venerdì 18 gennaio 2013

Un cuore di Anna

Anna Karenina
Trama: Della Russia con Amore, Anna Katenina

Bisogna un attimo abituarsi, ma quando hai settato il cervello (e quell'altro organo che dice, dice, ci sta quella cosa che dice, dice, ti fa fare le cose matte tipo ballare la mazurka) con la mise en scène di questa nuova trasposizione del mattone di Tolstoj (chi l'ha letto? Dai nessuno lo so...), allora diventa davvero bello.
Dunque, immaginate un grande teatro, proprio quelli grandi, coi soffitti altissimi, il palco in legno gigante, le sedie col velluto rubino, il foyer ampio, le colonne coi fregi, le balconate tutte intorno. Ecco, questo e solo questo è il luogo dove si svolge tutto il film. Ricordate Dogville? Qualcosa del genere, ma mentre Von Trier eliminava totalmente scenografia, muri, quasi del tutto i costumi, qui siamo all'opposto: sontuosità, trovate scenografiche sempre nuove, quinte che si spostano, luoghi e stanze inscatolate dentro se stesse, treni in cartongesso e corse di cavalli. Tutto dentro lo spazio di un teatro. E la trovata (anche se non nuovissima) riesce a destare un'attenzione tutta particolare, e anche i pochissimi accadimenti che "rompono" le quinte lo fanno solo per rappresentare gli stati d'animo dei protagonisti.
Non posso (vorrei, ma non posso) lanciarmi in una critica sul "cosa" è stato trasposto, non ho letto il tomo, che credo essere talmente denso da poter far impazzire anche il più concentrato degli studiosi, ma posso lanciarmi in un lungo applauso sul "come". Tutto perfetto, riuscire a stupire anche senza l'ausilio di sontuose magioni e infiniti spazi innevati.
Un gran bel film in costume. Questo proprio sì.
Ci sono dei nei, anzi a dire il vero un neo, grande gigante, un porro. Ed è la sua protagonista.
Keira rimarca, reitera, sottolinea quello che ormai sanno pure renne e lupi della steppa: è davvero una PESSIMA attrice. Ok, io l'ho presa in antipatia già da anni, e non le perdono nulla, mai. E so che ad alcuni (spero non molti) piace, e posso addirittura capire perché possa piacere: il suo incedere elegante, il suo viso magro, il suo fare sospeso. Ma ora basta. Una cosa è portare le proprie attitudini e la propria fisicità in giro con naturalezza, un'altra è essere diventata un manichino formale, tutta bocca socchiusa e sguardo un assente. Ora basta. Una recitazione infima, sbagliata nei tempi, nelle espressioni, nelle pose, nelle intonazioni, sbagliata in tutto. 
Il confronto con gli altri protagonisti (Jude Law cornuto e mazziato) e un ottimo, e dico OTTIMO, Aaron Johnson rende giustizia alla mia antipatia: la sicurezza con cui i due maschi del film si muovono sul "palco" fa impallidire l'Anna Kancrenina di Keira. 
Jude se ne sta lì con fare spento e sommesso, perfetto nel ruolo di quello che per tutto il film aspetta il momento giusto per la spietata vendetta, sempre con dentro la testa il triplo dei pensieri che rivela e sopra una pelata che diventa automaticamente "oggetto di scena".
Aaron Johnson - e preparatevi, nel caso vediate il film con le vostre lubriche ragazze, ad essere inondate di sospiri e proposte di farvi biondo, se non proprio inondati di bava e basta) - dal canto suo se ne va in giro col petto gonfio di gioventù e amore, lo sguardo sicuro, i baffetti da sparviero e dei capelli da putto che a chiunque altro avrebbero fatto un effetto Nido D'angelo. Mentre a lui:
I due, bravi, affossano per contrasto la prova di una ridicola - sempre più - Keira, che ormai è quella dei film in cipria e corsetto, piagnone perfetto.
Ma non si è rotta? Certo anche quando fa film ambientati ai giorni nostri, penosa. Possibile si sia già prenotata a due settimane dall'inizio dell'anno il suo bel Broccolo Award per il terzo anno consecutivo? Possibile...
Insomma tutto AK in 47 metri quadri, un bell'esperimento riuscito. E dopo la scena, splendida davvero, della mazurka:
Tutti a scuola di danza vestiti da ussari, prendendo per mano le ragazze e portandole nei camerini...

Ma siccome ora lo so che state tutte lì con le gambe strettine ad immaginare le mani di Aaron che vi prendono le ginocchia a con minuscolo sforzo vi fa abbandonare all'idillio dell'amore pensato

ecco per evitare di rovinarvi la giornata per la distrazione, vi ricordo che il bell'Aronne è sposato e sottolineo sposato con figli e sottolineo con figli con questo ragano qui:
Lo so. Lo so che effetto fa... fa lo stesso identico effetto si questa altra coppia qui:

Mortacci Tolstoj.

4 commenti:

  1. film visivamente splendido e girato alla grande, anche se la storia magari non è il massimo.
    con keira sei troppo severo: qui non è eccezionale, ma rispetto alle ultime pessime prove c'è già stato un miglioramento :)

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  2. Io ho letto il libro, un estate di 12 anni fà, in montagna. Non ho mai visto una trasposizione cinematografica, neanche quella con Sophie Marceau, è un libro cosi bello,scritto cosi bene, che penso qualsiasi film mi sembrera riduttivo(cosa che capita quasi sempre, lo sò).
    Vederti dare un chicken a Keira, mi incuriosisce quel tanto che basta a vederlo, una volta che avranno finito di darlo nei cinema.

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  3. no ti prego sto leggendo il libro... ho scrollato la recensione per non leggere niente, ma non dirmi che anna è la scucchia knightley :(

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  4. Ok ok da "Dangerous Method" in poi ho avuto dei dubbi su Keira e mi sono rifiutata di vederla recitare con quell'altro attore pirla (non lo sopporto proprio) in "Cerco amore per la fine del mondo", ché solo il titolo mi faceva rabbrividire. Però non puoi dirmi che in "Last Night" non sia perfetta...
    Sto aspettando di vedere Anna Karenina, poi vedremo se il mio giudizio cambierà.

    Giada

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