Reykjavik Whale Watching Massacre (aka Harpoon)
Trama: meltin' pot di deficenti salgono su una baleniera per fare whale watching, nessuna balena in vista, in compenso ci sono dei rednek finlandesi, assassini, e un'orca, asssassina pure lei.
Le premesse c'erano tutte, per un gran film horror: eterogeo gruppo di turisti (koreani, americani gay, ragazze zoccolette, ragazze serie, signore attempate, arabi alcolizzati) che salgono su una nave e diventano carne da macello, insomma protagonisti principali di una tonnara. Mai vista un'ambientazione così originale per un film di rednek e anche le armi a disposizione potevano essere splatterose al punto giusto (arpioni, fiocine, coltellaci da pesce).
Invece niente, delusione come al solito (più cocente viste le premesse). Il film perde ogni possibile occasione di essere "fico". Ammazzamenti che arrivano senza il minimo di pathos, personaggi assurdi, dalle scelte incomprensibili (scena: nave, a 100 metri dalla nave si intravede la costa. turisti salgono sulla nave, il rednek conta fino a 3 (veloce pure) e dà una martellata in testa alla prima che sale. gli altri che fanno? scappano... IN COPERTA! no, dico io, buttati i mare e muovi le gambine!)
insomma anche i rednek islandesi balenieri niente male come premessa, invece niente, sono troppo intelligenti per essere rednek e troppo stupidi per essere serial killer paurosi.
Alla fine tutto si trasforma in una sorta di Open Water con una ridicola scena con un'orca assassina, ma la regia ci regala un montaggio alternato di scene documentaristiche alla National Geographic da un lato e due tizie su un canotto che urlano dall'altro.
Avrebbe fatto la gioia degli urlatori al Fantafestival 'sto film.
Locandina alternativa
e locandina alla Final Destination per il mercato adolescenziale
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