venerdì 27 febbraio 2015

♰ Leonard Nimoy ♰

♰ Leonard Nimoy ♰
Tele trasporto.
(Ma Guerre Stellari è meglio.)

Vice che dice boh

Inherent Vice
Trama: Deficent Vice

Se vi conosco almeno un po' (ma si conosce mai davvero qualcuno?) sono sicuro che Inherent Vice è il film che volete vedere questo weekend. 
E, siccome siete prima di tutto persone che amano interessarsi ma secondo di tutto anche non sprecare i soldi del biglietto, sono altrettanto certo che vi starete leggendo in giro le critiche al film, qualcuno addirittura in inglese!
Tra queste critiche - lo so, ne ho le prove - ne troverete qualcuna che vi dirà che IV è un bellissimo film, un film grottesco e senza appigli; un viaggio psichedelico da cui lasciarsi avvolgere come una nuvola del miglior fumo squagliato, rollato e passato da una mano amica
#Chill #Film animated GIF
un film dai colori talmente seventies da sembrare falsi mentre invece erano proprio così, se poi eri strafatto lo erano ancora di più; 
Film Inherent Vice animated GIF
un film che non racconta qualcosa in particolare ma racconta tanto se non tutto, e lo fa in uno stato di fattanza "drughesca" esilarante (proprio come il gas) e grazie ai caratteri mezzi pazzi interpretati da attori in stato di grazia (la formula "stato di grazia" funziona tantissimo). 
Vi diranno poi che IV è una grande prova di scrittura, in cui la scusa di un'investigazione privata - privata soprattutto di raziocinio e logica - degna del miglior noir della golden age, con tanto di femme fatale, palazzinari ricconi senza scrupoli, poliziotti tutto d'un pezzo, criminali più o meno da strapazzo (una sorta di LA Confidential meets Grande Lebowsky), è una sottile linea bianca di cocaina o altri psicotropi in polvere che unisce le sinapsi schizzate del protagonista e tutti quei satelliti senza orbita che gli gravitano intorno, dall'avvocato hippie
Art Benicio Del Toro animated GIF
(Benicio Del Toro che pare riprendere quello che aveva lasciato in Paura e Delirio a Las Vegas), al poliziotto granitico e cripto-gay (Josh Brolin che ama da morire i "PANEKEKO!"), dalle donne sempre lascive e misteriose (varie ed eventuali giovinastre con i capezzoli al vento) al milionario annoiato (Eric Roberts che per lui ogni film è una rinascita),  dall'infiltrato nella setta mansoniana ma anche religiosa frikkettona 
Gif Inherent Vice animated GIF
(Owen Wilson che non tenta più il suicidio) all'agente dell'FBI glaciale (Reese Whiterspoon con sempre maggiori problemi di mento), al dentista fattone 
Gif Inherent Vice animated GIF
(Martin Short parentesi comica), linea che serve semplicemente a mandare avanti una parvenza di storia che non serve, ma - continueranno a scrivere - non dovete farvi convincere dalle major di Hollywood che la trama serva a qualcosa, siate hippie per tre ore della vostra vita e vivete il film come un'esperienza, godete delle immagini, ridete degli assurdi e lunghi scambi dialettici tra i protagonisti che sembrano volersi dire cose importantissime e invece sono solo degli strafattoni, godete della confusione che una babele di nomi impossibile da ricordare (e non è un caso che un luogo di un ricordo romantico del protagonista viene usato dal palazzinaro per costruire degli uffici che hanno palesemente questa forma)  vi creerà nella capoccia.
Vi diranno tutto questo, e se siete fortunati ve lo diranno con sagacia e conoscenza della lingua, e voi gli crederete, perché voi siete fatti così, siete quelli che ogni giovedi condividete fortissimo l'oroscopo di Brezsny solo perché è stato il primo che non vi rifilava le stronzate scritte tipo Branko o Paolo Fox, ma ve le rifilava citando il filosofo polacco o il regista nuovoguineiano o il pittore russo o che cazzo ne so io e voi lì a scivere "come mi conosci Rob" e a spingere Like così implicitamente vi sentivate anche voi dei pensatori (sumeri, sanniti, hawaiani) più intelligenti. Quindi vi fiderete di quelle recensioni scritte bene e questo weekend andrete a vedere IV.
