lunedì 29 febbraio 2016

Whathefucksapp

Perfetti Sconosciuti

Trama: Carta SIM canta

È sempre più evidente: la crisi del cinema italiano sta passando anche da tutti i salotti di case "bene" (più che altro romane, ci dev'essere qualche accordo con quelli di mafia capitale) presi in affitto dalle produzioni cinematografiche per girare i loro film ambientati tutti in una (massimo due) stanza, di solito salone e cucina... già se ci scappa un bagno è grasso che cola.
Abbiamo visto I nostri ragazzi. Abbiamo visto Il nome del figlio. Abbiamo visto Dobbiamo parlare. Li abbiamo visti e ce ne fosse piaciuto uno che è uno.
Tutti uguali: una serie di attori più o meno conosciuti shakerati in diverse coppie (in un film lei sta lui ma ama l'altro, in un altro film l'altro sta con lei ma ama lui, in un altro ancora l'altro sta con lei e lui ama solo se stesso [cit.]), ma gli attori sono sempre gli stessi. E anche le sceneggiature non brillano per originalità: sono tutte più o meno uguali - ma molto più brutte - a Carnage o a Lo schiaffo (libro, poi serie).
Arriva dunque l'ennesimo film girato tutto in una stanza, con qualche scena in cucina, addittura un bagno per un attimo, e fa uno sfacelo di soldi, roba che fa più soldi di Deadpool.
Il film parla di una cena tra amici quattro chiacchiere una chitarra uno spinello. Ad un certo punto a una delle commensali viene l'idea più beota che si possa immaginare: mettere tutti i cellulari sul tavolo e per la durata della cena rendere pubblico tutto quello che arriva, telefonate, mail, whatsapp, emoji, tutto.
Tempo quattro secondi e ci sono tre divorzi, un suicidio, due omicidi e due che scopano.
No. Non è vero. Vi ho detto bugia. Non ne passano quattro secondi, ma dieci.
Ora. Vi sembrerà incredibile veder quel Chicken là in alto, penserete che dopo un inizio d'anno dannoso (sono proprio un paroliere. Facciamo un film dove io odio tutti quelli che parlano male: Il Paroliere.), checcozaloniano diciamo, io mi sia completamente rincitrullito nei confronti del cinema itaGliano. 
Ebbene no. Sto solo cercando di essere più calmo e lucido possibile, con il cinema italiano e con la vita in generale. Ma di più con il cinema italiano. Lo voglio guardare come una persona che, poverina, proprio non ce la fa, e allora senza cattiveria accontentarsi di quello che passa, e addirittura dirgli un "bravo" (di quelli che fungono da zuccherini per i somari) quando fa qualcosa di buono. Lo so è un approccio un po' buonista, ma tanto durerà il tempo di tre film, quindi.
E, con tutta la calma e lucidità ormai acquisita da questi dieci minuti di ascetismo e meditazione vi dico che Perfetti sconosciuti è.. carino. Sempre meglio di quei tre film di merda sopracitati.
La sceneggiatura - senza ovviamente neanche avvicinarsi al capolavoro di Polansky - avanza senza intoppi, ha degli incastri lui-lei-l'altro-toglitilemutande più che decenti visto il tema trattato con un paio di sorprese abbastanza... sorprendenti; anche se a dire il vero avrei preferito meno indugio sul tradimento puro e sui problemi di coppia. Ho capito che ormai le corna passano tutte dalle spunte di Whatsapp (che credevate che sono spunte? SONO CORNA! Grigie stanno per arrivare, verdi non passi dalle porte)... ma non mi sarebbe diaspiaciuto anche lo svelarsi messaggino dopo messaggino di segreti più "profondi", gravi, addirittura tragici.
Il vero grande merito del film però è degli attori (non ho detto attrici). Vediamoli nel dettaglio.
