mercoledì 24 marzo 2010

Scusa, ma ti chiamo Polletta

Questo è un cartellone apparso in un quartiere romano "bene", di quelli mucciniani per capirci.
Di certo è uno che ha avvitato le corna alla ragazza (o magari è andato alla partita della Roma durante il compleanno della madre di lei, come era SUO DIRITTO) e cerca di correre ai ripari.
Io invece amo pensare che sia l'inizio di un viral marketing aviario di un bellissimo film romantico. Già mi vedo la storia.

Lui, galletto di periferia, bello, tenero, non grasso, con i capelli a cresta e il petto in fuori, se ne va in giro sin dall'alba a svegliare tutti cantando a squarciagola. il suo grande sogno e diventare primo corista a Cantando sopra le Stalle.
Lei, non certo un'oca, stanca delle sue amiche civettuole, sogna di beccare e portare su un letto di piume un dolce polletto.
I due si incontrano ed è subito amore, lui insegna a lei quello ha impanato delle dura vita di cortile, lei scopre l'uovo di colombo.
Di fronte a loro una via di fuga e felicità, una vastissima e bucolica valle, Valle Spluga.
Sono proprio dei pulcini.
Prossimamente, in tutte le Arena.

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