E sarà il più grande errore che possiate fare. 
Perché IV è una merda.
Ma peggio, perché se IV della merda condivide odore, colore e consistenza, ha anche una qualità in più (che poi, "qualità") che la merda non ha, è innervosente come poche cose sono capaci di esserlo.
Mette nevrosi. Erano ANNI che non uscivo dalla sala così nervoso, insoddisfatto, con la voglia di gridare FA SCHIFO! (credo anche di averlo fatto, magari non gridato, ma almeno cinque file davanti e tre dietro l'hanno sentito mentre dicevo isterico "è un film indifendibile. è un film indifendibile. è un film indifendibile.")
Oltre ad essere smodatamente lungo (almeno metà film è del tutto accessorio, ripeto, almeno metà, è tanto metà eh) la sua infinita durata è anche insopportabilmente noiosa - non ho nulla contro i film lunghi, un film dura quanto deve durare, se la sua durata è giustificata. IV è un tortile atroce e confusionario di incomprensibili stronzate, è uno straccio sporco che piano piano inizia a puzzare sempre di più anche se è intriso di cose profumate come detersivi e detergenti, è un guazzabuglio dentro un casino dentro un roba che "boh" dentro un contenitore che colpisce perché costruito sul nome del regista, sui nomi degli attori e sull'ottima fotografia. Sì, ok, gli attori sono bravi ma cristo, hai quel popò di cast e fammelo essere anche non bravo, sarebbe stato un crimine contro l'umanità, oltre ad essere un crimine contro il cinema in generale, e contro il suo stesso regista in particolare.
Quando, esattamente, ci siamo persi l'altro Anderson bravo (ce ne sono altri ma non tanto bravi, o cani veri)? Lo sai cosa veramente uccide il mio cuore, e distruggera anche il vostro? Che ho amato Anderson in tante sue vesti, da quando regalava a Julianne Moore parti memorabili, a quando riscoprivo la grandezza del suo Petroliere. Lo consideravo un Autore vero, amavo il suo cinema perché sapeva regalare ritmo tarantolato (non tarantiniano) a un cast alla Altman, fondeva la scrittura della miglior scuola americana (quella anni 70, dei film densi, delle storie umane, dell'America laterale e dei suoi personaggi assurdi e memorabili) alla modernità del nuovo cinema... insomma faceva bellissimi film.
Poi forse la questione autoriale gli ha un po' preso la mano, e se avevamo salvato la palese imperfezione suo film precedente per la Grandezza totale di un Joaquin Phoenix mai così gigante ingiustamente ladrato di Oscar, oggi è impossibile - IMPOSSIBILE - salvare IV. 
Inherent Vice Joaquin Phoenix animated GIF
Mi aspetto, a questo punto, un tumulto dalle retrovie, qualcuno che dito puntato mi accuserà di "maggrazziearcazzo, tu odi gli hippie, sei un fascista, per te un personaggio hippie è impossibile da amare perché non ti ci sai riconoscere, non puoi diventare quel personaggio mai e quindi ogni cosa che gli vedi fare per te è frutto di assurdo, non sei nella sua testa perché sei un cazzo di realista noioso di merda. E ti urlerò di più: tu, caro il mio CB, ti innervosisci proprio perché ti trovi di fronte qualcosa che non puoi gestire, che non puoi elaborare, perché tu hai la frenesia produttiva, non stai mai con le mani in mano e se per cinque minuti stai sul divano a non fare niente ti senti morire, fosse anche mettere in una cartellina delle immagini di arcobaleni perché magari che ne sai un giorno potrebbero servirti delle immagini di arcobaleni, e questo ti fa incazzare perché quando vedi qualcuno che si rilassa, che può benissimo "fare niente" un po' lo invidi, tu che fai bandiera la tua iperproduttività e che poi pagheresti oro per startene un po' fatto su un divano a non pensare a nulla, startene lì tranquillo e basta. È lo stesso motivo per cui non ti piace Il Grande Lebowsky, perché tu del drugo non hai nulla e non sai nulla ma un po' ne vorresti avere e sapere. Ma sei TU il problema, non loro o i loro piedi zellosi. 