Giallini giganteggia. Non solo come personaggio (il primo messaggio della cena è clamoroso, un tempo comico da antologia. Scroscio di risate.) ma anche come attore. Sfumato, coatto il giusto, sincero. Quest'uomo sta tenendo alto il nome dell'attorialità italiana nei film italiani (non è una cosa scontata.)
Mastandrea bellissimo come al solito, anche se a volte un pizzichino fuori contesto, ma lo adori per partito preso. Non ha bisogno di dimostrare la sua bravura, e per questo risulta bravissimo,
Leo ingabbiato nel giro di due film nel fascistello ignorantone dal cuore buono. Ma si fa ben volere (meglio di quando fa lo sfigato in cerca di riscatto).
Battiston fa il Battiston dimagrito.
Passando alle donne, passando al tasto dolente.
Alba Rottermayer è veramente, ma veramente, ma (fatemi ripetere ancora una volta) veramente un dito al culo. Non è il suo personaggio (questa volta non fa la solita depressa post-margheritabuyana), è proprio LEI. La voce, le movenze, le espressioni. Insopportabile, sospirata e rompicazzi. Possibile che davvero la facciano ancora "recitare"?
La Foglietta abbastanza canonica e sbiadita. In quella scena - "quella" - sarebbe stato coraggioso farci vedere tutto il ministero, avrebbe assunto lo stesso valore della famosa scena di Julianne Morre in America Oggi. Dico davvero, sarebbe stata una patonza indimenticabile, perché del tutto priva di sensualità. Avrebbe dato definitivamente al film quello "schiaffo" di cinismo, cattiveria e straniamento che palesemente insegue (il finale, amaro e per nulla positivo, lo dimostra.)
La Smutniak fa quel che può.
C'è una cosa in cui riescono benissimo questi 7 attori, a trovare il tempo giusto, a farci scordare spesso e volentieri (tranne Alba Rossignol) che sono su uno schermo e che tutto era scritto su un copione. Merito a loro.
Comunque durante il film mi sono divertito troppo a fare un giochino delle coppie dei film precendenti. Abbiamo un Giallini/Mastandrea in Ogni maledetto natale (e ovviamente Buttafuori), un Giallini/Leo in Loro chi?, un Leo/Foglietta in Noi e la giulia, un Rottwailer/Battiston in Cosa voglio di più e si torna all'inizio con un Battiston/Mastandrea in Non pensarci
Solo la Smutniak non ha fatto niente con nessuno, ma che ce frega, ma l'hai vista che è?
(Comunque ha fatto Tutti contro tutti con Giallini. Era solo perché volevo mettere du' foto sue).
Certo gli attori italiani so proprio sempre gli stessi eh. Per fortuna che amiamo talmente tanto Mastandrea e Giallini (e moderatamente Leo) che te la fa pigliare bene. E per fortuna che questo film l'hanno fatto ora e non nel 2003 sennò seduti a quel tavolo ci stavano Accorsi, Santamaria, Pasotti, Mezzogiorno, Impacciatore e quella combriccola lì. 
Anche la casa dove è girata te la fa pigliare bene perché è molto bella, complimenti all'arredatore.
Una cosa che invece non te la fa pigliare altrettanto bene è che NON ANDATE A VEDERLO CON LA VOSTRA FIDANZATA perché la PRIMA cosa che farà appena finito il film sarà fare pure lei il gioco e voglio vedere se vi arriva una di quelle fotine che sapete voi. Ma non preoccupatevi, voi se la vostra ragazza vi dice "amo famo il gioco del filme." le dovete subito dire "certo amo, ma ricorda che anche io potrò vedere tutti i messaggi e tutto. vedrete che ci ripenserà in un attimo. Ma a quel punto voi direte "perché ci hai ripensato scusa, che c'è qualcosa di nascosto?" e niente, tempo quattro secondi non sarete più una coppia, anzi sarete fortunati ad essere vivi.
Quindi andare a vedere il film ok, ma con l'AMICHI!
Scusate, mi è arrivato un messaggino da tale K4514...



