martedì 30 settembre 2014

Susan, sara 'n don

The Calling
Trama: Ameh

Il film è orripilante.
La recitazione ridicola.
L'ambientazione a metà strada tra Se7en e Fargo (esatto, c'è qualcosa sulla strada immaginaria che unisce Se7en a Fargo, ed è una merda per terra, questo film, attenti a non calpestarla come ho fatto io) è insopportabile.
Il fatto che coinvolga attori una volta degni di questo epiteto come Susan Sarandon, Ellen Burstyn e Donald Sutherland è triste (mentre Topher Grace non intristisce perché è solo un cane e non vedo l'ora di vederlo coinvolto in qualche film girato in digitale).
La storia - riassumibile in "serial killer schizoprete coinvolge malati terminali folle cattopiano che prevede lui li ammazza loro consenzienti vittime sacrificali per rito che servirebbe a salvare anima pia di innocente ragazzina investigatrice con dramma passato (morte figlio) investiga poi arriva soluzione lui la rapisce la convince quasi pure lei decide di sacrificarsi poi dice «no guarda ho cambiato idea» lui la guarda ci rimane male e si spara (giuro, la sequenza è proprio questa) fine" - è veramente tra le più imbecilli che siano state messe su in un qualsiasi thriller con serial killer post-SilenziodegliInnocenti (e guarda che ce ne sono stati di brutti), tipo peggio di questo.
Ogni parola che scrivo da adesso in poi è sprecata per un film così.
Ciao, vi lascio con questa canzone di mille anni fa cantata da un tizio molto pauroso

lunedì 29 settembre 2014

Locke & Stock

Locke
Trama: I DRIVE All Night

Mettiamola così, in questi giorni ci sono cose talmente importanti fuori da questo schermo, che le recensioni diventano una parentesi rosa tra le parole "Che" e "Dolore". 
Servono, certo, servono come sono servite sempre da cinque anni a questa parte, anche quando c'era il caos o la noia o il mare o l'amore che non esiste o il lavoro quello per pagare le bollette o quello per tenere fede a un luglio glorioso (a proposito ieri vi ho mandato a tutti una mail con la richiesta dell'indirizzo, vi è arrivata? Vi devo vedì a cercà uno a uno?); c'erano sempre, è ovvio, diventano parte integrante della tua giornata, vanno oltre la recensione, si sa, anche se su chickenbroccoli non parlo di me, delle cose che succedono una volta smessa la maschera del Broccolo.
Questo per dire che non so bene come andranno, le recensioni, nei prossimi giorni. Magari ne esce una lunghissima, magari una di due parole, magari un giorno la salto (chi ha detto magari col tono di "ma magari"? T'ho visto! Ah ma ti ribecco, eccome se ti ribecco...), ma il fatto è che CB e colui che non è CB sono comunque la stessa persona, quindi quello che succede a uno, succede all'altro, e se il primo vuole essere presente una volta al giorno nella vita di lettori e avvocati delle star, quell'altro deve vedersela con le cose vere, e se le cose vere lo tengono lontano dallo schermo di cinema e computer, allora il primo deve "abbozzà", inutile che scalpita, va così - questo anche per dire che ChickenBroccoli non è un collettivo, un gruppo, una redazione, CB è una persona, una soltanto.
Una persona soltanto è anche la protagonista di Locke, un uomo nella sua macchina, per tutto il tempo, tutto il tempo dentro l'abitacolo, non c'è una singola scena in cui lo si vede fuori.
Quando ti arrivano sotto mano questi film pensi sempre ad un thriller (magari declinato a generi, ma pur sempre thriller), non ci credi che possano tenere novanta minuti del genere senza ricorrere a qualche sorpresone finale (Devil), qualche roba distopica (Exam), qualche ipercubo (Cube), un ritmo concitato (Buried), regole matematiche strambe (L'abitation de Fermat) o qualche assassino seriale (Saw, il primo ovviamente), se sai che nel film ci sarà un uomo per tutto il tempo in due metri quadrati sei già pronto a vederlo impazzire/morire/volare. 
Niente di tutto questo.
Locke è un uomo come tutti gli altri che guida una macchina come tutti le altre, con un lavoro come tanti altri (costruisce palazzi), ha una famiglia come tante altre e ora è in autostrada attaccato al suo telefono per tutto il tempo: non può andare a controllare la più importante colata di cemento della sua carriera, un'operazione che getterà le fondamenta della sua carriera; non può andare a vedere la partita di calcio nonostante moglie e due figli lo stiano aspettando, deve guidare per andare a fare una cosa più importante.
Ora, io non ve lo scrivo, e non scrivendolo vi metto nella posizione di aver letto una sorta di rece-thriller, anche se è sbagliato metterla in questo film: cosa dovrà fare Locke? Forse Locke è un rapinatore! Forse è un alieno! Forse è morto dall'inizio e deve guidare per sempre!
Niente di tutto questo.
Locke, semplicemente, deve fare una di quelle cose della vita che non ti aspetti e ti entrano a gamba tesa in bocca spaccandoti tutti i denti. La vita vera è Bastarda, e non perde mai l'occasione di ricordartelo.
Locke è un film clamoroso, una sorta di Drive - la fotografia notturna illuminata a fasci di luce alterni proprio come quando si viaggia in macchina di notte - senza la violenza e i morti ammazzati. Tom Hardy è un capolavoro di attore prima ancora di un capolavoro di uomo:
Un film bellissimo, che avrebbe sicuramente meritato una recensione più approfondita, perché non solo è uno dei film meglio scritti dell'anno, ma è anche profondamente "diverso" da quello che siamo abituati a vedere (se pensi poi che l'ultimo film di "uomo dentro macchina" che abbiamo visto è questo...), perché la "normalità" che sta alla base della storia (che rasenta il neorealismo praticamente) è davvero... anormale.
Forse prima della fine dell'anno lo rivedrò e ne parlerò come merita. Intanto voi recuperatelo ora.

