mercoledì 31 ottobre 2012

Non ridi di Marzo

Candidato a sorpesa
Trama: ...candidato a sopressata...

Il minimo sindacale non lo raggiunge neanche più, il povero Will Ferrell. E che peccato però! Le potenzialità (neanche inespresse, anzi, espresse molto) comiche di Will sono IMMENSE. Così come la sua bravura, ma niente, ha deciso di afflosciarsi sul suo solito personaggio (lo stronzone sboccato e maleducato che passa sopra tutto e tutti e tutte per il tornaconto personale) e anche quando si dà la chance di fare una cosa un po' meglio, nonostante ci sia già riuscito, niente di fatto anche lì. Il brutto è che lo fa sempre più spesso e sempre con meno pausa tra un film brutto e l'altro.
Questa è la morte della commedia americana, quando anche attori bravi come Ferrell e Moussakone si sprecano ZERO e non riescono neanche ad arrivare ai 90 minuti minimi, e ci fanno ridere UNA volta, tral'altro involontariamente (ho riso di tutt'altro rispetto a quello che vedevo sullo schermo). Senza contare che in sede di sceneggiatura mettono in piazza le solite trite meccaniche per nulla divine dello scontro tra stronzo becero e candido educatino, e alla fine del film uno ha imparato dall'altro. The odd couple è cosa vista. Ora basta.
Unico - ma proprio unicissimo - dato positivo è che ci hanno risparmiato la scena caccapipì. In compenso c'è questo:
Che dà fastidio quasi uguale, visto che il pugno si vede tutto. 
Dimenticarlo ora, yes, we can.

martedì 30 ottobre 2012

C&B does DATE*HUB

Inizio a collaborare - in qualità di genio - con questo sito bello qui:
DATE*HUB. E io che mi pensavo che era un sito di appuntamenti con giovani ragazzette che indossano solo sneakers. Cioè SOLO sneakers.
Invece no, è un sito che parla di arte, illustrazione, fashion e quelle cose che ci fanno fare Oooooh. Patrocinato da D.A.T.E. e che da oggi tratterà anche di cinema, alla mia maniera, logicamente... parlando di cinedesign (di che altro potrei parlare?). 
I più smaliziati di voi mo' lascino stare le implicazioni freudiane di tutto ciò... fate che andate a godervi delle immagini cinematografiche fiche grandi il triplo di quelle che posso mettere qui sul blogspot. MOSTRI!

lunedì 29 ottobre 2012

Magic Mai

Magic Mike
Trama: The Full Full Full Full Full Monty


Mi sembrava giusto iniziare così la recensione. Sono sicuro che eravate curiose di vedermi appena sveglio...

...

Ok. Iniziamo.
Da un punto di vista del tutto personale, la visione di Magic Mike è stata molto importante. Mi ha fatto capire una cosa in maniera assoluta, definitiva e incontrovertibile (i dubbi, in fondo, su questa cosa qui, ci sono sempre): non sono gay.
Perché se durante il film non ho avuto un singolo prurito in zone altrimenti dette "pacco", allora vuol dire che il corpo maschile proprio non mi interessa. Perché questo è Magic Mike: un catalogo di manzi, adoni, bronzi di riace, palestrati e piselluti uomini in vetrina. 
Per carità nessuno pensava fosse il contrario. Neanche lo stesso Sodenberg - messa in saccoccia la sua vena autoriale che puzzava di falso lontano un miglio da anni, vedi anche il suo ultimo "action" movie o quello ammazzatutti gli attori famosi - tanto che ha sfacciatamente giocato col genere, l'ha trastullato diciamo; nello specifico il genere "stripper" (Showgirls, quell'altro con Demi Moore che manco mi ricordo il titolo, le bombe però me le ricordo), che è un genere tutto suo fatto sempre della stessa storia: c'è Pinocchio che è tutto carino tutto verginello che viene portato da Lucignolo nel mondo sfavillante degli stripper (che po' esse la danza tipo Flashdance, il burlesque tipo Burlesque, l'LSD tipo Hair eccetera) e all'inizio è tutto rosellina e fiorillo e soldi nel perizoma, anzi ti fa quasi credere che sia un ambiente bellissimo, pulitissimo, decorosissimo e che incontri solo gente bellissima, sanissima, purissima e a modino... poi inizi ascoprire che c'è del marcio, che ci sono gli stronzi, le droghe, i soldi sporchi, le marchette e capisci verso la fine del film che la vita di campagna a mungere le vacche (quelle vere) e a tenere a bada le galline (quelle vere) è davvero la vita che fa per te. La solita solfa.
In compenso qui, al posto di Chritina Aguilera, ci stanno gli omoni. Questi:

E agli omoni corrispondono gli ormoni:

(Vogliamo parlare delle comparse che POVERINE sono state COSTRETTE a RECITARE questa brutta brutta brutta parte dell'avventrice di locale di stripper maschili ed la figura della donna svilita e mercificata...)
Magic Mike è un film banalissimo, e funziona nella sua estrema banalità, anzi è talmente banale che ti fa fare pensieri PROFONDISSIMI sulle differenze di Lui e di Lei, tra le differenze trammè ettè. Tipo ad esempio: se TUTTE le donne si sconvolgono quando Channing Tatum gli fa così:

E non dite di no.. non lo dite.. non ci provate nemmeno... Insomma se è vero come è vero che questi sono i fisici perfetti, poi perché tutte dicono anche "a me la panzetta mi piace, io se l'uomo non ha la panzetta non mi ingrifo, l'uomo senza panzetta ma coll'addominale scolpito è finto non esiste". Perché poi succede questo:
...e succde non ditemi che non succede non provateci nemmeno.
E allora hanno ragionissimo la combriccola dell'Internet a fare cose del genere:
Perché è la pura verità: false mentitrici che non siete altro che ci fate credere che non sia così! E noi poveri Pinocchi implumi a credere che vi piace davvero la panzetta... come ve la siete rigirata bene. Quasi quanto la magliettina gialla di Matto Meccanigo:

Ma parliamone un attimo, di Matto. Ma quante soddisfazioni ci ha dato nel giro di un mese, il Matto? Tante, tantissime. Circa tre. E sempre grazie al suo oggetto magico, una sorta di horcrux della sua bravuta finora inespressa... il CAPPELLO DA BOVARO MAGICO:
Sia in Killer Joe, che in questo Magic Mike che in Bernie (mettiamoceli dei nomi nei titoli) Matto lo indossa e diventa un'altra persona. Nel primo ti ammazza la madre, nel secondo ti scopa la ragazza, nel terzo ti difende la nonna. Che bravo ma che bravo. Quest'anno l'Award a miglior attore se lo prende tutto lui. E qui lo dico e qui non lo nego, ci scappa la candidatura quella vera agli Oscar, o minimo ai Golden Globe, fatte servi'. E fatte servi' bella mia, fatte servi' da Matto Meccanigo, che in questo film è un bello stronzo, deriva spogliarellista di quella filosofia "Doma la Fica" che tante volte abbiamo fatto nostra, senza alcun successo, ovviamente, che in effetti è una cazzata (!).
Perché alla fine le situazioni di Lui e di Lei sono lampanti e non ci sono tante pippe (!) mentali da farsi: Lui è Lui, Lei è Lei, due cose inconciliabili.
Prendi lo spogliarello, ad esempio: se Lui va a vedere uno spogliarello è una merda di persona, uno schifo d'uomo, svilisce la donna... se ci va Lei è una serata tra amiche divertente e spensierata, ci siamo divertite una tantum. Una Tatum...
O no? Attendo offese e anatemi scritti in CAPS LOCK nei commenti.
Dunque Magic Mike film per giovani (o attempate) donne in fase di ovulazione? Sì. Per ragazzi ancora dubbiosi sui loro orientamenti sessuali? Sì. Film bello? Non direi, di certo diverte (almeno quanto quella magliettina gialla) e ci fa pensare che da domani vorremmo fare tutti gli spogliarellisti, i Centocelle Broccoli Nightmare, essere tutti dei bovi senza cervello e col lo sguardo di chi si è appena fatto la lobotomia come Channing Tatum (che detto tra noi, sta diventando bravo! E balla che... uau.)
Insomma quando vedi Magic Mike ti viene una gran voglia di maschio di diventare uno stripper. Magic Broccolo on stage, curiose? E quindi...
 Aleeeegria!!!

sabato 27 ottobre 2012

Gif Adventure

Gif di Anthony Holden
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venerdì 26 ottobre 2012

Black Comedy

Bernie
Trama: È ricca la sposo l'ammazzo la sposto nel freezer.

Regista e attore ciccio di School of Rock si ritrovano e raccontano, usando una sorta di mix tra biopic e mockumentary (ci sono le interviste come fossimo di fronte ad un programma televisivo, ma qui ci sono attori), la storia di Bernie, un placido e flaccido omuncolo della provincia americana, che tra un coro della chiesa, un'asta di beneficenza e un morto da imbellettare per l'estremo saluto durante il funerale - è il proprietario delle onoranze funebri del paesello - si ritrova maritato con la vecchietta più arida e arcigna che poteva trovare (una perfettissima Shirley MacLaine), che decisa a far diventare la vita di Bernie un inferno (certo è ricca a palate...). Insomma come è come non è la sciura si becca quattro fucilate in schiena, e Bernie, nonostante sia protetto dalla benevolenza della comunità, finisce in carcere, lo sheriffo (anche qui un bellissimo Matto Meccanigo con la parlata del Sud che da un momento all'altro hai paura che si metta a ficcare cosce di pollo in bocca a tutti) è felice.
Il film però, nonostante sia una commedia sfacciatamente nera, non riesce a diventare mai davvero interessante. Non ha la verve di School of Rock, sebbene Black ce la metta davvero tutta (riuscendoci abbastanza bene e facendosi perdonare un po' e cagate in cui si era avvitato ultimamente)...

...ma si vede proprio che le scene in cui rende di più sono quelle del canto. Jack Black ha l'animo da rockstar, non c'è niente da fare.

Certo, c'è la questione "based on true events" a mettere un po' di pepe al tutto

ma non è abbastanza, ce ne sarebbero voluti almeno cinque di pepi, vi ho mai parlato della mia Pasta ai Cinque Pepi?

giovedì 25 ottobre 2012

SIAMO SERIAL • Luiiluiiluiilueee

Louie
Trama: I LOUIE NY

Ora. Forse sono io. Che non ho il monocolo che non fumo la pipa non siedo sopra una poltrona quella con i poggiatesta laterali e le zampe di legno a forma di zampa di leone che non indosso il colloalto e sopra la giacca con le toppe... forse sono io che non sono intellettuale, ma a me Louie... non. mi. fa. ridere.
L'ho detto. Louie detto.
Di nuovo. Ora. Succede che questa sit-com (o drama-com o cotragedy-com o com la vuoi chiamare una serie che prende la vita di un one standing comedian, sai quelli dei circoli off off off con dietro il muro di mattoncini e in faccia sparato l'occhio di bue e ce la racconta senza nessuna solouiezione di continuità, passando da avventure psudoerotiche a momenti di introspezione e tristaggine, il tutto condito con la tipica causticità e irriverenza dei comici quelli cattivi che si permettono di scherzare su tutto. E voglio dire TUTTO (aids, nani, negri, barboni, froci e anche a volte su nani negri froci barboni perché malati di aids *le parole politically scorrect sono d'ordinanza*) sembra aver rivoluzionato il modo di fare e guardare la TV in america.
Louie pare un documentario o meglio un reality schizzato: personaggi che vengono personaggi che vanno, fatterelli di vita quotidiana e ogni tanto delle scene del tutto assurde (bicchierini minuscoli, ragazze che prendono elicotteri che passano di lì, attori che cambiano personaggi no) al centro di tutto, lui, Louie - che infatti è il suo vero nome - a commentare con comica aggressività e mesta mestizia tutto quello che gli succede.
Tempo tre stagioni e la gente ha gridato al MIRACOLO. LOUIE HA CAMBIATO IL MODO DI INTENDERE LA SIT COM IN AMERICA! LOUIE NUOVO MESSIA DELLA COMICITÀ FUSA ALLA TRAGEDIA! LOUIE COLOUIE CHE È! Insoma basta che vi leggete questa recensione scritta fumando la pipa (a meglio la pippa, mentale), correggendo i refusi col monocolo, seduti su una poltrona coi poggiatesta laterali e i gomiti poggiati sulle toppe della giacca.
Io (insieme ad Alabama) ho iniziato a vedere Louie perché sto talmente sul pezzo che ehy, vediamo questa rivoluzione di cui tanto si parla. Daje. Facciamo la rivoluzione su due calli. Da lì, il silenzio. Ogni tanto ci siamo guardati e ognuno pensava "Cazzo, se a lui/lei gli/le piace e gli/le fa ridere vuol dire che è più intelligente di me. Cazzo." (seguono tre minuti di sguardo teso e sotto Morricone e dietro una balla di fieno).
Ok, magari non mortorio totale, anche io due tre massimo quattro volte sono esploso in fragorose risate (fragorisate), ma il più delle volte la reazione è stata: meh.
Credo c'entri molto anche con la fisicità del personaggio. Posso pensare che se qualcuno inizi ad adorare Louie anche per la sua fisicità, proprio intendo come occupa lo spazio (e ne occupa tanto), le mossette che fa col viso, gli sguardi tra il feroce e il ritardato... capisco che se queste cose ti piacciono magari ridi anche solo per come mangia la pizza durante la sigla iniziale. Ma boh, io, seplicemente non ho riso (e neanche Alabama se è per questo, non possiamo sbagliarci in DUE), e, forse cosa peggio, non ho neanche pianto.
Un operazione del genere (ridere della ridicola tragedia, piangere della tragica commedia) mi sembra più riuscita - in anni recenti - da parte di un Gervais, anche se è una modalità che non mi pare per nulla inventata (e neanche rivoluzionata se è per questo) da Louie C.K.
Abbandono la serie. Dopo la prima. Anche se tutti mi hanno detto "cresce, cresce, cresce" ho deciso di dire altolà a Louie (altoluì) e di darmi ad altro. Che insomma, provare noia almeno 13 minuti su 20 vedendo un programma fatto per farmi ridere (sempre caustico e paradossalmente tragico, lo so) non è proprio il mio passatempo preferito.
Certo questa visione ha fatto scattare la topica (!) domanda: ma a te, cosa ti fa davvero ridere?
Io ci sto ancora pensando (non Alabama, che ha risposto senza pensarci un attimo "i Monthy Python")... ho qualche risposta (gli anni d'oro de I Simpson, quelli di platino di Futurama) ma in  generale mi sono reso conto che alle volte, almeno nella risata, vale anche una regola d'oro:

E a voi, cosa fa ridere, veramente?

mercoledì 24 ottobre 2012

SIAMO SERIAL • The Walking De...xter

The Walking Dead - Season 3
Trama: A little less conversation a little more zombi ammazzare

Zitti zitti che forse ci siamo. E dire "zitti zitti" è proprio l'incipit giusto: nelle prime due puntate di Walking Dead stagione 3 succede il miracolo: SI AZZITTANO! Tanto che proprio i primissimi minuti del primo episodio sembrano quasi un messaggio agli spettatori ormai moribondi e deambulanti dopo una stagione (la seconda) passata solo a PARLAREPARLAREPARLARE (e ogni tanto appendere un cinese in un pozzo).
Invece ecco che per la prima volta dopo tre stagioni non siamo ammorbati (!) da ragionamenti insulsi, pippe mantali, ragazzini idioti da cercare, mogli rompicojoni da zittire: ma che te devi di' durante un apocalisse zombi? GNENTE! Devi pensa' solo a corre e ammazza i morti viventi, il resto non conta (già non conta da vivi, pensa da morti, pensa ancora de più da morti viventi!)
Insomma forse ci siamo: le prime due puntate ti fanno venire voglia di andare avanti, finalmente i personaggi non si perdono in chiacchiere e agiscono, tagliano teste, spappolano cervelli, centrano in pieno con dei macheti la fronte di persone. Era l'ora!
Ecco come ti trasformo dei bei ragazzetti in zombi... It's mebelin nuiok!
Walking Dead 3 007Walking Dead 3 006
Walking Dead 3 008
Dexter - Season 7
Trama: Fattelo e sorella

Mentre invece sul fronte Dexter, anzi sulla fronte di Dexter, è apparso il mirino. Vi prego qualcuno prenda bene la mira e gli dia il colpo di grazia.
Certo dopo la scorsa stagione - una delle cose più brutte di sempre, con quel figlio di Hanks che ancora me lo ricordo come un misto di bile per la rabbia per quanto era pessimo e di divertimento per quanto non potevo credere a quanto era pessimo - ci voleva pochissimo per risollevare le sorti. Le prime quattro puntate in effetti lo fanno (risollevare le sorti intendo) ma appunto, è come se per un anno mangi trucioli di legno, se poi ti danno del riso scotto in bianco ti sembra di mangiare la cosa più buona del mondo... assistiamo finalmente alla scoperta da parte di Fucking Deb del fatto che il fratello, ohibò, è un serial killer. Complimenti a tutti gli agenti di polizia complimenti. Alla settima stagione i buchi di sceneggiatura di Dexter (che sopportavamo per amor di serial) sono ormai diventati delle voragini: insomma, cazzo, possibile che nessuno si è accorto che Dexter fa delle ricerche sul computer usando il SUO account privato e dopo tre giorni quello che ha cercato MUORE?!? Roba che negli uffici oggi ti guardano pure se durante la pausa pranzo ti sei permesso di aprire per tre minuti Facebook. Dal tuo cellulare.
Insomma Dexter lo si vede perché è come quel parente che ogni tanto che ce voi fà, te tocca avello a cena, ma poi per almeno 8 mesi non lo vedi più.
Insomma sono arrivati addirittura a farci skippare la sigla (che lo sappiamo quanto è bella) e a farci preferire, in alternativa, questa:

martedì 23 ottobre 2012

Prometheus e poi mantengo

Prometheus
Trama: Mamma, ho perso l'alieno

Mi hanno detto tutti che Prometheus era una cagata. Che era noioso, che gli sceneggiatori ad un certo punto si erano dimenticati di essere pagati per scrivere un film e avevano fatto una pausa pranzo che partiva da metà pellicola e arrivava alla fine. Che non si vedevano gli alieni. Che insomma era tempo perso.
Che dite c'entra la solita tiritera delle aspettative (aspetti grande cose, rimani deluso / aspetti zero, ti piace) se invece vi dico che non solo Prometheus non mi ha deluso, ma anzi mi è piaciuto abbastanza.
Insomma, che cosa ci si aspettava? Partire dal presupposto di fare un nuovo Alien (quando, non vorrei riportarvi alla memoria brutture rimosse, ma il franchise di Alien era arrivato a quelli coi Predator e Raoul Bova! Terra chiama cinefili: Raoul. Bova.) era impossibile; ed era impossibile anche voler rifare Aliens. E di rivedere Alien3 o Alien Resurection a nessuno gli andava, francamente.
Che diamine doveva fare Ridley? Certo, poteva non fare niente e saremmo stati meglio, ma siamo sbagliati noi quando regaliamo a Hollywood tutto questo romanticismo: Hollywood è business e stai sicuro che se non hanno ancora fatto il seguito di Blade Runner o quello di Explorers o quello dei Goonies è solo per qualche problema di diritti da sbloccare. It's only business, baby.
E che volevate? Volevate l'equipaggio che poi uno veniva infettato e chissà quale e poi alieno fuori dalla panza e poi una sola sopravvive? A parte il fatto che tutte queste cose CI SONO, semplicemente non c'è l'Alien che ci si aspettava (ma arriveranno, eccome se arriveranno). E che storia dovevano raccontare? Una storia parallela? Una che non svelasse niente? Ah che bello sarebbe se nessuno svelasse mai niente, certo, ma poi ci saremmo lamentati del "non dice un cazzo di nuovo". Ora non dico che voglio sapere cosa c'è dentro la valigetta per Marcellus, però come c'era arrivata l'astronavicellona su quel pianeta mi interessava e ora lo so. E allora sapete che? Che va benissimo raccontare il prima. Raccontare dell'astronave Prometeo (che lo sapete tutti il mito di Prometeo e delle panze no?), e raccontarlo come fosse un film educativo sulle gravidanze. Perché non è sempre stato questo, Alien? [Prego macchinista proceda con diapositiva uno: Vagina aliena. Valiegina.].
Ora mi dispiace per chi è capitato da queste parti googelando la parola "vagina". Chi ha digitato "vagina aliena" per favore vada subito via.
Insomma che l'iconografia fallica e vaginale nel design di Alien si sprechi è cosa nota ai più, non staremo qui a ripetere cose vecchie di trent'anni. Come salteremo a pie' pari tutta la parte degli alieni partoriti coi cesari forzati (anche se in Prometheus si raggiunge, in una scena abbastanza astrusa, il parossisismo: non ditemi che non avete pensato anche voi a questo, non ditemelo che non ci credo:
Ma insomma questo Prometheus me lo aspettavo di molto ma di molto peggio. Mi aspettavo pippe catastrofiche pervase di cattolicesimo new age (cattastrofiche), mi aspettavo mille ragionamente senza senso alla Architetto di Matrix, mi aspettavo Noia. Niente di tutto questo mi è parso arrivare mai. Sì certo ci sono dei facili, quando non banalissimi, rimandi alle religioni (o alla superficie di esse) e il Creatore (o I Creatori) sembrano tanto dei mufloni homosex capaci che li incontri sopra un carro del gay pride:
Ma non mi hanno infastidito più di tanto. E comunque c'è anche l'Elephant Alien, che mi ha divertito.
A proposito, per chi si fosse chiesto qual è esattamente lo schema del Chi-è-il-Creatore-di-Chi, eccolo semplificato dalla brava gente di Internet:

Insomma, non mi è sembrata la catastrofe che mi aspettavo. Certo Ridley non è quello di una volta, ma non lo è da venti e passa anni. E fatto è che noi non siamo quelli che eravamo "i noi" di trent'anni fa (cioè intento i nerd fissati di alieni e film di alieni che si ritrovavano per le mani uno dei più grandi film di "tensione" di sempre, non solo di alieni, parlo di sempre), e quindi il primo Alien e il primo Prometheus forse sono due cose non sono proprio paragonabili, tanto che infatti non si chiama Alien Genesis o Alien The First o Senti chi Alien... Si tratta di un altro film (presumibilmente l'ennesima trilogia) ambientata nell'universo (!) di Alien, ma che non è detto sia volutamente un suo epigono.
E certo Ripley è Ripley. Ripley Scott:
[Chow]
E poi vorrei sempre ricordarvi Raoul Bova. Lo preferivate a Fassbender?
Ecco, fateve du' conti.
Io lo promuovo questo Prometheus con un Chicken, Prometheus è prometheuosso. Promuovo gli attori: buona la Rapace, mascolina come fu la Ripley che tutti amiamo, perfetto Fassbender chi più di lui poteva fare un robot con uno sguardling tanto gelido? Buona anche Charlize Theron (che dopo Young Adults e Biancaneve si è conquistata l'Award per miglior STRONZA dell'anno, e le riescono tutt'e tre alla perfezione)... sprecato Idris Elba, mi sarebbe piaciuto vederlo prendere a pezze qualche alienone. Oppure una bella lotta con uno di quei palestrati albini: facevano i Ringo Gays. 
Certo il resto dell'equipaggio mancia (e Alien mangia) in quanto a importanza, c'è gente che vedi una volta e poi mai più, ma almeno ci hanno risparmiato l'ispanica cazzuta Rodriguez.
Quindi non mi lancerò io - non ci si sono lanciati loro - in teorie filosofiche spicciole sulla vita sull'universo e tutto quanto svelate in questo Prometheus
perché secondo me il film ha un grado di intrattenimento molto più alto di quello che mi era stato dipinto. Non ho provato la Noia che mi era stata predetta. Tutte queste paturnie altosonanti io non ce le ho viste, se non quelle propedeutiche a fare un film che non fosse Alien vs Predator vs Human vs Raoul Bova.
So di aver fatto una recensione sulla difensiva, come se mi dovessi scusare dei miei stessi pensierini scritti, ma oh, si vede che non ho afferrato qualcosa, perché vi giuro non ci ho visto il ben che minimo pippardone. E le scene d'azione sono fiche. E le astronavi grosse. E Guy Pearce vecchio è involontariamente comicissimo.
E poi sapete che c'è, quando alla fine appare quel puppy cucciolotto di alienino tutto nero calimero, ma quanto me lo volevo spupazzae ma quanto! Ma guardatelo che superkawaaii!
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A farlo portare fuori a fare la pipì lo sapete chi assumerei? Raoul Bova.
Invece delle solite mille artolocandine preferisco chiudere con quella che mi sembra la più ficcante (!):