Apperò.
Posso dare un'idea per Perfetti sconosciuti 2? Genitori sconosciuti. Lì sì che si ride (la mia per dire usa SOLO LETTERE MAIUSCOLE)

venerdì 26 febbraio 2016

OSCAR 2016 • Vota e [non] Vinci

E ci risiamo! Ogni anno la stessa storia: loro fanno i film. Noi li vediamo. Poi arrivano gli Oscar. E tutti prendono in giro DiCaprio. 
Come lo prendono in giro? Ad esempio facendo i videogame 8-bit di lui che non riesce mai a prenderlo (sì ok, fa molto ridere. Ed è fatto benissimo. Ma povero Leo).
Ma noi questa volta ci crediamo davvero! FORZA LEO! Dopodomani notte e la tua notte! 
Come al solito io prima della nottata perdo almeno due ore a fare il gioco "Where's Tom Hardy?" nella foto di tutti i candidati insieme in una volta. Questa 

(clicca la foto. qui gigante sennò)
Avete... 30secondipertrovare... Stallone! 18secondipertrovare... Spilbi! 3secondipertrovare... LadyGaga (Già. È candidata anche lei. Già Già. Lady Giàgià.) Oh, io comunque Tom non lo trovo, sarà quello dipinto di giallo?
Tornando a noi, ecco il form per votare gli Oscar, che ormai è come un'abitudine assodata (ma non rassodata, viste le schifezze che ci mangiamo mentre gli Oscar vanno e ci tengono quasi svegli fino alle 6 di mattina). E da quando mi è presa questa fissa di sfruttare chiedere agli artisti di fare i broccoloscar, i form sono ancora più belli (e non rischio la denuncia). 
Quest'anno a cadere nella trappola ad aiutarmi felice c'è RUBENS CANTUNI, al secolo TOKYO CANDIES, che ha fatto rapire  l'Oscar da un duo di cattivissimi Chicken & Broccolo, così poi lo fondiamo e ci facciamo i denti dorati bling bling.
Ma prima di scaricare, stampare, piegare, compilare, usare come sottobicchiere, il PDF ecco il riassunto dei candidati - chi più chi meno chi immeritatamente - precedenti (quelli che ho visto io almeno):
Oh. Letto tutto? Tutto tutto tutto? Avete fatto solo il vostro dovere per arrivare preparati a domenica notte. Ora spingete il pulsantone e in bocca al broccolo.
Il buon Rubens, comunque, ci tiene a dire che l'illustrazione per il pregevole pieghevole l'ha fatta con l'iPad Pro (ma pro sta per prostata? Devo chiedere...) e per giustificare la spesa ci fa vedere che fa anche i video.

Madonna quanto disegna veloce 'sto ragazzo. La musica l'ho messa io perché siccome Rubens è a tutti gli effetti un emigrato, gli ho voluto ricordare le grandi e belle sonorità italiane! TORNA! 
Buona notte degli Oscar!

giovedì 25 febbraio 2016

CB ANTEPRIMA • Anomalisa

Anomalisa
Trama: Pu.PAZZO


Quando sei affetto dalla sindrome di Fregoli ti viene voglia di diventare un attore trasformista romano di fine Ottocento:


No. Non è vero. Magari fosse così, saresti solo uno strambo che cambia molte volte vestiti.
Se c'hai la Sindrome di Fregoli invece sei pazzo col botto: credi che ci sia una persona che ti perseguita, ti segue, ti spia, e credi che questa persona sia in grado di assumere ogni volta un aspetto diverso, dissimulare la voce, diventare uomo donna bambino, ma è sempre lei, ti segue, sa tutto quello che fai. Manco fosse il demone di It Follows.
Si parte da qui, per capire Anomalisa, il primo film in stop-motion di Charlie Kaufman, quel PAZZO SCIROCCATO che ci ha regalato alcune delle sceneggiature più folli e geniali dell'ultimo ventennio hollywoodiano (Essere John Malkovich, Se mi lasci ti cancello, Il ladro di orchidee - per cui ricordiamo fu candidato all'oscar insieme al fratello gemello inesistente - Synedoche New York).
Lui con le sindromi ci va a braccetto (non a caso parlammo della Sindrome di Capgras - che non è quella che ti viene la testa cicciona, ma quella dove pensi che TUTTI siano degli impostori mascherati da quelli che conosci - che è un po' simile a quella di Fregoli, in occasione di Synedoche NY): vedi i suoi film e capisci che gli ha detto bene, non avesse potuto coinvogliare le sue paranoie, le stranezza, le idee folli, le patologie (da cui DEVE essere affetto, DEVE PER FORZA) nei film sarebbe in manicomio a darsi schiaffi in testa o dentro una bara suicida. Ah, una cosa, smettetela di mettere nello status di FB, Twitter o Tinder quella frase beota di Kerouac che dice più o meno "gli unici possibili sono i pazzi", perché non è vero, essere pazzi fa schifo. E Kerouac era Kerouac mentre voi non lo siete.
Mettiamo in chiaro una cosa: appena finito il film volevo bollarlo con un grosso Broccolo, perché il film è meno di quello che mi aspettavo; sarà che mi aspettavo tantissimo, non ricordo dove lo scrissi (forse qui, o qui, o qui) ma mi auguravo che i grandi autori di cinema contemporaneo si avvicinassero all'animazione in stop-motion (seguendo il bell'esempio di Wes Anderson) e facessero filmissimi a passo uno, ma seri e profondi, di cui poi avrei voluto tantissimo un pupazzetto vero usato per le riprese.
Intanto io volevo etichettare Anomalisa con un Broccolo perché per tutto il film mi sono detto "ma perché io devo venire a vedere la storia della tua depressione, del tuo essere cinicamente intelligente, e quindi triste (lo sapete già che il mio pensiero di fondo è: se sei intelligente sei destinato alla tristezza)? E poi perché poi non ci sono le tue solite genialate - al netto dell'idea di farlo in stop-motion? Io le voglio! E poi mi sembra più un trattato sulla depressione e la crisi di mezza età piuttosto che uno dei tuoi film che ti inghiottono e stupiscono. Ti becchi un Broccolo questa volta.
E ne sono stato convinto fino a qualche ora dopo averlo visto, che non mi era piaciuto. 
Poi è successo che non ho dormito. Ho dormito male. Non pensavo specificatamente al film, ma un certo senso di inquietudine era riuscito a scalfire la corazza di broccolo (!).Forse addirittura un pochino di paura. La paura di riconoscersi nel protagonista del film (sorvolare sulla questione fa il pari sulla recensione pavida di The Lobster).
Ripartendo dall'inizio.
Un pupazzetto di mezza età, uno che ha scritto un libro di quelli motivazionali che ti fanno credere in te stesso e avere successo nella vita, va in un albergo (il Fregoli, appunto) per tenere una conferenza. 
 