Quindi zitto."
Sì sì, certo, tutto vero, vero quanto vuoi, cara la mia retrovia, ma IV rimane una merda insopportabile e quel dito puntato ficcatelo nel naso, come i poliziotti nel film.
Quindi, nonostante quello che leggerete in giro, fidatevi di uno che cerca di dirvi le cose come stanno, IV è un film indifendibile e inguardabile. Punto e basta.
L'unica - e sottolineo unica - cosa davvero - e sottolineo davvero - grande di IV è l'apparato iconografico, che è già di diritto il migliore del 2015. Oltre alla splendida locandina messa in alto ci sono gli eccezionali character poster (realizzati dalla BTL Comunication che si rifiuta di dire il nome dell'illustratore) che fanno veramente lacrimare di felicità, sono davvero l'unica cosa di IV capace di regalare psicheledia ma al tempo stesso raziocinio (compositivo) che manca totalmente al film.
Quindi fermatevi quanto volete ad ammirare questi, ma non vi azzardate ad andare al cinema. Usate le tre preziose ore che sprechereste in sala per fare cose più utili:
Ascoltando questa canzone:

giovedì 26 febbraio 2015

2x1 • Dr. Male

Una volta passeggiavo mano per la mano con la voglia di uscire da una ressa di gente vestita da One Piece (ero a Lucca) quando qualcuno vicino a me - abbastanza vicino da farsi sentire ma abbastanza lontano da non riuscire ad approfondire con lui la profonda considerazione - ha esclamata: certo che metti la parola "Dottor" prima di qualsiasi nome quel nome diventa fichissimo. Non sono riuscito a togliermi quella grande verità di testa per addirittura una o due ore. Poi ho visto
The Good Doctor
Trama: Guinness dei primari

...e ho pensato che ecco, "Dottor" messo prima "Bloom" rovina tutto.
Vediamo un attimo il seguente schemino:
[Clicca. Ma quanti ne mancano!]
È vero, in generale funziona alla grande questa cosa del Dottor. Poi dici perché le mamme vogliono che ti laurei. Dottor CB. Ah, e pensare che mi sono allenato molto, a giocare al dottore.
Be' comunque ribadisco, Bloom non ci fa una bella figura in questo film.
Fa un dottorino di belle speranze appena arrivato in corsia che si spertica per fare bella figura con pazienti e superiori. Alla sua prima paziente, una biondina dal sapore di Amber Heard, si innamora e per non dimetterla (era entrata per qualcosa di meno grave di un'unghia incarnita) inizia ad avvelenarla, ma si fa prendere un po' la mano e quella che fa? Schiatta. Dal non dimetterla e non dimettersi il passo è breve e il dottorino dovrà fare altre cose criminali come scendere a patti col portantino messicano... oddio, se pensi che nella sua carriera è già sceso a patti con l'acqua ossigenata
e le smorfie di Gionni Deppe (peraltro essendone contagiato)
potrebbe non essere così difficile. 
Il personaggio vorrebbe essere molto complicato, preso dalla brama di carriera così come dall'amore per la ragazza, così come dalla paura del fallimento, così come altre cose che però sto aggiungendo io, perché il film in realtà è proprio poca roba. Ippocrate ha giurato che si sta rivoltando nella tomba.
Il film è appunto a tratti noioso a tratti noiosissimo, con quel sapore da film fatto da chi non sapeva bene dove mettere le mani e quella grana da Rete 4 (sai che Rete 4 ha sempre avuto quel filtro strano che rendeva tutto una telenovela brasiliana, mi sono sempre da dove venisse quell'effetto...) che ti fa chiedere se non è forse arrivata l'ora di chiudere questo cinema off off americano, che serve solo agli attori di un certo genere (quelli che volente o nolente non riescono a fare il grande salto, quelli che magari hanno partecipato a franchise miliardari ma poi i film da protagonista hanno racimolato incassi ridicoli, quelli come Orlando Bloom insomma) di fare film da protagonisti, film di cui nessuno si ricorderà comunque, quindi magari è pure peggio.
L'apparizione di quattro minuti secchi di JK Simmons ora che ha vinto l'oscar è più importante di tutto il resto, per dire.
Un altro che non è mai riuscito a fare un film da protagonista sensato - e non lo fa manco da morto - è Paul Walker (se fosse stato nomen omen era meglio mi sa). Uno dei film postumi del biondino 
The Hours
Trama: Corsie clandestine

Paul è stato condannato da Fast & Furious, nessuno degli altri peggio lui, poro Paolino, persino il monosillabico e biespressivo (con e senza macchina) Vin Diesel (pure lui nomen omne) ha avuto una carriera più colorata.
Paul invece sempre a fare film con l'affanno in cui fa quello che deve correre. L'ha fatto talmente tante volte che poi s'è vista com'è finita.
Questo Hours doveva essere secondo i suoi piani - almeno credo, il risultato è barbino - il film in cui doveva far vedere che sapeva anche "recitare". Meno corse, più actor studio (ecco bravo studia).
Lui fa padre a cui nasce figlia prematura e muore moglie prematuramente. La neonata viene messa in un'incubatrice. Ma c'è il piccolo particolare che fuori dall'ospedale si scatena Katrina (sai, questo). Tutto l'ospedale viene evacuato e lui rimane solo con l'incubatrice, che però non ha più elettricità, quindi lui ci attacca una batteria a manovella, che però funziona male e ogni volta che la carica l'incubatrice funziona solo per due minuti, quindi lui deve stare lì senza dormire fare pipì mangiare nulla da solo a girare la manovella.
Trama che raccontata al netto del film sembra pure interessante... ma poi arriva il film e no, fa schifo.
Il nervoso ti prende dopo che, se i primi venti minuti potevano avere un senso, oh insomma, potevano portare a qualcosa di interessante, il resto del film è tutto dannatamente uguale a sè stesso con una sola scena ripetuta: lui che carica la batteria, lui che cerca di fare qualcosa, lui che si accorge che sta finendo il tempo, lui che torna a caricare la batteria.
Ora. C'è un solo e unico modo di farmi crescere l'ansia con un plot del genere, un solo modo di far in modo che un film così possa essere ricordato in qualche modo: devi farmi un solo e unico piano sequenza. Pensaci. Lo mettevi in mano a Inarritu che scritturava anche Walker, dai poteva starci perché no, e faceva un solo piano sequenza teatrale tra corsie e barelle in cui il tempo che passava nel film passava anche per noi e Paul piano piano avrebbe davvero sentito la fatica di fare quello che fa nel film, sarebbe stato fico.
Invece no, invece trucco nero sotto gli occhi perché occhiaie, labbra screpolate perché sete e recitazione di merda
La presenza di Genesis Rodriguez, che per amor di informazione ricordiamo essere lei:
è talmente accessoria (nel senso che fa la mammina dolce e innamorata) che ti prende ancora più il nervoso di prima. Ma che me la sprechi per fare la mogliettina modigerata e anche un po' fantasma? Ma minimo voglio l'infermiera avvenentette. Ciao infermiera!
Poro Paolino, alla fine è sempre stato un attore mediocre e lo è anche da morto, fa tristezza ancora di più del modo (un po' coglione, diciamolo) in cui se n'è andato a insegnare agli angeli a spingere il NOS. Libera NOS a malo, infatti.
Comunque ragazzi, tra Williams, Seymour Hoffman e Walker, i film postumi sono di diritto un trend del 2015:
Comunque su dottori e ospedali ho una sola cosa da dire, ed è questa:
Peraltro ricordiamo la puntata in diretta. ricordiamola. E SCOPRIAMO A DISTANZA DI 18 ANNI CHE L'HANNO FATTA DUE VOLTE! Sai... east coast, west coast.. poi dici i serial di oggi non sono come quelli vecchi. Ma va va.

mercoledì 25 febbraio 2015

SIAMOVIE SERIAL • Ok no

Senza nessun motivo apparente adesso uniremo con un filo rosso (anzi un rettangolo) un film italiano, ma che dico italiano, itaGliano e un serial americano anche se prima era australiano. Capito come?
I nostri ragazzi
Trama: ...ma forse i tuoi ragazzi.

Ma che è sto plurale maiestatis sul titolo? 
Ma parla pe' tte a Puma! Saranno i ragazzi tua a fa' quello che fanno ner film e sarà pure corpa tua se sto film veramente è na merda.
Scusate la deriva romanaccia ma quanno ce vò ce vò.
Esatto, il regista di questo film è Er Puma, lui:
Ve lo ricordate nella fiction Romanzo Criminale? Io me lo ricordo, e sapere che è diventato regista mi mette un certo non che dentro, una certa sensazione che non tarderei definire "ormai cani e porci". Oh, poi intendiamoci, non che io abbia qualcosa di personale contro Er Puma, anzi mi fa pure un po' paura che magari finisce a leggere queste parole, gli gira il chiccherone e viene a mazzarmi di botte quindi facciamo finta che come lui anche io mi sono ripulito e faccio la critica fine fine di un film che c'ha tutta una patina di grande critica sociale e che, guarda un po', è proprio il più superficiale esempio di "questo è l'esempio che stiamo dando ai nostri figli! Chi ci pensa ai nostri figli? I nostri figli sono il futuro!" che manco una pubblicità/propaganda di CL.
Allora ecco la questione qual è: ci sta un libro, si chiama La Cena, questo qui con una copertina abbastanza ispirata:
Ovviamente niente a che vedere con l'originale:
Parla di due coppie che si incontrano in una cena per parlare di un fattaccio che riguarda i rispettivi figli. Durante la cena ovviamente tutta la patina di "alta società" (o anche solo di vivere sociale) si sgretolerà di fronte agli istinti di sopravvivenza più animali e animaleschi.
Vi ricorda qualcos'altro? Sì, esatto, Carnage.
Il secondo film der Puma - dove il primo era un film di "è questo il mondo del lavoro che vogliamo lasciare ai nostri figli?" col Mastandrea più mesto di sempre - parla di questo: due fratelli, Gassman Jr e Lo Cascio - ovviamente Castore e Pollicino, il primo avvocato squalo che difende i criminali, il secondo, come da abbonamento, dottorino pediatra buono buono - hanno due figli, un maschio e una femmina, che una sera a ritorno da una festa, così, tanto perché gli parte il chiccerone, pestano a sangue una barbona. 
Quando la cosa esce fuori le due coppie (Gassman con Bobulova che dovrebbe essere quel tipo di donna che si rifà le labbra per far sembrare i ripetuti "decidi tu caro" più credibili, e Lo Cascio con la Mezzogiorno che dovrebbe essere quel tipo di donna che per il compleanno ti regala un libro molto interessante di un autore assirobabilonese) iniziano a scontrarsi sul da farsi: denunziare i propri figli? Figli che peraltro, cresciuti nell'agio e nei vizi, non pensano minimamente di aver fatto qualcosa di grave.
Ora, come sempre accade, a raccontare un film con una trama del genere c'è da credere che possa essere un capolavoro, hell of a trama, dico io.
Ebbene, no.
Il film è veramente di una superficialità (lo so che l'ho già detto superficialità, ma rende troppo l'idea) che ti mette un tale stato di insoddisfazione che alla fine ti ripeti "non vedrò mai più un film italiano" e poi continui "perché basta per davvero. Ma che è? Ma poi com'è possibile che sono sempre i soliti? Quanti sono? Quindici? Ma possibile che il cinema italiano si regga su quindici attori? Ma che è? Ma in giro non c'è un altro film con Gassman Jr e Lo Cascio che fanno ... i fratelli? Ma dai."
Insomma un tonfo fortissimo. 
E la cosa peggiore è il sentirsela calda, il pensare di stare facendo della potente critica sociale, con un prodotto che manco su Canale 5, manco su Canale 5.
E lo sai quando si capisce che se la sente calda? Quando vedi che fa pure i "giochetti de reggia" che avrà visto in qualche video musicale o in qualche film e allora pure io pure io. 
Parlo ovviamente di quella scena della ragazzina che parla al telefono e intorno alcune decorazioni filiformi della casa di design dove abitano avvocato e compagna si "ricompone" grazie al movimento di macchina per formare un rettangolo perfetto, rosso, che inquadra la ragazzina. Poi, quando il pasticciaccio è fatto, in una scena anagola... anagala..., non si ricompone più perchè ormai la ragazzina è CATTIVA! La perfezione è DISTRUTTA! CAPISCI! QUANTA COSCIENZA IN CABBINA DE REGGIA! DAJE PUMA!!!
Però non glielo diciamo che questa cosa stona tantissimo perché un film non è un video musicale:

Sai che c'è, Puma bello? Che un film così deve essere molto molto molto scritto bene. Per criticare la borghesia che indossa così tante maschere da non riconoscersi più neanche quando si guarda allo specchio devi essere un critico implacabile prima, e un narratore spietato poi. Te me pare che ar massimo j'hai dato no' scappellotto in testa a sta borghesia. L'hai visto Il Capitale Umano? Ecco.
Anche perché, al pari di quando leggi il libro e vedi Carnage, sai che l'unica cosa che poteva risolvere la situazione (sia dei ragazzini che del film) non erano i paroloni, i banalissimi voltafaccia e addirittura la stridente (hai visto, t'ho messo pure lo spoiler onomatopeico) sorpresa della scena finale, ma un bello, sonoro, ben piazzato SCHIAFFONE. Che in inglese si dice:
The Slap
Trama: Il rovescio della medaglia

Che è una serie australiana. No scusate è una serie americana. Ok, è sia una serie - anzi miniserie, solo 8 episodi - australiana che americana. Infatti nel 2011 l'hanno fatta in australia, ora la stanno rifacendo in america, uguale ma con attori diversi tranne una, la dentona Melissa George che evidentemente aveva la caratura necessaria per fare entrambi. Ovviamente sto vedendo la versione americana che a me le facce da schiaffi che conosco mi rassicurano, facce che sono quelle di Peter Sarsgaard che da quando ho capito che non era Paul Rudd (ora mi è chiaro e mi chiedo come per molto tempo li confondevo), di Uma Thurman (almeno la faccia che aveva prima di questa:
di quell'odiosa di Thandie Newton e quella da schiaffissimi di Zachary - Spockkia - Quinto (ma ha quattro fratelli più grandi?).
La serie per ora è a episodio 2. Ogni episodio si chiama come il nome di un personaggio coinvolto in questa storia che ovviamente si dipanera come una serie di vite e tipologie umane - in due puntate abbiamo già visto il quarantenne annoiato dalla vita di famiglia tentato dalla giovanissima babysitter, il giovane rampante superuomo assetato di denaro e potere e dominio sugli altri, la giovane frikkettona che ancora allatta il figlio a 5 anni) che, una volta incrociate e messe a confronto daranno vita a una critica trasfersale in cui non si salverà nessuno.
Anche questo serial è tratto da un libro con una copertina anche questa niente male:
Ovviamente niente a che vedere con l'originale: 
Ma come mai questa storia - e allargando anche al film di prima, nonostante la pessima qualitù - di sleppe ben calibrate riesce ad essere raccontata e soprattutto credibile nonostante viaggi di nazione in nazione? Siamo tutti uguali? Ogni società è piena di quarantenni insoddisfatti? Uomini assetati di soldi? Frikkettone isteriche? Ebbene sì. 
Ma poi tutti questi schiaffi in giro per il mondo che ci vogliono significare? Ma ovvio, che un ceffone ben piazzato quando tutto intorno sono solo sorrisi di convenienza apre uno squarcio nel perbenismo. È uno schiaffo morale alla gota pacioccona della società opulente, non ci vuole molto a capirlo.
Continuerò a vedere The Slap, perché, nonostante la serie non sia certo questo Capolavoro imperdibile, è piacevolmente scritta e assai ben recitata.
Chiudiamo con una compilation di schiaffassi che altro che bistecca sulla guancia poi:

Ma ancora, ancora, senti che bel suono in dolby...

E per i più misogini (ah! sento tra le retrovie l'urlo "MASCHILISTA!". Certo, 50 sfumature sì, una bella sberla da 007 no eh?)

Mancano gli italiani però, come farsi mancare questi:


E a proposito di serial TV? Eccon un poker di cinquine niente male:

Comunque se mi incontrate e mi date uno sganassone per la battuta sul cognome di Quinto lo capirò. Ma non porgerò l'altra guancia.

martedì 24 febbraio 2015

Calcio di putrefazione

Goal of the Dead
Trama: Cartellino rotto

Di zombi di ridere ne abbiamo visti a bizzeffe. Senza fare troppa ricerca e cercando solo di spremere il cervello (!) sono andati al prom, sono andati a Cuba, sono stati addomesticati, sono stati in uno strip-club, sono andati ad ammazzare Bill Murray, sono diventati armi di distruzione di massa, sono andati nelle periferie londinesi, si sono scongelati nazisti, ma, ovviamente e soprattutto, sono stati dementi:
Esatto, tutto questo proliferare di zombi di ridere (che sono comunque più briosi degli zombi di noia che ormai sono diventati quelli di Walking Dead), lo dobbiamo solo alla premiata coppia Pegg-Frost con il loro primo e bellissimo film di zombi commedia. Sono stati i primissimi? Forse no, ma sono quelli che lo hanno fatto meglio, di certo.
Tanto che stasera forse me lo rivedo anche perché devo parlare di questi:
Che, sì, stanno per diventare realtà. Iniziamo a risparmiare.
Ma a parte questo, è divertente questo film francese che porta gli zombi nei campi di calcio francesi? In fondo l'idea che sembra tanto originale non è che l'ennesimo "mettiamo gli zombi dove non ti aspetti", che è un po' il nuovo mantra dei produttori di horror, ormai gli zombi tirano. Ma non è che basta metterci la parola zombi e hai fatto, alla fine è come tutta quella sequela di vs che esiste, Pirati vs Zombi, Ninja vs Vikings, Nuns vs Aliens e via dicendo. Tutte stronzate.
Insomma Goal of the Dead è  moderatamente divertente, tanto da farsi ben volere, questo sì, ma nulla di imprescindibile. Di certo ha quel ritmo che noi italiani possiamo solo che invidiare, è quel tipo di film che per regia, fotografia e ritmo può essere tranquillamente essere esportato senza sembrare "un film francese". Infatti ecco la locandina orientale
Non assicuro sugli interpreti, a volte ho l'impressione che vedere i film in originale gli dia quel non so che di surplus immeritato. Ah già, questo l'ho visto doppiato, e pure male.
Comunque. Il problema è che i canoni del film di zombi ridere sono ormai triti (!) e quindi non è certo una gran novità vedere gente idiota che affronta zombi incazzati - qui si tratta più che altro di una sorta di virus causato da un mix letale di steroidi e sete di vendetta che si passa attraverso il vomito in faccia e ATTENZIONE CHE COL VOMITOTEM CB ANTICIPA UN TREND! Bel trend poi... il vomito... la famosa rimessa laterale - a suon di urletti, battutine e armi di fortuna come calci piazzati
rovesciate
e bandierine usate per impalare il morto vivente.
Potremmo iscrivere il film in un passatempo. Sicuramente meno divertente di quello che ormai è il capostipite, Shaun, ma di certo meglio di una partita intera di calcio.
Comunque alla Francia calcistica io vorrei solo ripropopopoporre questo
Così, per puro campanilismo totalmente out of character.
A proposito di palle, o di cose rotonde (!), qualcuno si è preso la briga di ridurre i film a cerchi:
Forse se giocassero con palloni così
Mi piacerebbe di più il calcio. Per fortuna non lo fanno. 
Sai che mi è venuto in mente? Che qualche anno fa avevo fatto una cosa per un libro di calcio (quanto mi piace dirla sta cosa, la ritiro fuori ogni volta, ma fosse che mi piace 'sto calcio?) e insomma ognuno doveva fare una squadra tipo figurine panini... guardate com'era fatta la Francia:
[clicca]

Alimortè.