venerdì 26 settembre 2014

Jonas Brothel

The Giver - Il mondo di Jonas
Trama: Rosso giallo verde blu / tutti insieme dan pupù

Ci riesco a scrivere tutto quello che ho pensato vedendo questo young adult futuro distopico (futuro distopico is the new vampiro diamantifero, tutta colpa della Lawrence - no, questo non c'entra - che crea epigoni micidiali) in due/tre minuti che davvero non ho la testa nè il tempo?
Fa veramente schifo.
Tò, ci sono riuscito in un secondo, be' dopo cinque anni almeno la capacità di sintesi...
Vi lascio con il progetto più bello nato dal Fappening (un'atra cosa MOLTO amata dai giovani adolescenti), l'Unfappening, illustratori chiamati a coprire le putenda delle attrici forzate virtualmente:
Altre qui.

giovedì 25 settembre 2014

CB ANTEPRIMA • Lucy

Lucy
Trama: Lucy dei miei occhi
Come ho già detto ieri sono giorni che sono giorni ma guarda signora mia che giorni. Quindi queste sono recensioni in forma ridotta e stanca, e se voi non notate la differenza tra recensioni lugnhe e pimpanti e quelle corte e stanche allora vuol dire che sto facendo proprio un buon lavoro, posso permettermi infatti di fare recensioni per me ridotte e stanche senza che manco ve ne accorgete (win/win situation).
Lucy è il film con cui Pappagorgia Besson, eccolo in una locandina con doppia citazione carpiata:
torna al tema che gli è più caro la fica le donne toste. 
Nikita, Matilda, Giovanna.. ah no..., Leelo, Angel, Adèle, Aung San...
E ci torna bada ben bada ben bada ben, con il miglior film dai tempi del Quinto Elemento, proprio perché finalmente riprende lo stile che lo ha reso famoso, quello delle sparatorie con le pistole che non finiscono mai, al relenti, e con le mura che piano piano si frantumano (roba che anticipava pure il discorso di Matrix) e della protagonista braccata. Certo meglio della buffonata dello scorso anno.
Luc.y è un film che parte benissimo, regge tutto sommato dignitosamente - molto merito alla Johansson che oltre ad essere... be', così:
è anche sempre più brava (ammettiamolo, siamo sempre un po' distratti da quelle sise che c'ha lei) ma si sbraga nel finale, si sbraga veramente troppo. Proprio che tipo "o parblè, corpo di mille pappagorgè! Abiamo finì le temp, chiud baraque e burattèn che se n'annamò".
Lucy è una tipa che per un motivo troppo complicato (e anche un po' troppo scemo) per scriverlo qui inizia a usare, in un countup verso il 100, tutta la percentuale del suo cervello normalmente sopita dall'evoluzione (come so queste cose? Me le ha spiegate per tutto il film, con tanto di video gentilmente offerte da Piero Angel-A, il buon Morgan Freeman (mai scelta fu più metacazzona, visto che Morgan sono anni che è fissato con i video di divulgazione scientifica, vedi tipo:

che per tutto il film sta lì a fare una lezione universitaria che però irrompe nella narrazione reale, cioè proprio che le scene di documentari si frappongono in un tripudio di didascalismo forzennato a quelle del film (Lucy preda > Antilope scappa da leone, Lucy in trappola > mosca in ragnatela, Lucy agguato > coccodrillo che sbuca dall'acqua, accoppiament... no quello non c'è, mannaggia).
Ora, la visualizzazione filmica del tanto chiacchierato 100% del cervello si riduce a diventare subite delle sexy ninja boxer cecchine cazzutissime

poi ad un miscuglio di effetti presi di patta da Matrix (vedo tutto e tutto e numeretti! e c'è pure la stanza tutta bianca, Sistema per capirsi) dagli X-Men (Mystica anyone?)
e da video di Biagio Antonacci

(o era di Madonna, chi la vinse la causa?) Insomma, quanto fa anni Novanta la scena del traffico velocizzato per dire che "hey, gli umani sono tanti milioni di miliardi ma ognuno ha la sua vita la sua storia ma dobbiamo stare tutti vicin' vicin'". Tanto, ve l'assicuro io che negli anni novanta stavo col naso attaccato a MTV tutto il giorno.
Il problema di Lucy è l'essere nato superato, non quello di essere propriamente brutto. Infatti comunque si becca un Chicken e per le sise e per la fiducia di un Besson migliore che potrebbe rinascere.. se non continua con quei Minicosi del cavolo.
Che altro volevo dire? Ah sì che il cattivo è Old Boy e che il protagonista maschile, nonostante conti meno di un bruscolino c'ha una bella faccia ed è una scelta inconsueta.
Poi boh, mi sono scordato... ah, noi che usiamo il 69% del nostro cervello...
Ah s'. Mi avevano chiesto come espiazione per essere andato all'anteprima (oltre che mettere il trailer

tutti questi video

i link alle graphic novel interattive (sei tu html5?) del 20%, 50% e 60% (pare de sta in tempo de saldi e il link al sito ufficiale)
E poi di rispondere alla semplice domanda "Cosa faresti se riuscissi ad utilizzare il 100% del tuo cervello?", io gli ho risposto così.
Ah poi c'era da dire anche questo sul 100% del cervello

mercoledì 24 settembre 2014

Skinner!

Under the Skin
Trama: Scalpett Johansson

Per tutta una serie di motivi che non sto a dire - ve li direi se questo sito parlasse dei cazzi miei, invece parla della patata di Scarlett - non ho proprio il tempo per scrivere tutto quello che vorrei su questo film; fidatevi sono motivi seri e già queste 35 parole sono proprio tante.
Ne aggiungo altre due tre: Pretenzioso. Sconnesso. Titubante. Strano. Non riuscito tranne un paio di sparuti sprazzi (non solo le scene di nudo "artistico" di Scarlett
parlo più della scena con questo attore qui - ATTENZIONE LINK NON ADATTO AGLI IMPRESSIONABILI o ai proprietari di freakshow o anche solo all'ora di colazione... lo so che ora lo spingete di sicuro, ma almeno vi avevo avvertito, non volevo avere la vostra colazione sullo stomaco, dal vostro al mio), e del finale straniante e triste.
Ma il film è veramente mal impastato, anche se le intenzioni c'erano. 
Poi magari succederà che ne riparlerò, anche del regista che forse era meglio quando faceva video:


Anzi sicuro. Anche perché se voleva fare della videoarte poteva andare a fare della videoarte e non dei film.
PS: Domani c'era l'idea di legarsi a questo e parlare di Lucy, che ho visto in anteprima. Non so se riuscirò a dire due parole - saranno comunque due - quindi anticipo: mi è piaciuto perché finalmente Besson e la sua pappagorgia sono tornati a fare le robe che facevano negli anni 90 (sparatorie, donne molto fiche nel senso cazzuto del termine (!). Purtroppo anche la sceneggiatura, soprattutto nel finale e la sua stratopippa sulla superiorità dell'uomo e paroloni sulla genesi e tutto quanto e i biocomputer blob, è anche lei fastidiosamente anni 90. Scarlett brava, ma tra tutte le cose che riesce a fare usando il 100% del suo cervello non c'è nulla che non si sia già visto fare nei film di X-Men.
PS 2: Il magazine va avanti eh... siamo alla produzione fisica delle cose. Vi tengo aggiornati, mica scappo con Scarlett (quando glie l'ho proposto ha detto che coi soldi che ho raccolto lei ci si fa usualmente la pedicure.... allora io piccato le ho detto "sarebbe meglio una piccola lipo, sai, la cellulite... just saying.)
Illustrazioni skinnerate

E spellate:






martedì 23 settembre 2014

Million Dollar Hamm

Milliano Dollar Arm
Trama: Lanciatori in my office

Ecco il film indiano dell'anno.
Ogni anno, infatti, l'americano medio che va al cinema vuole, pretende, deve, gli manca proprio l'aria, vedere almeno un film ambientato in India. 
Questa cosa l'hanno scoperta per primi i fan hipster (che arrivano sempre prima sulle mode) 2007. E da lì apriti tendina: 2008, 2010, 2011, 2013, non si può vivere senza il film indiano dell'anno.
Nel film ambientato in India del 2014 (che si unisce al film ambientato nel mondo del Baseball del 2014, altro filone che gli Americani devono rimpolpare con almeno un film all'anno) ci sta Don Draper che invece di piazzare porta a porta fagioli e proiettori di diapositive (o donare il suo corpo alla Ricerca sul Piacere Femminile), è un agente sportivo che deve andare in India perché gli è venuta l'idea geniale - in una delle sue intuizioni dondraperiane, proprio quasi una scena meta: lui guarda la tv e gli vedi le rotelle girare e IDEA! - di andare a prendere dei giocatori di baseball tra i campioni di cricket indiani.
Vi basterebbe sapere che il logo Disney grosso come una casa messo in locandina è il filtro attraverso cui passa tutto il film, quindi mettetevi comodi e accettate tutto il buonismo diffuso, l'assenza totale di cattivi (del tipo che il piu cattivo di tutti è Alan - baseball vaffanculo - Arkin, uno che da quell'oscar fa solo il vecchietto burbero ma con il cuore d'oro, e la cosa più cattiva che fa è buttare un bicchiere d'acqua in faccia a Don, che forse avrebbe preferito un Martini).
Dunque il film è riassumibile in questa gif:

Mettici pure che la storia è vera e che questi due ora giocano davvero in america e il gioco del bio-pic dove "tutto va veramente benissimo e in America i sogni si avverano che bello" è fatto, compresi i titoli di coda con le foto dei veri protagonisti della storia.
Un film talmente risaputo (anche nella sua estrema canonicità e sapienza nel fare le scene che sono pure decenti) che non può prendersi il Chicken per partito preso, nonostante non sia orrendo.
Don, da qui a un anno Mad Men sarà un ricordo, tu stai tentando la carriera cinematografica... che vogliamo fare? Ci vogliamo impegnare?

Sicuro sicuro? Da oggi serietà ed eleganza, ok?

Va bene, ho capito.

Sì conosco questa sensazione...
Chi è che giffa in prima base? Chi è che giffa in prima base? Chi è che giffa in prima base? Chi è che giffa in prima base?
mlb animated GIF