Tutti i personaggi che lo circondano sono simili, hanno una voce simile (maschile), ma tu non lo noti subito, o meglio lo noti ma pensi che in fondo è anche una necessità di "pupazzeria", del fatto che magari non avevano i mezzi e soldi di fare tanti modelli diversi.
Ad un certo punto il nostro parla al telefono con la moglie e il figlio. Entrambi con la stessa voce. E il cervello inizia a pulsare dalla stranezza, diventa troppa quando anche un bambino parla con la voce d'adulto.
Passa qualche minuto e fuori dalla porta si sente la prima voce femminile del film (di Jennifer Jason Leigh, che canta pure. Questo è l'anno di Jennifer Jason Leigh che canta.) Per il protagonista è iniziale stupore. Poi amore assoluto. Fino a quando non si rende conto che quella voce viene solo dalla sua testa. (Non è... proprio... uno spoiler.)
Ecco, sembra che Anomalisa sia una versione molto più adulta e paranoide di Inside Out, con cui condivide la candidatura a Miglior Film Animato (presumibilmente perdendo).
Intanto ecco una round table con gli animatori del momento (non è doppiata in cispadano, è l'originale, anche se la voce della presentatrice sembra una fatta di elio):

La testa, dicevamo. È chiaro che l'hotel Fregoli (ecco un altro hotel, trend del 2015) altro non è che un luogo della testa del protagonista (stanze, corridoi, sotterranei). Aiutano certe inquadrature

E non si capisce bene se le cose che vediamo succedere sono vere o false.

Quel che è certo è che è molto straniante vedere in versione pupazzetto quest'uomo flaccido e depresso


che pratica un cunnilingus a un altro pupazzetto. 

Non una cosa nuova, il sesso tra pupazzetti, ma questa volta non c'è nulla da ridere. E fa strano pensare che hanno ricostruito un pornoshop con minuscoli vibratori mollicci.

Perché lo stupore della stop-motion rimane intatto.

Che bello pensare che era tutto vero, indiscutibilmente vero. Ma ci pensi che questo

in realtà era così?

