma è lo scotto da pagare nel diventare un Mito pop(nonostante questa definizione faccia schifo).
Ho pensato anche un'altra cosa ri(ririririririri...ri..)vedendo Pulp Fiction. Ho pensato che forse voglio fare un figlio. Per tenergli da parte alcuni orologi. Ok, non durante la guerra e non ficcandomeli in interstizi intimi, li metterò invece in alcuni supporti come dvd, o harddisk. Sono film. Penso sempre che fare un figlio sia un atto da una parte carico di un certo egoismo, dall'altra ci vuole una buona dose di crudeltà: che cattiveria lasciare che cresca nel nostro mondo (cinica banalità, senza paura di smentita però). Poi però penso che una creatura, nuova, non ha visto tanti film, e invece li DEVE vedere. Sono tesori.
I tesori sono rari. Bisogna cercare di condividerli con pochissime persone, e forse un figlio è la persona più adatta a cui regalare i propri tesori.


ps che ancora ci penso: sempre per parlare di cose ormai assodate ma che se ci pensi un secondo di più sono NATE con Pulp Fiction. La colonna sonora, presente no? Ecco, vedere il film in inglese e mettersi a recitare
I love you, Pumpkin.
I love you, Honey Bunny.
All right, everybody be cool, this is a robbery!
Any of you fucking pricks move, and I'll execute every motherfucking last one of ya!
a memoria! è la dimostrazione che l'aver messo le frasi dei film nelle colonne sonore è una genialata che, ripeto, nonostante ora sia la norma (tra un po' pure nelle OST dei film dei vanzina ci mettono le frasi de Boldi), prima, prima di Pulp Fiction, non era passato per la testa a nessuno.
E allora chiudiamo con:

7 commenti:

  1. Vedere Pulp Fiction e pensare di voler fare un figlio per farglielo vedere è una delle cose più belle che abbia mai letto sul cinema.
    E il punto, evidentemente, è che Pulp Fiction non ti cambia la vita solo la prima volta che lo vedi (io a 17 anni, per una settimana l'ho rivisto ogni giorno) ma te la continua a cambiare anche ririririririvedendolo dieci anni dopo.

    Che i film siano tesori da condividere lo penso anch'io, per questo quando conosci una persona "speciale" (per questo o quel motivo) non vedi l'ora di fargli vedere il film che ti piace tanto. Mi è capitato, sia di far vedere che di essere invitata a vedere, e non lo so se vale solo per noialtri maniacimalatifissatidrogati ma penso che sia uno dei momenti più intimi in assoluto di condivisione e conoscenza dell'altra persona.

    E probabilmente non penserei queste cose, dei rapporti umani e del cinema e del mondo e di tutto in generale, se Pulp Fiction non mi avesse cambiato la vita a 17 anni.

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  2. Fatelo! Fatelo!

    La vita se rimane così com'è alla fine sai dove va a parare, con un bimbozzo/a non lo sai mai!
    E poi, la nostra piccola ha bisogno di un/una compagno/a di giochi se viene a Roma!

    P.s. I papà, poi, rimorchiamo un sacco!
    :3
    Non dire alla tua dolce metà che le mamme, invece, un po' meno!

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  3. in effetti la concomitanza della voglia di paternità con pulp fiction può apparire un po' assurda... ma quello che intendo lo avete capito ;)

    bozzolo! ma se la vostra piccola non viene mai a trovarci!!! ufffa!!!
    e lo so che i papà rimorchiano.. però poi vallo a spiegà :D

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  4. STRAQUOTO la faccenda delle frasi nelle OST!!
    ahahahah!! Me la feci regalare dalle compagne di classe per i 18 anni (quella di Pulp Fiction) e credo che la malattia da collezionismo maniacale di colonne sonore sia nata lì... sono gli unici cd che ancora compro (a volte).

    Ma siamo CERTI che prima nessuno avesse messo frasi in mezzo alle canzoni?? UHMMMM. Devo indagare.

    Bring out the gimp.

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  5. Premettiamo che io adoro,amo e vorrei sposare Tarantino! Detto questo posso dire a gran voce che Pulp Fiction è in assoluto uno, anzi no, il mio film preferito,visto e rivisto una decina di volte, fino a questo momento naturalmente!
    Poi posso aggiungermi al commento di Alabama,vedere Pulp Fiction e pensare di voler fare un figlio per farglielo vedere è una delle cose più belle che abbia mai letto sul cinema!Confermo!

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  6. denoto un desiderio di maternità...

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