lunedì 2 ottobre 2017

Carla cuscino

Il gioco di Gerald
Trama: Letto Kingsize

UOMINI ETEROSESSUALI, ho una domanda per voi. 
Immaginatevi Carla Gugino in sottoveste bianca ammanettata ad un letto, che aspetta solo voi. Così:
Che cosa fareste (vabbé io personalmente toglierei le manette perché mai dovrei privarmi di due mani vabbé pensieri miei eh)?
Di certo penso non perdereste molto tempo in chiacchiere e sfido chiunque a farsi prendere dall'ansia da prestazione e avere difficoltà in quella cosa lì
Ecco. Invece il marito di Carla niente...
E si piglia il Viagra
A quel punto ecco che succede il patatrac, no, non quel patatrac, un altro patatrac: gli piglia un infarto. 
Muore, schiatta, (non gli) tira le cuoia, gli muore addosso e lei rimane lì come una salama, legata al letto Le Ore. (questa faceva ridere anche Hugh Hefner.)
A quel punto, per l'adrenalina, la paura, l'istinto di sopravvivenza (e alcuni trascurabili traumucci infantili), l'amica Carla inizia a parlare col marito morto (?) e con se stessa (??) (nel senso proprio che cinematograficamente i due stanno nella stanza ma sono proiezioni della sua mente, che l'aiutano ad uscire da quella situazione spinosa), con un cane che ha deciso di banchettare con il corpo del marito e... e... e quella strana ombra che sembra un vestito appeso in fondo alla stanza ma... sarà un'altra proiezione della sua mente?
Ecco. Questo è il plot dell'ENNESIMO film tratto da un libro di Stephen King.
Cosa. Diamine. Sta. Succedendo.
Hanno riaperto solo lo scorso anno lo schedario "libri e racconti di Stephen King ancora non trasformati in film" e si sono messi a spedire a registi e sceneggiatori delle lettere minatorie in stile King (firmate con uno smile, o Misery) intimandoli "fai questo film oppure ti succederà la cosa che accade a Georgie a pagina 107".
Nel solo 2017 contiamo già The Mist. La torre nera. IT. Mr. Mercedes. Questo. 1922 su Netflix. E se volete avere paura (di immaginare il suo conto in banca) leggete QUI. Lo approfondiamo quando è il momento (quando esce IT, ovviamente) ma intanto ne avevamo parlato un'altra volta, di questa cosa di King che se non ci fosse forse Hollywood avrebbe la metà dei film in catalogo. Almeno quelli horror.
Il gioco di Gerald io lo lessi. E devo dire mi piacque abbastanza, non a mille, ma 500 sì.
Soprattutto quella cosa che non vi dico che veramente è la sferzata horror pura di King in un libro un po' medio, in cui alla ribalta ci sono i ragionamenti di questa donna costretta dal marito a giochetti che non le piacciono e con un passato traumatico come tanto gli piace raccontare al caro King (che problemi ha King con le eclissi?). Infatti il film in generale funziona pochino, Carla Gugino recita veramente ma veramente male, "cagna maledetta" si addice alquanto
il marito è già stato quello stronzissimo che aveva tentato di fregare Ashley Judd tanti anni fa, come fai a fidarti? 
Poi adesso sto per dire una cosa che spruzza femminismo in ogni dove (non accendete il luminol): ma come fai a scegliere Carla Gugino per farmi una moglie un po' frigida? Dai, ennamounpo'

E poi questa cosa che siccome il marito vuole fare un giochino da 50 sfumature e si arrapa solo se fa il DOM, non vedo perché deve essere additato come stronzo maledetto e morire, basta che trova una SUB (no, non una sommozzatrice...) e tutti felici e com'è bello far l'amore da Trieste in giù come te pare! 
Fa la sua apparizione il ragazzino di ET che chiude il cerchio dei casting nostalgici (in un ruolo che in effetti non ti aspetti, peraltro gli è rimasta questa faccia da ragazzino che mezza inquieta come la figura nell'ombra di cui sopra) e poi... e poi... dai non voglio rovinarvi l'unica cosa che funziona.
Il film è pochissimo al di sopra di una produzione televisiva (ma Netflix in fondo si è definitivamente inserita in questo tipo di filone, è in tutto e per tutto una TV, fatta di film e non di programmi ma è un TV, non il Cinema che tanto aveva voluto farci credere) ma non mi sento di dare tutta la colpa a chi l'ha fatto perché ricordo che il libro soffriva esattamente degli stessi problemi: una protagonista non così interessante, diversi capitoli ambientati nel solito passato kinghiano fatto di bambini intelligenti, campagne sterminate, adulti cattivi che annoiava non poco e le seole parti puramente horror che invece facevano veramente strizzare le chiappe, non quelle della Cugino.
Nella pletora infinita di prodotti made in King, questo Gioco di Gerald sta al di sopra di zozzerie tipo la serie di The Mist di quest'anno ma ancora molto al di sotto dei Capolavori tipo Shining, Carrie e Misery.
È un perfetto prodotto Netflix insomma. Che non produce proprio lo schifo pure come fa ad esempio SyFy, ma lungi dal fare qualcosa di veramente bello. (Parlo di prodotti originali, so buoni tutti a metterci BB o MM.)
C'è una cosa di Netflix che ultimamente mi manda ai matti, ed è la domanda "Non sai cos'altro guardare?". Non è tanto il consigliarmi film che "potrebbero piacerti anche...", è proprio l'immaginarmi con la bocca spalancata, il rivolo di bava, gli occhi a mezz'asta, la panza da gelato, le pantofole a forma di Pippo, che sto lì pigro e con la curiosità a zero, che guardo Netflix solo perché non ho una cazzo di vita, perché non ho scelta, perché non "so cosa altro guardare".
MA IO LO SO ECCOME.
Poi certo, so anche di aver saputo di guardare più film di merda che film belli, in questi lunghi otto anni di CB, ma cristo non ho mi sono mai posto la domanda "Non so cos'altro guardare?". Se non lo sapevo smettevo.
Mi sono sentito un po' offeso ecco. Mi sembra che Netflix stia volontariamente abbassando di diversi gradini la visione "alta" del cinema (non parlo di film d'autore cecoslovacchi, parlo di considerare il Cinema come una cosa alta). Non è un caso che poi nasconono pagine come questa.
Insomma, quel discorso sulla pigrizia social che ha distrutto la capacità di attenzione, la voglia di ricerca, la pluralità, applicata al Cinema e alle Serie TV.
Netflix mi sa che andiamo a litigare noi due eh...

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