È la versione "regista di film in stop-motion" è una versione di Kaufman che sembra gli si addica enormemente, lui e la sua fissa metafisica del cinema che invade la vita e viceversa. Sembra una cosa del tutto naturale pensare che fa un film di pupazzetti veri, voglio dire proprio tridimensionali, però sono animati, burattini (ricordate il John cusack burattinaio no?

e lui, Kaufman, è il Dio che ne tira i fili, ma nello stesso tempo ha i fili pure lui, perché tutto il film è una grande seduta psicanalitica personale. Per tutto il tempo è come entrare nel cervello di Charlie (appunto).
Forse Anomalisa pecca in "intelligentismo", questo è vero, è un film che non cerca lo stupore (visivo o testuale) come quelli di Gondry e Jonze, ma che non annoia mai. Sembra che non ti piace. Poi ti accorgi che ti ha toccato corde fili che non volevi venissero toccati.
E Kaufman rimane uno dei più intelligenti (e quindi depressi) autori di hollywood contemporanei, speriamo che sia l'esempio definitivo per tutti i grandi autori di lanciarsi nella stop-motion intelligente (VOGLIO Tarantino alle prese con i pupazzetti!). 
Kaufman ha iniziato con una raccolta KickStarter

e alla fine gli hanno prodotto tutto il film (mi ricorda qualcosa, solo che a me non mi hanno candidato all'oscar, poi).
Beiamoci di qualche stupenda foto dal set

E della versione dei Chromatics di Cindy Lauper (la canzone cantata dalla JJL pupazzetta):

Adesso abbiamo una GIGANTESCA (anche se a dimensione pupazzetto) attesa in stop-motion per questo (il nuovo di Laika, l'ultimo non ci aveva convinto molto): 

mercoledì 24 febbraio 2016

STORIA VERA • Never a Joy

Continuiamo con la parentesi (STORIA VERA), cioè quei film che nessuno accusa si essere "non c'è fantasia" (come succede coi remake o i reboot o i sequel) perché il bio pic è pratica utilizzata dalla notte dei tempi, come dire che finché c'è vita c'è bio pic.
Invece il bio pic, il film STORIA VERA, io lo guardo sempre con sospetto, perché lo puoi fare serio serio o fantasioso fantasioso, ma parti sempre da una base solida, la vita (più solida di quella).
Un'altra cosa altamente sospettosa è che lo STORIA VERA si regge 9 volte su 10 sull'interpretazione protagonista. Puoi fare in modo che l'attore assomigli in maniera impressionante a quello che interpreta, oppure vai di fantasia, ma stiamo, volente o nolente comunque con la creazione di un "clone", per quante sfumature personali tu aggiunga.
Fai il personaggio famosissimo o il perfetto sconosciuto, sempre una base su cui lavorare avrai. Non mi convince. Non mi rende felice. Non mi rende:
Joy
Trama: Joy stick

Delle disgrazie altrui non si dovrebbe mai joyre (!), ma la (quasi) totale assenza di David O. Russell dagli Oscar 2016 (che per lui sarà una disgrazia, per lui e per Bradley - tre candidature di seguito spiegatemi com'è possibile - Cooper) è qualcosa per cui fare festa. Vabbé se non proprio una festa, un balletto sul posto.
Perché Joy, finalmente, rivela la beffa che da queste parti (io) avevamo già svelato nei film precedenti di O. Russell, Il lato positivo e American Hustle, ipersupermegagiga candidati e entrambi film vuoti, banali, stravisti, inutili.
Oh, Russell, 'sto Joy fa veramente schifo eh. Sembra quasi di rivedere quello che ti sei vergognato di firmare perché avevi capito pure tu che era venuto proprio male.
Forse l'idea di portare in scena la STORIA VERA e interessantissima (no) dell'inventrice del mocho che si strizza da solo (neanche il primo e solo e originale mocho che mi dice Wiki risale addirittura al 1837, la polvere negli angoli era un grande problema nel 1837, quello di Joy è giusto un "upgrade") qualche campanello d'allarme doveva fartelo suonare... magari era più interessante la STORIA VERA dell'inventore del campanello d'allarme.
Tra scene di interno famigliare fastidioso, parenti serpenti e altri solo dementi, vive la sua vita di donna americana forte e decisa, ma anche debole e romantica, ma anche mamma e amorevole, ma anche ambiziosa e voluttiva, ma anche tutto quello che vuol dire essere donna oggi vivere il prodigio, Joy Mangano, una donna che combatte tutte le avversità della vita a colpi di mocho.
A interpretarla è Jennifer, la musa di O. Russell, una che quando riceve il contratto da O. Russell non c'è scritto "proposta parte X Y", no, c'è scritto " film per prossima candidatura all'Oscar; forse quella O. sta per Oscar Russell e noi non lo sappiamo. Chissà se farà il film della STORIA VERA dell'inventore dell'oscar e di suo zio Oscar.
Insomma il film - brutto, ma proprio brutto - si regge, ancora di più dei precedenti, su Jennifer, Joynnifer potevano chiamarlo, che se fai il confronto con l'originale pare come quando Leo Di Caprio ha fatto quel coatto di broker
JLa sfrutta tutta la gamma delle sue interpretazioni da oscar: si taglia i capelli perché sente come un cambiamento interiore e quindi si fa la pettinatura da mocho
sta ferma con lo sguardo di chi dice "sai dove te lo ficco 'sto mocho mo'?" sotto la neve perché a lei non importa del freddo, ha un fuoco dentro
e poi tutte le altre espressioni che sa fare lei: quella seria seria
20th Century Fox
quella felice

quella "Betty Draper"

insomma JLa all'ennesima potenza. 
Già lo so come finirà, finirà con O. Russell che farà un film sulla storia vera di quell'attrice giovane e bella a cui a un certo punto rubarono le foto zozze dall'iCloud ma lei reagì benissimo. Protagonista Jennifer Lawrence. Oscar.
•PICCOLO SPAZIO PUBBLICITÀ•
A proposito di confronti. Dicevamo anche prima che viene da sé, quando vedi i film STORIA VERA, di andare a cercare subito i veri protagonisti del film (a meno che non ti mettano le foto alla fine del film, cosa che fanno praticamente sempre). Insomma ho scoperto questo sito (mi piace dire "scoperto" quando come minimo esiste da prima di CB): History vs Hollywood (chi vincerà?). Dove fanno il confronto totallylooklike con tutti i personaggi:

Ci mettono i video, i documenti, le storie, i libri da comprare e tutteccose. Insomma è fatto proprio BENE (strano dirlo di un altro sito che non sia ChickenBroccoli). Approfondisce! Una parola troppo strana da usare quando si parla di web. Proprio interessante. Infatti ti vai subito a vedere i confronti di Danish Girl, della Grande Scommessa, di Revenant, di The Walk, di Steve Jobs, di Pawn Sacrifice, di Ponte delle Spie, di Spotlight... tutti film STORIA VERA che abbiamo visto da poco. C'è pure del Lo Squalo. Era una STORIA VERA?!? AIUTO!
Da oggi in poi quando faccio uno STORIA VERA me lo vado a leggere sempre.
Tornando a JLa. Che sia bella non ci piove nevica, ma questo suo nuovo ritratto di donna selvaggia donna stanca dopo pochissimi minuti. Massì, lei è brava, ma è come avesse messo la pilotessa automatica. Le scrivono addosso queste parti che sono talmente multisfacettate che diventano tutte le donne del mondo in una, un po' troppe tutte le donne del mondo, già una è 'na faticaccia.
E pensare che per farci sopportare un intero film, JLa potrebbe anche fare per un'ora e mezza così:

e noi saremmo tutti ai suoi piedi, trascinati da quei fili invisibili attaccati alle sue labbra. E lei vincerebbe un oscar.
Tutto intorno a lei regna la banalità più assoluta e non è neanche piacevole da guardare (perché non scordiamoci che a volte un film banale può anche essere piacevole.) Ci sta Robert De Nigro sembra l'imitazione di se stesso

e fa solo facce da Grumpy De Niro tutto il tempo
20th Century Fox jennifer lawrence joy robert de niro joy movie
Bradley Cooper poco più di una comparsata, ci mancava solo che lo candidavano vi giuro scendevo in piazza coi mocho infuocati.
Gli altri ed eventuali (Isabella Rossellini, Virginia Madsen, Edgar Ramirez) speravano tanto di essere candidati pure loro tanto sembra che appena lavori con O. Russell ti candidano (pure questo a candidature non scherzava) e invece per fortuna no (per fortuno).
Posso chiedere un film STORIA VERA a O. Russell? Uno solo e poi basta... dai fammi il film STORIA VERA di Baffo! 
Eddaiaaahhhhhhhhhamicheeeeeccezionalemaicheeehhhh.
Oppure uno sull'inventore della peeta

Oppure propongo un'altra versione del film: